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NCAA femminile, le prime impressioni

Angel Reese
Autore: Isabella Agostinelli
Data: 7 Dic, 2023

Angel Reese, Caitlin Clark, Paige Bueckers e Cameron Brink. Andiamo a scoprire come se la stanno cavando le stelle più attese di questa stagione, con un occhio speciale a due matricole che stanno già facendo parlare di sé.

 

Un inizio difficile

La sconfitta contro Colorado, di per sé, non ha avuto grandi conseguenze su LSU che ha poi vinto tutte le altre gare. Si è abbattuta invece come uno tsunami su Angel Reese. Dopo quella prima partita, la Bayou Barbie non è stata più la stessa tanto che coach Mulkey ha deciso di lasciarla in panchina per tutta il secondo tempo del match contro Kansas State – spiegando che si trattava di una “coach’s decision” – e non ha seguito la squadra in trasferta né a Southern Louisiana né alle Isole Cayman.

A chi le ha chiesto spiegazioni, Mulkey ha risposto in maniera seccaBisogna sempre fare i conti con le dinamiche dello spogliatoio. E spesso, queste, dal di fuori, non si conoscono. Voi volete sapere cose che non avete il diritto di sapere. Difenderò sempre le mie atlete. Sono le più importanti. Angel fa ancora parte della squadra e speriamo che possa essere con noi presto”.

Dal canto suo, la diretta interessata ha lasciato questo laconico messaggio su X (“Non credete a tutto ciò che leggete”) prima di tornare in campo dopo quattro settimane di assenza nel match contro Virginia Tech.

La mia salute mentale è la mia priorità, e prima di scendere in campo volevo essere sicura di essere pronta per non causare danni allo spogliatoioha commentato in sala stampa dopo un lungo abbraccio con la sua coach e dopo aver messo a referto 19 punti.

Reese e Mulkey

Reese e Mulkey

Clark nella storia

Caitlin Clark ha appena scritto una pagina di storia della pallacanestro universitaria – femminile e non – superando quota 3000 punti in carriera, unica giocatrice a raggiungere tale aggiungendovi almeno 750 rimbalzi e 750 assist.

La stella di Iowa, che viaggia a quota 29 punti di media, è come sempre il fulcro offensivo della sua squadra. E quest’anno più che che mai. La scorsa stagione, aveva al suo fianco Monika Czinano che tirava col 67.4% e le dava supporto con i suoi 17.1 punti di media: ora come ora non c’è un secondo violino vero e proprio, bensì tre compagne di squadra che viaggiano in doppia cifra di media. Per ora basta e avanza per un record 9-1 e il quarto posto nella AP Poll, ma se Clark non è in giornata non è detto che la vittoria arrivi: Iowa è infatti 1-1 quando la superstar è al di sotto del 40% dal campo. Ma come vedete, non accade molto spesso.

UConn senza pace

Essere protagonisti assoluti può rivelarsi un problema e lo sa bene Paige Bueckers. Dopo la sconfitta contro UCLA nella gara di debutto del Cayman Island Classic, coach Auriemma non ci ha girato intorno nel trovare le ragioni della débâcle:Non puoi pensare di sconfiggere una buona squadra contando su una sola giocatrice. È stata un’enorme delusione vedere come nessuna abbia contribuito”. Dei 67 punti delle Huskies (a fronte dei 78 delle Bruins), ben 31 sono infatti arrivati da Paige.

La sua stella al momento viaggia a quota 19.6 punti di media col 47.6% dal campo e il 43.3% da tre, ma a causa dell’infortunio di Azzi Fudd (l’ennesimo) gli schemi delle Huskies sono andati nuovamente in tilt. E il record di 4 vittorie e ben 3 sconfitte (il peggiore in 30 anni) è un dato eloquente dell’aria che si respira a Storrs.

La granitica presenza di Brink

Non sembrano invece aver problemi Cameron Brink e Stanford. Le Cardinals al momento viaggiano a vele spiegate (8-1) e l’apporto a tutto campo della numero 22 sembra non conoscere un calo: granitica come sempre sotto canestro (11.4 rimbalzi di media) anche in attacco Brink rimane un caposaldo del frontcourt californiano (18.6 punti di media e un’efficacia al tiro del 59.8%).

E tutta la squadra ne giova. Merito anche di rotazioni più corti che permettono una continuità maggiore nel gioco e che premiano il gioco nel pitturato di Brink che oltre ad avere ottime abilità nel prendersi le giuste spaziature per il tiro, ha una grande visione di gioco che le permette di aprire per le sue compagne.

Le due matricole terribili

E per quattro “veterane” della NCAA femminile, c’è anche una matricola che in appena sei partite partite ha già dimostrato di puntare in alto: Milaysia Fulwiley. Nel suo match di debutto in maglia Gamecoks (a Parigi conto Notre Dame) ha rubato la scena a Kamila Cardoso mettendo a referto 17 punti, 6 assist e 6 palle rubate. Numero #2 della recruiting class dello scorso anno, la Fulwiley si è guadagnata subito molti minuti in campo (quasi 20 a partita) e anche l’approvazione di Magic Jhonson.

E se parliamo di freshmen alla ribalta, in questa prima parte di stagione non possiamo che menzionare Vittoria Blasigh. L’azzurra, al suo primo anno in maglia di South Florida, ha conquistato immediatamente il titolo come Freshman of the Week della American Athletic mettendo a segno 21 punti contro Grambling, 18 contro Alabama e 27 contro North Florida, derby nel quale ha fatto registrare anche il suo career-high in fatto di triple, mettendone a referto ben 7. Nelle ultime gare i bottini personali sono stati più modesti, ma i numeri complessivi di questo primo scorcio di stagione rimangono ottimi: 13.2 punti di media tirando con un impressionante 42.6% da oltre l’arco su ben 6.8 tentativi.

Vittoria Blasigh

Vittoria Blasigh

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