Fuori dal nulla, è spuntata Arkansas come una delle squadre più divertenti e interessanti da vedere. Al secondo anno della gestione Musselman, i Razorbacks si sono imposti in una SEC povera di talento, battendo in maniera convincente anche la vincitrice Alabama grazie ad un impianto di gioco che si adatta ad ogni tipo di avversario. La sua striscia di dodici vittorie consecutive si è fermata in semifinale del torneo della SEC contro LSU, ma la sconfitta non guasta il grande lavoro fatto.
Arkansas è una squadra solida su entrambi i lati del campo (Top 30 sia per AdjOff che per AdjDef) e profonda. Nove giocatori sopra i dieci minuti di utilizzo per far rimanere costante la pressione e i movimenti in difesa, quasi sempre a uomo, anche se Musselman ogni tanto invita i suoi a pressare a tutto campo. Una difesa fatta di mastini sulla palla (Tate, Sills, Davis, Jackson), giocatori intelligenti (Smith e Moody) e anche di spaventapasseri lunghi e pallidi capaci di stoppare (Vanover, 221 cm di pura verticalità).
Offensivamente, invece, sono cresciuti nel corso dell’anno. C’è voluto un pochino per capire la fisionomia adatta a questi giocatori, ma alla fine Arkansas è diventata una squadra che fa dei movimenti senza la palla, dei tagli e delle triple il proprio mantra. Justin Smith è la chiave di tutto: può giocare da lungo, attaccando i mismatch, può portare in post i giocatori più piccoli, sa leggere il gioco. Ma i veri leader offensivi sono i due freshmen Moody e Davis, il primo completo e capace di mangiare in testa all’avversario quando arriva al ferro, il secondo, invece, porta fantasia a tutto l’attacco.
Flessibilità per giocarsela contro tutti, ma anche inesperienza e un reparto lunghi scarno che potrebbe essere attaccato.
Quintetto
G – Jalen Tate
PTS 10.9 REB 3.8 AST 4.0
G – Davonte Davis
PTS 7.5 REB 3.9 AST 2.0
G – Moses Moody
PTS 17.5 REB 5.7 STL 1.1
F – Justin Smith
PTS 12.5 REB 6.8 AST 1.7
C – Conor Vanover
PTS 7.1 REB 5.0 BLK 1.9
Giocatori chiave
- JD NOTAE – Jr. – PG – 185 cm, 88 kg
L’ex Jacksonville è diventato il sesto uomo perfetto per Arkansas: triple ignoranti (33% su 5.2 tentativi) e penetrazioni a testa bassa al ferro. Non è il giocatore più efficiente da vedere, ma spesso ha risolto i problemi offensivi dei Razorbacks. Alza la fisicità e dà un’altra verve all’attacco.
È uno dei freshmen più completi di tutta la nazione: tiratore solidissimo (38% da tre, l’87% sono assistite), atletismo da Dunk Contest, attacca benissimo il ferro e sa resistere ai contatti, anzi colleziona tantissimi falli (83% su 5.8 viaggi a partita). In difesa è molto intelligente, puntale nelle rotazioni e uno stoppatore sottovalutato.
- DAVONTE DAVIS – Fr – SG – 193 cm, 83 kg
Da quando è entrato lui in quintetto, Arkansas ha iniziato a volare. Difensore fastidiosissimo grazie alle sue lunghe braccia (200 cm) e ad una rapidità di piedi impressionante. In attacco è la chiave per scardinare la zona, un giocatore imprevedibile capace di segnare dal mid-range e al ferro (da tre c’è da lavorare) e di pescare un compagno anche all’ultimo momento