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Le top PG freshman international

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 30 Ott, 2018

Al giorno d’oggi, i giocatori International hanno una presenza consolidata nel college basket. Nella stagione a venire, ci saranno 663 giocatori nati all’estero e provenienti da 82 paesi diversi, sparsi fra le 353 università di Division I. Alcuni di loro rivestiranno ruoli chiave nelle loro rispettive squadre e c’è molto talento che è possibile scovare fra i volti nuovi in arrivo.

Abbiamo deciso quindi di presentarvi 18 freshmen fra i più interessanti, dando il più possibile la priorità a nomi poco conosciuti, ma che meritano attenzione.

Sei guardie, sei ali e sei lunghi, divisi in due “squadre”: High-Major e Mid-Major – a tal proposito, abbiamo deciso di includere Gonzaga nel primo gruppo, non potendola considerare come una tipica Mid ma più come una squadra High-Major che gioca in una conference Mid-Major.

Nei nostri articoli, troverete giocatori che abbiamo osservato più volte – qualche volta dal vivo – concentrandoci sulle loro qualità tecniche, i loro punti deboli e il modo in cui s’inseriranno nelle rispettive squadre.

Ma andiamo al dunque e cominciamo quindi a presentarvi le nostre sei guardie!

 

High-Major: Joël Ayayi, Franco Miller, Ignas Sargiūnas

 

Killian Tillie non è l’unico francese da tenere d’occhio a Gonzaga quest’anno. Dopo un anno da matricola come redshirt, Joël Ayayi è finalmente pronto a dare il suo contributo a The Kennel. Prodotto dell’INSEP, accademia che ha attirato molti dei migliori prospetti francesi degli ultimi 20 anni, questa combo guard di 196 cm era arrivata a Spokane nella scorsa stagione quando aveva appena 17 anni e la necessità di spendere parecchio tempo in palestra. Nel frattempo, ha migliorato il proprio fisico in modo evidente aggiungendo 5 chili di peso e sta cominciando ad avere un corpo più propriamente “da college”. Quest’estate, Ayayi ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori prospetti europei della sua annata guidando la Francia verso il bronzo agli Europei U18, mettendo insieme 15.7 punti (50% dal campo) e 2.3 assist di media che gli sono valsi un posto nel miglior quintetto del torneo.

Caratteristiche tecniche

  • Buon atletismo e mezzi fisici per una guardia che punta a una carriera professionistica di alto livello, coi suoi 196 cm di altezza per 201 di wingspan.
  • Astuto e in controllo, può giocare sia on che off the ball. Il suo QI cestistico e buona visione di gioco gli permettono di compiere buone scelte nella maggior parte dei casi. Può creare dal pick and roll mostrando un buon tiro dal palleggio e alcune soluzioni utili per i suoi compagni.
  • Il suo jumper è migliorato col tempo, ha range di tiro e meccanica fluida. Ha risultati scarsi nel finire al ferro (il che lo porta anche a guadagnare pochi liberi) ma ha un floater molto sviluppato che ama usare spesso per prendere in controtempo il difensore.
  • Mentalmente maturo ed estremamente affidabile quando la palla scotta. Deve migliorare ulteriormente la sua continuità nel corso della partita, così come la sua efficienza offensiva, che può calare notevolmente quando ben marcato e costretto a giocate in isolamento nelle quali fa fatica a superare l’avversario.
  • Difensore affidabile in uno-contro-uno. Lontano dalla palla, le sue lunghe braccia portano spesso a rubate ma a volte è in ritardo nei close-out. Rimbalzista molto attivo e abile in entrambe le metà campo.

Fit e aspettative

Gonzaga ha talento, esperienza e profondità a sufficienza per essere la #1 della nazione, il che porta la competizione interna a essere molto più dura che nella maggior parte delle altre squadre. Ci si aspetta che il giovane francese abbia un minutaggio limitato: Josh Perkins, Zach Norvell Jr. e Geno Crandall sembrano tutti ben davanti a lui nelle rotazioni del backcourt. Inoltre, Rui Hachimura potrebbe finire per giocare molto come 3, il che ridurrebbe ulteriormente i minuti delle guardie. Ciò nonostante, Ayayi ha abbastanza versatilità per ritagliarsi qualche minuto: in teoria, potrebbe essere a suo agio nel giocare accanto a ogni altra guardia della sua squadra e forse anche essere una risorsa sorprendente nelle partite punto a punto, visto il suo conclamato sangue freddo.

