Dopo i successi, l’oro europeo e l’argento olimpico, conquistati dai ragazzi nati negli anni ’70 le aspettative erano molto alte. Si pensava che la nazionale italiana fosse ormai una realtà a livello mondiale. I draft Nba hanno dato supporto a questa tesi, ma i risultati sono stati lontani dalle aspettative. Questo ha portato una certa delusione nei tifosi, e quella considerata la generazione migliore del basket italiano è finita sommersa sotto tante critiche. Spesso critiche ingenerose per giocatori formidabili. Ecco i 5 migliori giocatori nati negli anni ’80 (leggi i migliori giocatori nati negli anni ’70).
Danilo Gallinari
Il ragazzo di Sant’Angelo Lodigiano è uno dei migliori giocatori italiani di sempre. Al netto degli infortuni la sua carriera Nba è da grande giocatore. Nelle squadre in cui ha giocato è sempre stato uno dei punti di riferimento, ma non ha mai militato in una franchigia che puntava al titolo. Il talento è cristallino, ma in nazionale difficilmente si è visto.
Gigi Datome
E’ uno dei migliori giocatori dell’Eurolega. Nonostante un’esperienza in Nba, la sua dimensione rimane quella europea. Con il Fenerbahçe, al rientro dall’esperienza americana, vince 2 Euroleghe consecutive da protagonista. Eccellente tiratore, e in alcuni momenti trascinatore, ha sempre dato tutto sia nelle squadre in cui ha militato che in nazionale.
Marco Belinelli
Un titolo Nba, la vittoria nella gara dei 3 punti nell’All-Star Weekend. Sono questi i punti più alti della carriera di Belinelli. Un ragazzo che si è sempre migliorato, diventando un sesto uomo ricercato da tante franchigie Nba. In nazionale ha sempre vissuto di alti e bassi, con partite eccellenti e prestazioni mediocre. Nei momenti decisivi ha sempre voluto la palla, prendendosi la responsabilità in prima persona di vittorie e sconfitte. Sfortunatamente per l’Italbasket le serate no sono state spesso nelle gare importanti.
Daniel Hackett
E’ il classico giocatore genio e sregolatezza. Mezzi tecnici e visione di gioco unica, accompagnati da un carattere che non gli hanno mai permesso di spiccare totalmente il volo. La carriera di Hackett, più che dignitosa, è stata incompleta. Il confronto tra come poteva essere e come è stata fa pensare che qualcosa è mancato al giocatore.
Andrea Bargnani
E’ il più grande rimpianto del basket italiano. Quando il 28 giugno 2006 fu chiamato per primo al draft, unico europeo prima scelta assoluta di sempre, i tifosi italiani pensavano di aver trovato il giocatore in grado di far fare alla nazionale il salto di qualità. La storia è andata diversamente e, anche per limiti caratteriali, Andrea Bargnani non è riuscito ad essere il giocatore decisivo che tutti speravano.