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Johni Broome, la versatilità al servizio di Auburn

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 24 Gen, 2025

Non sai da dove possa sbucare fuori il talento e quanto lontano possa andare. Johni Broome oggi è un candidato POY e un prospetto da Draft, ma qualche anno fa in uscita dall’high school a contenderselo c’erano soltanto Morehead State (in cui poi giocherà i primi due anni della carriera) Bryant e Jacksonville. La carriera di Broome è cambiata quando, nel 2022, si è trasferito ad Auburn e il suo sviluppo, sotto la saggia guida di coach Bruce Pearl è stato impressionante. Oggi, alla quinta stagione di college, il senior mette in fila 17.9 punti, 10.7 rimbalzi e 3.3 assist a partita. I Tigers hanno soltanto perso contro Duke al Cameron Indoor Stadium e per la prima volta nella loro storia l’AP Poll l’ha premiati con il primo posto nel ranking all’unanimità.

Un lungo versatile

Broome è un lungo mancino che rappresenta al meglio la versatilità del lungo moderno. Abile in attacco, flessibile in difesa e in grado di leggere il gioco, rappresenta il meccanismo principale di un attacco ben oliato. Fuori dall’area è una triplice minaccia che va rispettata, sia con i piedi per terra da tre punti, sia cercando una soluzione dentro l’area. Chiaramente non si tratta di un creatore primario, mancando un po’ di elusività dal palleggio, ma quando chiamato in causa sa mettersi in situazioni a lui comode per mettere la palla del canestro con costanza.

Una delle caratteristiche che ha stupito nell’ultimo periodo è l’abilità di playmaking dal pitturato. Non soltanto è salito il volume di assist con riduzione delle palle perse, ma la sua consapevolezza di come creare gioco anche per i compagni è decisamente un plus. Anche per questo coach Pearl ha deciso di spostarlo da 4, aggiungendo sotto canestro un altro lungo come Dylan Cardwell per sigillare la difesa con due sette piedi in grado di garantire protezione del ferro e rimbalzi.

Dall’altro lato del campo Broome non rende complicata la vita ai compagni. Nonostante centri più grossi di lui possano sembrare facilitati nel duello aereo, non risulta poi così comodo superarlo. Ha ottimi istinti vicino e lontano dal pallone, comprende il gioco e si integra molto bene in un sistema difensivo. La tenuta in uno contro uno rimane un punto interrogativo per il futuro, ma in generale sembra raggiungere la sufficienza anche da questo lato del campo. In generale, non sembra esserci, tolto Cooper Flagg, un giocatore in grado di scalfire le credenziali dell’ex Morehead State per vincere il National Player of the Year.

Il resto della stagione e la possibile chiamata al Draft

La SEC fornisce multiple opportunità per analizzare meglio alcuni aspetti del suo gioco. Auburn ha iniziato con cinque vittorie consecutive ma mantenere il ritmo sarà difficile. I Tigers giocheranno 10 delle 14 partite di conference rimanenti contro squadre nella Top 25 dell’Associated Press. L’obiettivo principale rimane titolo nazionale, con Bruce Pearl che ha fatto notare quanto stia apprezzando l’apporto di Broome in questa stagione.

“Sono altruisti e cercano sempre l’extra pass. Entrambi i miei lunghi segnano da tre. Quando hai quelle spaziature, è difficile essere marcato e tutto diventa più facile offensivamente”, ha detto il coach riferendosi a Johni Broome e Dylan Cardwell. In molti aspettavano i Tigers al varco dopo l’infortunio alla caviglia di Broome, ma coach Pearl ha mostrato la profondità e la tenuta mentale di questa squadre che ha mantenuto altissimo il livello di gioco nonostante l’assenza del suo faro. Ad esempio, uno come il transfer da Georgia Tech Miles Kelly ha fatto un notevole salto in avanti.

Per quanto riguarda il futuro al piano di sopra, il lungo della Florida sembra poter agguantare una scelta al secondo giro al Draft Nba, ma non è detta l’ultima parola perché Auburn è un’università sempre più considerata da GM Nba per i loro prospetti (tra gli ultimi Jabari Smith e Walker Kessler) e Johni Broome è un giocatore sempre in grado di stupire. D’altronde lo fa sin dai tempi di Morehead State.

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