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Pat Kelsey riporta l’euforia a Louisville

Kelsey - Louisville
Autore: Manuel Follis
Data: 27 Mag, 2024

I tifosi di Louisville sono tornati a sperare, è tornata l’energia attorno alla squadra, improvvisamente è ricomparsa la voglia di capire come giocheranno i Cardinals e che ambizioni possano avere nella ACC. Il nuovo coach Pat Kelsey ci ha messo esattamente 22 giorni per ribaltare una situazione che sembrava disperata. Chiariamo, non si fa riferimento ai risultati sul campo. Per quelli servirà probabilmente tempo e in ogni caso se ne parlerà tra mesi. Il punto è che un ambiente solitamente elettrizzante era rimasto deluso e in qualche modo anestetizzato dalla gestione del precedente allenatore, Kenny Payne.

Il giorno dopo aver chiamato Kelsey, quest’ultimo rilasciava dichiarazioni cariche di energia, oneste intellettualmente, piene di buon senso e di voglia di fare. Il succo, in una sintesi volutamente romanzata, è stato un po’ questo: Louisville è un’università abituata a vincere, ha tifosi competenti ed esigenti, allenarla richiede energia, molti fatti e poche parole e io sono felicissimo di questo. Capisco la pressione, ha detto kelsey, e sono pronto ad abbracciarla. Volete il massimo e vi darò il massimo che potrò, perché punto a chiudere la mia carriera qui. Louisville deve essere un punto di arrivo per un coach.

Inutile dire che tifosi abituati alle soporifere, banali e autoassolutorie dichiarazioni di Payne, abbiano visto in Kelsey una specie di santone. Questo accadeva il giorno uno. Nei successivi 21 il nuovo allenatore è passato dalle parole ai fatti.

Una squadra tutta difesa e tiro da tre

Tutti i giocatori di Louisville (tranne un walk-on) hanno deciso di lasciare il college del Kentucky. Tutti. Quando il coach ex Charleston ha iniziato il suo lavoro aveva a disposizione zero giocatori. Tre settimane dopo i Cardinals possono vantare un roster sulla carta dignitoso, e il college è stato incoronato da più siti come quello che ha fatto la campagna di reclutamento migliore via transfer portal.

Reyne Smith, James Scott e Kobe Rodgers (che starà fermo un anno) hanno seguito Kelsey da Charleston, Terrence Edwards Jr., ossia il miglior giocatore della della Sun Belt Conference, è arrivato da James Madison. Poi sono arrivati J’Vonne Hadley da Colorado, Koren Johnson da Washington, Aboubacar Traore da Long Beach State, Chucky Hepburn da Wisconsin e Aly Khalifa, il centro da BYU che starà fermo un anno per infortunio. Un bel mix di giocatori tra guardie e ali, ma una squadra quasi senza lunghi.

All’inizio si diceva “pazienza, Traore può dare minuti da 4 in campo”. Manco il tempo di pensarlo e Kelsey ha reclutato quattro lunghi uno dopo l’altro. Nell’ordine sono arrivati Kasean Pryor, ala grande di South Florida, Khani Rooths, freshman ala grande che all’inizio aveva scelto Michigan, poi Noah Waterman, lungo tiratore di BYU e infine Frank Anselem-Ibe da Georgia. L’aspetto intrigante è che Pryor e soprattutto Waterman sono lunghi tiratori, che se schierati entrambi in campo potrebbero generare bel grattacapo per le difese avversarie.

In generale, sette dei transfer arrivati a Louisville hanno chiuso la stagione precedente con almeno il 35% al tiro da 3 punti. Altri giocatori invece, come Hadley, Hepburn o Traore, sono noti per le loro caratteristiche difensive. Un mix che sembra proiettare i Cardinals verso una stagione molto basata sul difendi-corri-tira, stile di gioco peraltro visto anche a Charleston. Il tutto, va detto, senza sfruttare eccessivi boost derivanti da contratti legati al NIL, che pure a Louisville potrebbero essere sottoscritti. Molti dei potenziali donatori però, scottati dai due anni passati, ora sono alla finestra e aspettano di vedere se l’entusiasmo che si respira attorno al KFC Yum Center si tradurrà in risultati sul campo.

Il probabile quintetto e le parole di Kelsey

Chuky Hepburn come point guard, Terrence Edwards Jr. e J’Vonne Hadley in ala (sono entrambi quasi sui due metri) e poi Kasean Pryor e Noah Waterman sotto canestro. È il quintetto che molti scommettono sarà quello che giocherà più minuti per Louisville quest’anno. Potenzialmente un mix tra punti difesa e tiro da tre, appunto. La versatilità tattica è evidente, tanto che il sito 247Sports considera al momento Louisville la quarta forza nella ACC dietro North Carolina, Duke e Miami. Una valutazione che appare onestamente eccessiva, ma che dà l’idea di quanto entusiasmo ci sia attorno a Louisville, squadra arrivata per due anni ultima nella conference.

La verità è che Kelsey ha fatto un lavoro pazzesco. Adottando un approccio contrario a quello di Payne, il quale nel suo primo anno aveva fatto fatica a reclutare giocatori passando il tempo a raccontare quanto l’ambiente fosse demotivato e fosse complesso da rivitalizzare. Kelsey ha fatto in 20 giorni quello che Payne non era riuscito a fare in due anni, riportare l’entusiasmo. “Our staff has done a phenomenal job, and they’ve worked very, very hard, and here we are as we get ready to enter the June summer school period where we have a majority of our roster in place and we feel really good about it. We’re excited“. Lo staff è eccitato, ma ora lo sono anche i tifosi. La prova del nove, la più dura, sarà quella del campo.

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