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Europei a gennaio, il dominio dei lunghi mid-major

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 1 Feb, 2022

Gennaio è stato particolarmente proficuo per i lunghi europei del college basketball e quindi il nostro recap mensile non può che essere dedicato a loro. Ne passiamo in rassegna cinque del mondo mid-major della Division I, partendo da un re delle doppie doppie come Yauhen Massalski, e uno dai junior college.

 

Yauhen Massalski (San Francisco)

Guardate un po’ il tweet qui in basso e già vi farete un’idea dell’impatto enorme che sta avendo il bielorusso. L’ex San Diego era sempre stato una più che discreta macchina da rimbalzi e un valido rim protector nella West Coast, ma quest’anno si sta davvero superando e il suo apporto – ora molto rilevante anche per punti messi a segno, specie in area – ha rivoluzionato gli assetti di una squadra, San Francisco, che ora punta a un at-large bid e che aveva grosse lacune sotto canestro fino all’anno scorso. Bruciano le sconfitte con BYU e Saint Mary’s, ma Massalski si è comunque divertito e ha fatto divertire a gennaio, dai 21 punti e 17 rimbalzi contro la sua ex squadra fino al 17+16 con Santa Clara, passando per una statline da 18 punti, 13 rimbalzi, 7 stoppate in un duello straordinario con Matthias Tass.

Matthias Tass (Saint Mary’s)

Ecco, il duello Massalski-Tass nella gara tra USF e SMC (qui sotto potete vederne un riassunto). I numeri del bielorusso, dominatore del primo tempo, li avete visti. Eppure alla fine è stato l’estone ad avere ragione con un secondo tempo assolutamente devastante che ha trascinato i Gaels a una rimonta insperata. 27 punti e 12 rimbalzi per lui, la più abbondante e importante delle quattro doppie doppie messe a segno a gennaio. Bravissimo qui nell’occupare gli spazi intorno all’area e capitalizzare la manovra offensiva dei suoi, questa è stata una gara esemplare di ciò che fa di Tass un lungo di primissimo piano nella WCC: possono cambiare i temi di partita in partita, ma il suo lo fa praticamente sempre con pochi fronzoli e tanta concretezza.

 

Luka Brajkovic (Davidson)

Davidson è stata capace di mettere insieme 15 vittorie di fila e, anche la striscia è stata interrotta una settimana fa, guida l’Atlantic 10 con record 7-1. Tanto merito va al veteranissimo Brajkovic (14.8 punti, 7.1 rimbalzi, 2.3 assist quest’anno), senior che ha sempre giocato tanto sin da quando era una matricola e che ora è al picco della propria carriera. Il mestiere in area, di primo livello, c’è sempre stato e, oltre ad averlo affinato ulteriormente, il centro austriaco è migliorato nel tempo in quanto a resistenza fisica (sua grosso punto debole una volta) e ha aggiunto anche un bel catch-and-shoot da tre (42.9% su 2.1 tentativi). Al conto mettete anche una discreta clutchness, perché nelle partite tirate si può tranquillamente andare da lui con insistenza e incassare canestri senza problemi. Chiedete a VCU e Fordham, per esempio.

 

Rienk Mast (Bradley)

Bradley quest’anno è giovane e forse al Gran Ballo non ci andrà. Forse, appunto. Perché questi Braves sono cresciuti notevolmente e sono stati in grado di sfiorare il colpaccio con squadre di primissima fascia nella MVC come Loyola-Chicago e Missouri State, oltre ad aver battuto Drake in trasferta. Insomma, forse lo scherzetto a Marzo lo possono fare e, fra i loro maggiori punti di forza, c’è il frontcourt duo tutto olandese formato da Malevy Leons (giocatore versatile e solidissimo, con le stimmate da futuro candidato POY nella conference per l’anno prossimo) e Rienk Mast. Quest’ultimo in particolare si sta rivelando una forza incontenibile nella conference. Ottimo rimbalzista, scorer con gioco interno-esterno e buone doti di passaggio dal post alto: il sophomore ha fatto faville a gennaio collezionando tre doppie doppie e viaggiando a una media di 18.4 punti e 8.9 rimbalzi in 8 gare.

 

Amari Williams (Drexel)

Nome emerso a sorpresa, se non altro perché era abituato a stare in campo per pochi minuti. Il sophomore però si è visto aprire le porte del quintetto a Drexel per via dell’infortunio del centro titolare, James Butler, il quale nel frattempo è ritornato ma perdendo la poltrona. Il suo sostituto ha appunto fatto un gran lavoro nello sfruttare la taglia e l’atletismo di cui dispone in abbondanza. Per lui due doppie doppie, risultando cruciale nelle vittorie su Elon e JMU (21 punti, 12 rimbalzi, 4 stoppate in quest’ultima). Grande rim protector (primo nella Colonial per Blk%), il lungo inglese però non è solo muscoli e forza bruta: c’è per esempio anche del bel QI che s’intravede nei suoi passaggi dal post. Da tenere d’occhio.

 

Mohamed Diarra (Garden City)

Qui una parentesi sul mondo NJCAA ci vuole, perché il francese di Garden City sarà la next big thing in uscita dai junior college al termine di questa stagione. Non solo fra gli europei, ma proprio in generale. 208 cm d’altezza, braccia lunghe, mobilissimo e atletico: Diarra domina e colleziona doppie doppie da inizio anno (17.3 punti e 13.3 rimbalzi di media), guidando tutti i rimbalzisti della NJCAA. Ciò che lo rende intrigante e corteggiatissimo dalle squadre di D1 – high-major comprese, naturalmente – sono la sua capacità di difendere dall’1 al 5, la visione di gioco che ne fa a tutti gli effetti una point forward e un bagaglio realizzativo ancora un po’ grezzo ma in rapida espansione (34.9% da tre). Altro nome da segnare per il futuro prossimo.

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