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East facile, West caos. Tutto sul bracket

Jarett Culver e Davide Moretti
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 18 Mar, 2019

Il dado è tratto e, contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso, non c’è molto su cui polemizzare rispetto alle decisioni del Comitato del Selection Sunday. In questa March Madness non ci sono delle snobbate d’eccezione né delle “imbucate” come erano state Syracuse, Oklahoma e Arizona State della stagione passata.

Indiana e NC State sono le due maggiori deluse ma hanno poco di cui lamentarsi, viste le lacune nei loro curriculum (specie quelle dei secondi, detentori della Strength of Schedule peggiore di tutta la Division I). Fra le diverse mid-major che speravano in un invito, Belmont è l’unica che andrà al Gran Ballo mentre UNC Greensboro è risultata essere la prima delle escluse e, quindi, vittima numero 1 delle immancabili “ladre di seed” nei tornei di conference.

Qui trovate tutto il bracket, passiamo ora in rassegna i quattro Region e gli incontri di primo turno più interessanti.

East

Il tabellone meno eccitante. Duke, selezionata come numero 1 assoluta, ha un tappeto rosso verso le Elite Eight steso davanti a sé. Come se non bastasse vista la manifesta superiorità mostrata al torneo della ACC, i Blue Devils non sembrano avere avversari che li possano seriamente impensierire prima di un probabile incontro con Michigan State al termine di questa Region.

Ora che deve fare i conti con le condizioni precarie di Marcus Evans, VCU appare come una numero 8 nettamente meno pericolosa rispetto a quelle degli altri tabelloni (Ole Miss, Syracuse, Utah State).

Virginia Tech riabbraccerà Justin Robinson, ma non può che esserci un punto interrogativo circa il suo stato di forma. Per questo motivo, gli Hokies sembrano avere qualcosa in meno rispetto a delle numero 4 come Florida State e Kansas State.

LSU è una vera incognita a causa delle vicissitudini che hanno portato all’allontanamento di coach Will Wade. I Tigers hanno fatto grandi cose quest’anno: potrebbero continuare a sorprendere o anche rivelarsi come la testa di serie n. 3 più fragile del Torneo.

In tema di must-watch, lo scontro fra due squadre molto ben allenate come Belmont e Temple è davvero intrigante, il che capita assai di rado nelle partite delle First Four.

South

Una Region con un numero discreto di upset alert al primo turno e che è un po’ il regno delle difese d’acciaio e dei ritmi bassi (Virginia, Wisconsin, Kansas State su tutte).

Gli scontri 8-vs-9 (Ole Miss-Oklahoma) e 7-vs-10 (Cincinnati-Iowa) si preannunciano all’ultimo sangue. In particolare il secondo potrebbe essere un interessante clash of styles.

La gara fra Villanova e Saint Mary’s potrebbe essere il match-up 6-vs-11 più equilibrato del Torneo, con la premiata ditta Booth & Paschall che dovrà guidare i giovani di Nova contro dei Gaels presumibilmente galvanizzati dall’upset rifilato a Gonzaga nella finale della West Coast.

Parlando di squadre entusiaste, che dire di Oregon? I Ducks visti al torneo della Pac-12 sembrano una formazione rinata e potrebbero dare filo da torcere a Wisconsin. Una cosa è certa: si segnerà pochino.

Purdue e Kansas State dal canto loro sono largamente favorite ma non potranno prendere sottogamba due rivali attrezzate sul piano difensivo come Old Dominion e UC Irvine.

Midwest

A chi non piacerebbe un bel North Carolina-Kentucky nelle Elite Eight? Possibilissimo che accada, ma chissà quante cose potrebbero interferire in questo tabellone, fra una squadra rocciosa come Houston, una in gran forma come Auburn, una pericolosa come Iowa State e, infine, una Kansas che non ha mai convinto davvero, ma che non si può mai dare per finita.

I Jayhawks ne hanno passate di ogni quest’anno, non stanno attraversando un periodo eccezionale e sembrano la seed numero 4 più a rischio. Se la vedranno con Northeastern, una squadra piuttosto esperta, senza eccezionali picchi di talento ma molto ben organizzata. Occhio!

Utah State-Washington sarà tutta da gustare e Wofford-Seton Hall è assolutamente da vedere se vi interessano le partite fra squadre agli antipodi (e il duello fra Fletcher Magee e Myles Powell non è proprio da buttare via).

Auburn, come dicevamo, sta andando alla grande ed è fresca di titolo nel torneo della SEC ma la partita con New Mexico State è meno scontata di quel che sembra. Gli Aggies hanno dominato in una WAC in crescita e dispongono di profondità sufficiente per far fronte all’atletismo delle high-major.

West

Il tabellone più interessante per qualità media, specie fra le squadre con seed alto. Nelle Sweet 16 potrebbe esserci un rematch fra Gonzaga e Florida State. I Seminoles però dovranno fare attenzione già al primo turno contro una Vermont che ha le sembianze della squadra in missione.

La partita fra Marquette e Murray State è la migliore dell’intero primo turno se guardiamo esclusivamente ai duelli individuali: quello fra Markus Howard e Ja Morant potrebbe essere uno di quelli memorabili.

Fra favorite legittime e possibili sorprese, la seconda metà del tabellone pullula di squadre da Elite Eight. Comunque vadano le cose, la Texas Tech del nostro Davide Moretti avrà un percorso molto duro davanti a sé. Già all’eventuale secondo match, le insidie abbondano fra Buffalo, Arizona State e St. John’s.

Nevada è probabilmente underseeded (chiariamoci: se l’è cercata) e lo scontro con Florida sarà uno dei più equilibrati di tutto il primo turno. Il tabellone si chiude con Michigan, squadra potenzialmente da titolo, che inaugurerà la propria March Madness sfidando Montana per il secondo anno consecutivo.

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