Segnatevi il nome di Dennis Gates perché non rimarrà a lungo nella Horizon League. Anzi, il coach di CSU potrebbe tornare già l’anno prossimo nell’Acc in cui ha passato 8 anni come assistente di Leonard Hamilton a Florida State, dato che è il più serio candidato a sedersi sulla panchina di Boston College.
Non è infatti passato inosservato il lavoro che ha fatto nei suoi primi due anni da head coach: ha preso i Vikings con mezza squadra pronta a trasferirsi reduce da 4 stagioni con 20 sconfitte, ne ha aggiunto u
na quinta l’anno passato e poi titolo nella regular season e nel torneo di conference. E ritorno dopo 12 anni alla March Madness. Eppure all’inizio della stagione Cleveland State era considerate giusto una squadra da metà classifica nella non eccelsa Horizon, e invece il campo ha raccontato una storia diversa.
Non subito, visto l’inizio 0-3 compreso un disastroso 101-46 (con annesso parziale di 40-0) contro Ohio, non proprio i Lakers. Da lì in poi Torrey Patton e compagni hanno cambiato marcia, partendo dalla difesa e diventando un gruppo solido. “We win by committing”, il credo di Gates che non ha talento o centimetri in dosi industriali a disposizione, ma tanti giocatori esperti fra cui distribuire minuti e che lo hanno ripagato con una stagione trionfale.
Quintetto
G – Craig Beaudion
PTS 14.9, REB 8.0 AST 2.7
G – Tre Gomillion
PTS 10.5, REB 5.2 AST 2.4
G – D’Moi Hodge
PTS 10.5, REB 3.7 AST 1.6
F – Torrey Patton
PTS 14.9, REB 8.0 AST 2.7
F – Deante Johnson
PTS 14.9, REB 8.0 AST 2.7
Giocatori chiave
- TORREY PATTON – Sr. – SF – 196 cm, 88 kg
A guardare solo i numeri non c’è giocatore più importante di lui per i Vikings. Se si guardano invece le partite non è difficile capire che Tre Gomillion è il leader assoluto della squadra. Defensive Player of the Year della Horizon, look da portoricano arrabbiato compreso leone gigante tatuato sul braccio, potrebbe avere davanti Lebron James e non avere paura. Tuttofare aggiustatutto proveniente da un oscuro junior college, è il classico giocatore con cuore inversamente proporzionale al talento che fa la fortuna dei coach delle mid.