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Jalen Duren, una forza della natura

jelan duren
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 3 Feb, 2022

Della non brillante stagione di Memphis – l’ennesima, per la verità – ne sta risentendo anche il centro Jalen Duren. Osservato speciale degli scout Nba insieme al compagno Emoni Bates (o forse ex compagno dato che, a quanto pare, quest’ultimo sta meditando di lasciare i Tigers), sta dimostrando di avere tante belle qualità, che si sposano alla perfezione con la combinazione di fisico, atletismo e dinamicità che possiede e che tanto piacciono. Però non mancano diverse lacune rispetto alle quali non sta facendo vedere grossi miglioramenti in questo suo primo e forse unico anno di college.

I doni di Madre Natura

Diciamolo subito: forse non sarà la prima scelta assoluta al Draft 2022, ma non dovrebbe essere scelto neppure al di fuori della top 5. Dopotutto è sempre un armadio da 2.11 metri per 113 kg con un wingspan di 228 cm, che corre benissimo il campo, salta come una cavalletta e che compirà 19 anni solo il prossimo novembre.

jalen duren

Jalen Duren in una dimostrazione dei suoi mezzi atletici

Un’àncora difensiva

La prima cosa che subito colpisce del gioco di Duren, è che domina i tabelloni tanto in attacco quanto in difesa. Afferra 7.3 rimbalzi di media, con un 10.8 di OR% e 20.3 di DR%. Lotta su ogni pallone che è in aria e i mezzi fisici gli permettono di nascondere qualche errore d’impostazione difensiva. Possiede un puro istinto per la stoppata, tant’è che viaggia a 2.5 per gara (26° in Division I). Intimidatore d’area come pochi, sempre pronto ad andare in aiuto, tende però a essere abbastanza falloso.

Se il fisico, per qualche scout già Nba-ready, gli potrebbe garantire di avere sin da subito dei minuti al piano di sopra, non sono da meno altre sue qualità. La capacità di correre il campo, l’ottimo controllo del corpo, i movimenti rapidi e veloci soprattutto sul pick and roll che spesso lo portano alla caccia del lob per la schiacciata, ne fanno un attaccante potenzialmente devastante, molto più degli attuali 10.7 punti di media. Nei pressi del canestro non ha un tocco dolce, ma sa essere efficace: non a caso ha il 61.8% di True Shooting.

Ancora troppo grezzo

Sì ok, è efficace nei pressi del ferro, ma se ci allontaniamo già a 4-5 metri la situazione cambia. Duren ha una mano quadrata, e i jumper dal mid-range sono la soluzione che le difese avversarie tendono a concedergli per evitare magari che parta in palleggio per avvicinarsi al canestro. Non è immune neppure da brutte percentuali ai tiri liberi (54.9%) Uno solo è il tiro che si è azzardato a prendere da oltre l’arco, e il risultato si può ben capire quale sia stato. Insomma, tutti segnali che è un prospetto ancora troppo grezzo.

Di sicuro però può migliorare con il lavoro. Non a caso ha mostrato anche dei lampi di genio con la palla tra le mani, segno che il potenziale c’è. Saper leggere le situazioni di gioco è un aspetto che va allenato, ma per adesso lui gioca prettamente d’istinto. È capace comunque di vedere ciò che gli succede intorno, di effettuare un assist vincente. Ma spesso la mancanza di tecnica lo costringe alla palla persa. E questo si traduce in un Turnover Rate consistente (21.1%).

 

In conclusione, Jalen Duren è senz’altro un prospetto sul quale poter puntare: non è Nba-ready in ogni aspetto del gioco, anzi, ma vale la pena provare a lavorare su una forza della natura dal potenziale smisurato come il suo.

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