A St. John’s l’anno scorso David Jones era il secondo marcatore della squadra ed era quello che si prendeva più tiri rispetto ai possessi, ma nessuno si aspettava che il passaggio a Memphis della guardia-ala della Repubblica Dominicana lo avrebbe trasformato in uno dei giocatori più forti della nazione. Tanto che adesso anche in Nba qualcuno si sta facendo qualche domanda.
Uno scorer sorprendente
Il principale dubbio nei confronti del ragazzo è l’età, visto che si tratta di un giocatore al quarto anno nato nel 2001. Non giovanissimo quindi. Per il resto invece ci sono caratteristiche che ne fanno un prodotto davvero intrigante. Punto primo: l’altezza. Jones è alto quasi due metri ma è a tutti gli effetti una guardia, in grado peraltro di crearsi un tiro per conto suo e con evidenti skill difensive.
Ha sempre giocato mostrando molta sicurezza nei suoi mezzi, ma c’è un elemento che, guardando le partite, balza agli occhi e che è confermato anche dalle statistiche: è passato da essere un tiratore mediocre a uno molto affidabile. Nelle ultime due stagioni prima di quella attuale, con la maglia di DePaul nel 2021 e quella di St John’s nel 2022, si era fermato sempre sotto il 30% dall’arco. Quest’anno sfiora il 42%, fattore che lo ha improvvisamente reso l’arma in più di Memphis.
I ragazzi allenati da coach Penny Hardaway (tra i migliori coach di questa stagione secondo noi) hanno perso malamente solo una partita, quella contro Villanova, in cui nel primo tempo non ci hanno capito nulla. Poi si sono fatti rimontare un po’ ingenuamente da Ole Miss nel finale del secondo tempo, perdendo di 3 punti. Per il resto, solo vittorie. Le ultime quattro in fila contro Texas A&M, Clemson, Virginia e Vanderbilt. Tutte avversarie di Power Conference, alcune in grande stato di forma come Clemson. Il migliore in tutte e quattro le gare? Jones ovviamente, con 29, 22, 26 e 28 punti e 12/23 dalla lunga distanza.
David Jones. All-American. 🔥👀
Memphis G/F David Jones continued his IMPRESSIVE play in a home win against Vanderbilt.
28 PTS | 9 REB | 4-6 3 PT | 1 STL
It’s hard to name 10 players in CBB playing better than Jones right now. Such a talented player.@BluffCity_Media |… pic.twitter.com/rKJtGW4qip
— Hitmen Hoops Media (@HitmenHoops) December 24, 2023
Le scelte sbagliate
David detto “Deivi” sono anni che si mette in evidenza. Nel corso del Fiba Americas U16 i 19 punti per gara di Jones lo avevano posizionato in classifica sopra giocatori del calibro di Jalen Suggs, Scottie Barnes o James Wiseman. La decisione di provare l’esperienza del basket negli Stati Uniti è arrivata dopo i Mondiali U17 del 2018, quando è risultato il terzo marcatore della competizione con 19 punti per gara.
E così Jones si è trasferito dal caldo della Dominica nel West Virginia, senza parlare una parola di inglese e senza alcun familiare al seguito. Due anni e 1.000 punti dopo David Jones era diventato il miglior giocatore dello stato con il suo allenatore di high school che diceva di lui: “Dal punto di vista offensivo, lui sostanzialmente se lo decide fa canestro”. Quando si è trattato di scegliere quale college privilegiare (lo volevano tra gli altri Houston, Illinois, Clemson, Louisville, Cincinnati, Virginia Tech) ha optato per chi gli garantiva più minuti in campo: DePaul.
Dopo un primo anno di rodaggio (nel quale ha iniziato a giocare solo a febbraio), il secondo anno con i Blue Demons è andato meglio. A tutt’oggi il talento della Repubblica Dominicana è l’unico ad aver registrato una tripla doppia da 22 punti, 14 rimbalzi e 10 assist con la maglia dell’università di Chicago (in una vittoria contro Georgetown). Alla fine di quella stagione però ha deciso di seguire il compagno dominicano Joel Soriano a St. John’s. L’annata dei Johnnies purtroppo non è andata bene, coach Anderson è stato licenziato in aprile e Jones ha preferito trasferirsi di nuovo piuttosto che provare sotto coach Pitino.
Di nuovo finito nel transfer portal, lo voleva John Calipari a Kentucky ma Hardaway ha premuto sull’acceleratore sfruttando le sue notevoli capacità come reclutatore e ha conquistato la fiducia di Deivi, che a Memphis sembra aver trovato la sua casa. Intanto gioca in un sistema che fa della difesa uno dei suoi punti cardine e Jones è uno che gioca ogni partita come se fosse l’ultima. In più come detto ha aggiunto alla sua creatività in penetrazione e ai suoi jumper anche un solido tiro da tre. E se i Tigers oggi sorridono, lo devono anche alla crescita di David Jones.