 

 

Se ti chiamano Bahamian Bucket Getter, non è per caso. Franco Miller, si è sempre concentrato sullo sfruttare al massimo le opportunità che gli si sono presentate, come appunto ha fatto l’anno scorso fra le fila di Crestwood Prep, nella Canadian National Prep Association. Campionato molto giovane, solo al suo terzo anno di vita, la NPA mette in mostra la crescita della pallacanestro giovanile canadese: un campionato che riunisce talenti locali ma che ne importa anche dall’estero. Come Miller, appunto, che ha poi ricevuto svariate offerte da High-Major e infine optato per il progetto di Kermit Davis a Ole Miss. Può questa combo guard di 188 cm essere la prossima next big thing delle Bahamas? Non è facile seguire le orme di Buddy Hield o di DeAndre Ayton. Ad ogni modo, Franco – grezzo, ma senza paure – ha un’identità tutta sua e basa il proprio gioco sull’imporsi con la sua forza fisica e un tiro efficiente. Caricarsi l’attacco sulle spalle non lo preoccupa: ha viaggiato a quota 25.8 punti, 6.0 rimbalzi e 5.2 assist giocando accanto a prospetti come Jacobih Neath e Louis Pacheco, e affrontando guardie come A.J. Lawson (South Carolina) e Lual Akok. L’esperienza accumulata gli tornerà utile nella SEC.

Caratteristiche tecniche

  • Tiratore di alto livello dalla lunga distanza, specialmente dal palleggio. Ha buona elevazione, il grilletto facile e una tecnica di tiro fluida. Estremamente a suo agio nel prendersi tiri in gran quantità, indipendentemente dal range.
  • Spalle larghe, braccia lunghe, parte alta del corpo muscolosa e presenza fisica: non è molto esplosivo ma va a canestro con forza, è capace di concludere con entrambe le mani e di caricare di falli gli avversari. Dovrà avere più continuità nel tiro dalla media.
  • Combo atletica e versatile capace di giocare lontano dalla palla e farsi trovare pronto per il tiro. Ha buona visione in transizione e un ball handling valido. Dovrà lavorare sul controllo dei ritmi, della velocità di gioco e dell’esecuzione del pick and roll per trarre il massimo dalle sue abilità di palleggio e di passaggio.
  • Pieno di energie e loquace. Di solito si impegna di più sul lato offensivo, dato che può segnare in quantità, ma ha un potenziale difensivo notevole grazie alla sua struttura fisica.

Fit e aspettative

Ci sono pochi dubbi sul fatto che Miller possa inserirsi agevolmente in una SEC forte e atletica come non mai. Tiratore in fiducia e leader che si fa sentire, può entrare dalla panchina e portare punti. Tuttavia, buona parte del suo minutaggio da freshman potrebbe dipendere dal suo comportamento in difesa, in particolar modo sulla palla. Allo stesso tempo, indirizzare la sua “vocalità” verso gli interessi della squadra gli darebbe certamente una mano. Il backcourt dei Rebels sentirà la mancanza di Deandre Burnett ma il senior Terence Davis non vede l’ora di guidare il reparto dopo aver flirtato col Draft in estate. Breein Tyree e Devontae Shuler sono pronti ad aiutarlo. Ci sono minuti a disposizione per il giovane bahamense, ma l’impegno difensivo e la volontà di creare per gli altri può essere cruciale per fare strada nel corso della stagione.

