Gli Europei U20 si sono conclusi col secondo successo consecutivo della Francia e sono stati tanti i giocatori NCAA presenti e futuri che si sono messi in mostra. Ecco i migliori cinque.
Urban Klavzar
Ha portato la Slovenia a un passo dall’oro ed è l’unico giocatore NCAA finito nel miglior quintetto della manifestazione. La futura guardia di Florida, che arriverà lì con 20 anni già belli che compiuti, è stato prolifico e ultraefficiente in quasi tutte le gare disputate, ha messo in mostra le sue notevoli capacità di scorer (specialmente come tiratore velenosissimo sia dal palleggio che da piazzato) e anche la sua clutchness, finendo gli Europei U20 con 16.1 punti di media. La SEC è forse la peggior conference possibile per un giocatore che arriva dritto dall’Europa, ma l’ex Real Madrid sembra avere il talento necessario per essere l’eccezione alla regola.
Jakub Necas
Ha trascinato la Cechia a un buon 6° posto, è stato protagonista dell’upset sulla Serbia negli ottavi di finale e ha chiuso gli Europei U20 come miglior marcatore del torneo (18.6 punti) e quinto rimbalzista (8.4). Mano mancina molto educata (38.8% su 7.0 tentativi da tre) con anche alcuni soluzioni in post e un impatto alto sui due lati del campo. Già eroe di marzo con la canotta di Duquesne (decisivo nel torneo dell’Atlantic 10 così come al primo turno contro BYU), dimenticatevi i numeri modesti messi insieme nell’anno da freshman perché quelli davvero non sono indicativi: il prossimo anno può benissimo essere quello della consacrazione in NCAA.
Paulius Murauskas
La Lituania ha chiuso al 5° posto con una squadra di forte marchio NCAA (Krivas, Kublickas e anche un Jocys lasciato orfano nel transfer portal) e quello che ha fatto la figura migliore di tutti è stato Murauskas, il quale ha chiuso gli Europei U20 in crescendo e con una bella doppia doppia di media (18.1 punti e 10.3 rimbalzi). Ad Arizona non ha trovato spazio (5.1 minuti), quindi ha fatto le valigie in direzione Moraga e presumibilmente farà molto felici i fan di Saint Mary’s. Repertorio inside-out di tutto rispetto (pur con un tiro da tre che va e viene) dall’alto dei suoi 204 cm d’altezza, la sua versatilità può fare una gran bella differenza nella West Coast.
Tomas Thrastarson
L’unico incoming freshman “vero” di questa lista (sarà a Washington State dalla prossima stagione) è ormai un simbolo delle nazionali giovanili islandesi. L’anno scorso aveva disputato gli Europei U20 da protagonista pur giocando due anni sottoetà, aiutando i suoi a raggiungere la salvezza, stesso copione visto la settimana scorsa: 16.3 punti di media con un high di 26 proprio nell’upset sulla Turchia nella finale per il 13° posto che garantisce alla piccola ma gagliarda Islanda un terzo anno consecutivo di permanenza in Division A. 2 metri d’altezza, sempre più guardia e sempre meno ala grazie a doti di playmaking interessanti, ha inoltre mostrato una volta di più i miglioramenti compiuti nel tiro da tre, quello che fino a un paio di anni fa era il suo tallone d’Achille. Si farà valere nella WCC.
Viljami Vartiainen
Gli Europei U20 di Division B hanno visto le promozioni di Romania, Ucraina e una Finlandia piuttosto sorprendente che non schierava nessuno dei suoi giocatori di punta nelle annate 2004 e 2005. Eppure il suo percorso è stato netto fino alle semifinali, in buona parte grazie alla guardia di Weber State che ha messo insieme 12.9 punti di media (migliore in squadra) mostrando la specialità della casa, ovvero un catch-and-shoot mortifero dalla linea dei tre punti (42.6% su 6.7 tentativi). Vartiainen viene da un’annata da freshman senza effetti speciali ma solida e forse può fare capolino nello starting five ora che non c’è più un altro cecchino come Verplancken. In ogni caso, i segnali mandati sono buoni e i minuti a disposizione non dovrebbero mancare.