L’annata 2023-24 verrà ricordata anche come la stagione delle matricole. Da USC a Iowa State, passando per LSU e South Carolina, scopriamo insieme quali di queste hanno avuto l’impatto maggiore, a partire da quella che era la più attesa di tutte: JuJu Watkins.
La prima della classe
La più interessante è sicuramente JuJu Watkins. Prima della recruiting class del 2023, il suo era tra i nomi più attesi di questa stagione a USC. E il suo debutto è stato sicuramente all’altezza delle aspettative. É lei infatti a guidare le Trojans per punti (25.8, media che a livello nazionale è seconda solo a quella dell’inarrivabile Caitlin Clark, 32.1), assist (3.4) e recuperi (2.6). A prescindere dalle sei prestazioni da 30 punti, ciò che più colpisce di questa giocatrice è il modo in cui la sua corporatura (188 cm) e atletismo si fondono con la grande versatilità e fluidità di movimenti. Se USC si è imposta contro due Top 5 come Ohio State e UCLA, e se è tornata ad essere una squadra competitiva, il merito va soprattutto a lei.
L’intrepida matricola di Notre Dame
Ottimo il debutto anche per Hannah Hidalgo a Notre Dame. Nel match di esordio stagionale a Parigi, la giovane guardia ha lasciato il segno con una prestazione da 31 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 3 palle rubate. E poco importa se le Irish hanno perso quel match contro una super South Carolina: i titoli erano tutti per lei e per la sua impavida performance. Grazie a questa mentalità, Hidalgo è riuscita così a colmare il vuoto lasciato da Olivia Miles, ancora fuori per l’infortunio rimediato lo scorso anno. Nonostante i suoi 24.4 punti di media, è in difesa dove la sua dinamicità e QI cestistico emergono al meglio. Non è quindi un caso se il suo nome stia già circolando in WNBA e se in molti la paragonino ad Arike Ogunbowale .
L’asso dalla panchina per South Carolina
A condividere il palcoscenico con Hidalgo a Parigi, c’è stata un’altra matricola: MiLaysia Fulwiley di South Carolina. I suoi 17 punti hanno lasciato il segno e sono diventati virali sui social. Da allora ha continuato a dare spettacolo e, nonostante il suo utilizzo limitato (poco inferiore ai 19 minuti), ha aggiunto elettricità all’attacco di South Carolina portandolo ad un altro livello.
Il caposaldo di LSU
La potenza stellare che LSU ha acquisito nella offseason non è arrivata solo dal portale dei transfer. La numero #2 della recruiting class del 2023, Mikaylah Williams è stata infatti una forza trainante per le Tigers, fornendo una stabilità fondamentale nel tumultuoso primo mese di LSU. Nel corso di questi primi mesi, Williams si è messa in luce come un efficace terminale offensivo dalla lunga distanza (40.4%) in una squadra che altrimenti ne sarebbe priva e diventando subito una pedina fondamentale nel gioco di coach Mulkey tanto da tenerla in campo più di ogni altra giocatrice (31.9 minuti in media contro i 30.7 di Van Lith).
La doppia minaccia di Iowa State
Una formazione che ha decisamente puntato sulle freshmen è Iowa State, con ben cinque matricole alla ribalta e ben due nella Top 10 di ESPN: Addy Brown e Audi Crooks. E se le Cyclones si ritrovano al secondo posto della super competitiva Big 12, il merito è soprattutto il loro. Crooks guida infatti la squadra per punti (17.4) e Brown per assist (5.2). La loro partita migliore? Quella combattutissima contro Iowa in cui, negli ultimi 4 minuti, Caitlin Clark ha dovuto letteralmente fare gli straordinari per portarla a casa.
Non c’è che dire: il futuro della NCAA femminile è davvero in ottime mani.