 

 

È una delle giovani guardie europee più interessanti: il nome di Ignas Sargiūnas ha girato per un bel po’ nelle competizioni giovanili FIBA e, inoltre, il ragazzo dello  Žalgiris Kaunas si è misurato regolarmente in tornei come l’ANGT e nella NKL (2a divisione lituana) accanto ad altri prospetti top della sua annata come Gytis Masiulis, Matas Jogela e Rokas Jokubaitis. Ignas ha messo in mostra la sua versatilità nel corso degli anni, giocando da playmaker ma coi tratti offensivi e la produzione di una guardia tiratrice, il tutto combinato con dosi di leadership e una difesa accettabile. Ambizioso, con un buon repertorio e la mentalità di chi mette la squadra al primo posto: invitato al Basketball Without Borders Global Camp del 2017, ha messo in mostra le sue qualità e fatto un’esperienza importante. Sargiūnas ha poi deciso di seguire il suo sogno americano, che realizzerà adesso come membro della prima recruting class di Coach Tom Crean a Georgia.

Caratteristiche tecniche

  • Buona struttura fisica per una SG, ha buon controllo del corpo ma manca di forza nella parte alta del corpo, il che gli impedisce di assorbire i contatti.
  • Ha proprietà di palleggio e passaggio discrete per muovere il pallone attorno il perimetro. Ha buon QI e visione di gioco per innescare i compagni sui tagli quando la difesa lo chiude sulla penetrazione.
  • Il tiro da tre è la sua arma principale in attacco. Ha una meccanica eccellente che ne fa un buon tiratore coi piedi per terra, specialmente dagli angoli, o in uscita da un blocco cieco. Decisamente più un tiratore da catch-and-shoot che non dal palleggio.
  • Bravo nello spingere la transizione, può penetrare usando entrambe le mani. Quando trova un vantaggio dal pick and roll, può sia puntare il canestro che tirare un buon long-two.
  • Difensore adeguato, ma dovrebbe migliorare in alcuni aspetti: reggere lo scivolamento quando attaccato a sinistra in uno-contro-uno, provare a forzare il blocco nelle situazioni di pick and roll e avere una posizione migliore lontano dalla palla.

Fit e aspettative

Avere un minutaggio regolare nelle rotazioni dei Bulldogs, in una conference competitiva come la SEC, sarà una sfida per Sargiūnas. Il lituano ha di certo tanto talento e coach Crean ha detto di essere impressionato dalle sue qualità e versatilità come combo, il che può offrire diverse soluzioni offensive. Ad ogni modo, la lista di guardie a disposizione è lunga e il ragazzo avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi al ritmo di gioco e all’ambiente, oltre al fatto di essere l’unico straniero del roster. Lo spot da PG verrà occupato presumibilmente da Turtle Jackson, Tyree Crump e Teshaun Hightower, con Jordan Harris ad occupare ruoli diversi nel backcourt. Crean conterà comunque su entrambi i freshmen in entrata, Tye Fagan e Sargiūnas, il cui sviluppo fisico sarà cruciale per trovare il proprio spazio nel roster.

 

Mid-Major: Ebrima Dibba, Diego Willis, David Kralj

 

Un atleta puro che sprizza energia su e giù per il campo: è alquanto difficile non pensare che Ebrima Dibba avrà una solida carriera professionistica e diventare in futuro un giocatore chiave della nazionale svedese. Non è ancora una guardia di alto livello, ma ne sta sviluppando i tratti accompagnandoli a una struttura fisica interessante, mostrando qualche bagliore di alta comprensione del gioco. Passato a St. Benedict’s Prep, nel New Jersey, due anni fa insieme al suo amico (e più conosciuto connazionale) Musa Jeng, Dibba è cresciuto esponenzialmente coi Gray Bees, giocando accanto ad altri buoni prospetti come Precious Achiuwa e Lester Quiñones. Ebrima ha mostrato parte del suo repertorio agli ultimi Europei U20 e fatto parte di un trio fantastico di guardie svedesi insieme all’ex Illinois State Elijah Clarance e a David Czerapowicz, prossimo a esordire con Davidson. Prossima fermata: la Sun Belt con Coastal Carolina.

