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March Madness 2022, le favorite a caccia del titolo

Smith - Banchero

La March Madness di quest’anno si prospetta indecifrabile, con nessuna strafavorita e con tante squadre in grado di arrivare fino in fondo. Proviamo a fare il punto sulle squadre che hanno qualche possibilità in più di diventare la regina del ballo.

Gonzaga

I Bulldogs sono pronti ad un’altra corsa verso il titolo, e il recente passo falso di fine stagione contro Saint Mary’s non sembra scalfire le loro quotazioni. Il frontcourt è di livello stellare, con il ritorno di Drew Timme e la prima (e ultima) March Madness di Chet Holmgren. Nella seconda parte di stagione il lungo nativo di Minneapolis ha vinto e convinto ed è atteso alla prova del nove prima di salutare per la NBA. A guidare l’attacco e a gestire il pallone nei momenti importanti c’è Andrew Nembhard. Il cecchino Rasir Bolton (47% da tre) e Julian Strawther, sophomore che ha quadruplicato la propria produzione offensiva rispetto al primo anno, vanno a completare l’attacco più temibile ad alto ritmo di tutta la nazione.

Kentucky

Oscar Tshiebwe sta trascinando Kentucky con una stagione incredibile. Leader nazionale con oltre 15 rimbalzi a partita, il congolese è nella sua miglior forma, pronto a dare del filo da torcere nel pitturato dei campi neutri di marzo. I Wildcats sono al quarto posto per Adjusted Efficiency offensiva, anche grazie all’apporto del loro lungo, in grado di garantire spesso e volentieri seconde opportunità (38.5% di squadra in rimbalzi offensivi catturati). In ottica Draft, il prospetto da tenere d’occhio è TyTy Washington. La sua dinamicità unita all’esperienza dei transfer Kellan Grady e Savhir Wheeler pare aver reso questa Kentucky una squadra sempre in grado di trovare un modo per vincere le partite.

Auburn

Scommettere contro Bruce Pearl e il suo agonismo non è mai una buona idea. Gli arrivi di KD Johnson, Wendell Green Jr. e Walker Kessler si sono rivelati estremamente funzionali, con l’ex North Carolina al secondo posto nelle major conference per eFG% (65.7%). I nuovi transfer e i giocatori già presenti a roster come Allen Flanigan e Devan Cambridge si sono mostrati coesi fin da subito. Se a una squadra già competitiva aggiungiamo Jabari Smith, lock per le prime scelte del prossimo Draft, il titolo nella SEC è servito. Il talento generazionale pare avere i mezzi per brillare al Torneo. Auburn deve gestire la foga del momento, ma ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.

Purdue

Qualche breakdown difensivo di troppo e l’ottimo livello della Big Ten hanno un po’ ridimensionato Purdue negli ultimi tempi, ma il miglior attacco della Ncaa incute sempre timore. Jaden Ivey, probabile scelta Top 5 al Draft, dà una sicurezza unica quando si tratta di caricarsi sulle spalle i compagni nei momenti di necessità. Insieme a lui, Matt Painter ha a disposizione una coppia di lunghi tanto forte quanto da raccontare: Zach Edey e Trevion Williams. Anche a causa della stazza del sophomore canadese, Purdue gioca a un ritmo più basso rispetto alle dirette concorrenti di questa lista, ma non per questo mette meno paura quando decide di correre con Ivey e il grilletto facile di Sasha Stefanovic.

Kansas

Concedere pochi rimbalzi offensivi e prendersi cura del pallone sono gli imperativi per la postseason di Kansas. La stella di questo roster è Ochai Agbaji, che sta segnando più di 20 punti a partita con oltre il 50% dal campo. La sua stagione formidabile si riflette sull’attacco dei Jayhawks, che trova sempre un modo di segnare, ma con troppa frequenza perde palloni banali. Nonostante ci si aspettasse qualcosa di più da Christian Braun, Jalen Wilson e Remy Martin, sono loro a formare il nucleo realizzativo di squadra. A chiudere il cerchio c’è David McCormack, centro molto fisico che ha spesso problemi di falli, ma può fare la differenza. Trascinati da Agbaji, i Jayhawks sono nel mix per tentare il colpo grosso alla March Madness.

Arizona

Sesti per numero di possessi giocati in Division I, i Wildcats amano particolarmente correre. La gestione del pallone si complica anche per loro, ma il tradeoff rimane positivo, così come l’impatto sulle partite. Benedict Mathurin, futura scelta al draft, garantisce sia talento che versatilità alla squadra. Sotto canestro, il lituano Azuolas Tubelis porta classe, voglia di lottare e rappresenta un gran bersaglio da imbeccare in contropiede, mentre il camerunese Christian Koloko fornisce rimbalzi, difesa e profondità. Tra le guardie, spiccano l’estro e la personalità incontenibile di Kerr Kriisa. Tommy Lloyd, alla prima esperienza da head coach, sta facendo un’impresa. Arrivati a questo punto, sarà interessante vedere fino a dove si può spingere davvero questo roster.

Honorable Mention

Duke Blue Devils – Nell’ultima stagione di Coach K, i Blue Devils non si arrenderanno tanto facilmente. Aspettative altissime per Paolo Banchero e le sue ultime apparizioni con la maglia dell’ateneo, e Wendell Moore, veterano atteso al varco da chi ha criticato la sua leadership cestistica nell’ultimo periodo. Duke rimane una delle squadre con il potenziale maggiore, ma quest’anno non ha dimostrato costanza nell’evitare passi falsi, dote cruciale per una March Madness di successo.

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