Caratteristiche tecniche

  • Fisicamente molto intrigante, può difendere su tutte le posizioni del backcourt. Buon atleta, ma a volte non riesce a controllare la sua velocità. Sa correre il campo molto bene.
  • Le proprietà di palleggio sono sotto la media rispetto alle migliori PG, ma dimostra di saper proteggere bene il pallone. Discreto passatore in situazioni di pick and roll nelle quali è capace di attaccare gli spazi liberi in penetrazione e punire le sviste difensive avversarie.
  • La meccanica di tiro è da sviluppare, specialmente dalla lunga distanza, ma ha un bel jumper dalla media uscendo dai blocchi. È raro che prenda tiri piazzato sul perimetro: offensivamente, preferisce giocare dal palleggio. Ha un buon tocco col floater.
  • Il suo gioco offensivo è focalizzato soprattutto sull’uscita dai blocchi, da dove può decidere fra il penetrare, tirare dal palleggio o giocare il pick and roll con il lungo. Bene in isolamento fra primo passo, cambi di ritmo e aggressività nel puntare il canestro.
  • Difensore molto energico in uno-contro-uno, con lampi di QI cestistico come rubapalloni, ma non abbastanza rapido per scivolare e coprire le linee di penetrazione contro guardie più esplosive.

Fit e aspettative

Nel complesso, Dibba appartiene a una tipologia esaltante di playmaker: la sua fisicità e il suo QI possono aiutarlo molto nel trovare la sua dimensione nel basket americano. Inoltre, il suo bagaglio tecnico in via di formazione ne fa un giocatore divertente da guardare. Coach Cliff Ellis ha mostrato entusiasmo nel lavorare con lui e ci sono possibilità concrete di vedere Ebrima come starter nel corso della stagione, facendo concorrenza al sophomore Trevion Brown e alla matricola Devante Jones nel ruolo di PG. Non meno importante: con la sua taglia, altezza e forza, Dibba può dare una mano nel costruire e dar forma a lineup diverse rivestendo vari ruoli.

 

 

Osservando il palleggio sicuro l’alta energia di Diego Willis, è facile intravedere un professionista in erba. Proprio mentre ti chiedi quale possa essere il suo livello, scherza in palleggio una press a tutto campo, disegna una traiettoria perfetta con un passaggio o infila un jumper uscendo dal blocco. È sulla strada giusta per avere successo e ciò è dovuto al suo impegno e duro lavoro, ma anche alla volontà di migliorarsi e dar mostra di sé, quella che l’ha spinto a 14 anni ad attraversare l’oceano per aggregarsi a una delle academy più rinomate, la spagnola CBA. In tempi abbastanza recenti, Diego ha fatto un altro grosso passo in avanti, vestendo la maglia della nazionale messicana all’AmeriCup dell’anno scorso. Da allora, è stato un volto regolare fra i 12 della selezione senior, prendendo parte alla vittoria storica contro gli USA dello scorso giugno. Ovviamente, il nome di Willis circolava fra i coach di college da molto tempo prima, spesso in riferimento alla Big Ten e a Rutgers, anche se alla fine è stato un altro programma del New Jersey ad assicurarselo: gli NJIT Highlanders.

Caratteristiche tecniche

  • Naturalezza e facilità nella gestione del pallone con entrambe le mani, cui aggiunge QI alto ed esecuzione eccellente dei pick and roll. Sa trovare la visuale per il passaggio al rollante ed è parimente efficiente nel concludere col tiro. Attacca i mismatch molto poco frequentemente, però.
  • Notevole il suo gioco nel mid-range, in cui può far partire il tiro dopo aver creato separazione grazie al blocco. Capace di tirare rapidamente grazie al suo rilascio fluido. Buon tiratore coi piedi per terra, in particolare dagli angoli: ha buona meccanica e sicurezza a palate.
  • Ha versatilità e taglia per giocare in entrambi gli spot di guardia. Dotato di buona struttura fisica, ha braccia lunghe che gli permettono di sporcare e rubare palloni. Ha potenziale da lead guard benché manchi di esplosività in penetrazione e di atletismo. Deve lavorare sull’assorbire i contatti nelle conclusioni al ferro.
  • Gran passatore in transizione, a volte in modo appariscente, ma di solito efficiente e capace di crearsi vantaggi sostanziosi quando spinge il pallone in campo aperto, grazie a una visione di gioco che rimedia alla sua generale mancanza di esplosività.

Fit e aspettative

QI alto, capacità nello sfruttare il pick and roll, tiro pericoloso: questi sono i marchi di fabbrica di Willis. Tuttavia ha ancora bisogno di lavorare su velocità, atletismo e penetrazione per evitare di accontentarsi troppo del tiro da lontano anziché puntare il ferro più frequentemente. Attenzione difensiva e velocità di piedi sono punti altrettanto importanti, specialmente quando si tratta di districarsi attorno ai blocchi, leggere i close out o calarsi nelle rotazioni difensive. Il suo ruolo a NJIT, che ha già molte guardie nel roster, all’inizio sarà presumibilmente più che altro lontano dalla palla, accanto a Diandre Wilson o al piccolo Zach Cook, almeno finché non si adatterà alla velocità e al ritmo del college basket, imparerà a calarsi nel sistema e lavorare su istinti difensivi e reattività. Da lì, può diventare un giocatore migliore e un secondo violino affidabile, capace di alternarsi fra la dimensione di realizzatore e quella di playmaker.

 

C’è vita nel basket giovanile sloveno oltre a Luka Dončić? Viene da chiederselo, dopo che il fenomeno di Ljubljana ha vinto quasi tutto quel che c’era da vincere in Europa prima del suo salto in NBA. Dopo un’estate in cui sia la U18 che la U20 slovene hanno raggiunto le finali degli Europei B, vengono in mente nomi come quelli di Jurij Macura, Aljaž Bratec o Petar Vujačić, oltre ovviamente alla seconda addizione europea di Coastal Carolina nella Classe 2018: David Kralj. Anch’egli nato a Ljubljana, Karj è una guardia mancina atletica e potente che ha una forte reputazione come scorer sin da quando segnò 54 punti in una partita del secondo campionato sloveno con la maglia del Škofja Loka. Alto 193 cm, ha un bagaglio offensivo ricco, ama competere e ha una leadership naturale: aspettatevi di vederlo capace di contribuire nella Sun Belt sin dall’inizio.

Caratteristiche tecniche

  • Taglia nella media per una SG ma con un fisico tosto e gambe potenti che lo rendono adatto in un assetto con tre guardie. Sa assorbire i contatti in penetrazione e usare il corpo per creare separazione per il tiro.
  • Buon tiratore e mentalità da cecchino: ha meccanica e rilascio fluidi sia da tre che dalla media. Ha un atletismo naturale, un primo passo lungo e piedi veloci per uno della sua taglia, il che gli permette di segnare in tanti modi, soprattutto con la mano sinistra.
  • Ha capacità nel lavorare col lungo che rolla dal blocco e buona visione di gioco in transizione e in contropiede.
  • Rimbalzista fantastico per il suo ruolo e la sua taglia, specialmente sotto i tabelloni avversari. Ha buona elevazione e verticalità: a volte, è capace di contrastare in fase di salto giocatori più grossi di lui.
  • Ha mani rapide e mostra buona energia sulle linee di passaggio, il che ne fa un giocatore valido nelle rotazioni difensive. Gli sarebbe d’aiuto avere un po’ più di grinta in uno-contro-uno e sulla palla.

Fit e aspettative

Con tutto il talento e qualità fisiche a disposizione, Kralj potrebbe e dovrebbe espandere il suo repertorio offensivo usando di più la mano destra per massimizzare le sue esitazioni, spin move e creazioni dal palleggio. Un controllo della palla più preciso e una protezione del pallone migliore lo aiuterebbero nel diminuire le perse e dargli maggiore sicurezza quando attacca il ferro. Il roster dei Chanticleers sarà molto probabilmente costruito attorno alla presenza di Zac Cuthbertson nel frontcourt, visto che il reparte guardie ha perso il realizzatore Artur Labinowicz, trasferitosi a Evansville. Nel complesso, questo sembra lo scenario perfetto affinché la talentuosa classe di freshmen di quest’anno possa riempire i vuoti offensivi insieme ai veterani Ajay Sanders e Tyrell Gumbs-Frater. Kralj sembra capace di prendere in mano il ruolo di SG e lasciare il segno in una conference nella quale affonterà tanti match-up tosti con guardie di talento come D’Marcus Simonds, Tokie Brown e Rodrick Sikes.

 

di MaceoBaller16, Federico Gaibotti, Riccardo De Angelis

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