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March Madness, due giganti scrivono un pezzo di storia

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 1 Apr, 2024

Zach Edey e DJ Burns sono i due grandi volti delle Elite Eight (ma tanto di cappello anche a Dalton Knecht). Ecco cos’è successo domenica alla March Madness.

 

I duellanti – Purdue sopra di 5 con 40 secondi da giocare. Dalton Knecht ha in mano il pallone che può ridare la speranza a Tennessee. A distanza ha duellato tutta la notte con Zach Edey e insieme diventano i primi due avversari a segnare 30+ in una Elite Eight dal 1980. L’ex Northern Colorado attacca il lungo canadese dopo il blocco, entra in area e Edey lo respinge al mittente con una stoppata semplice, ma terrificante dal punto di vista emotivo. È game, set, match e Final Four per Purdue con quella stoppata arrivata al termine di una delle partite più tese, piene di errori e belle dell’intera March Madness.

Il ritorno alle Final Four dei Boilermakers dopo 44 anni è sicuramente targato Edey: career-high di 40 punti, condito da 16 rimbalzi, dopo aver praticamente messo KO per falli (ne ha presi 15) tutto il frontcourt di Tennessee. Il piano partita di Purdue era liberare l’area con blocchi e tagli per il solito domino di Edey. Il lavoro di Jonas Aidoo e Tobe Awaka ha costretto gli altri a fare uno step up perché difensivamente non c’erano altri modi per arginare un Dalton Knecht semplicemente favoloso. Sarebbe stato lui il volto e la storia della partita in caso di vittoria: 37 punti, oltre trenta conclusioni tentate e un peso da Atlante che si è portato per tutta la partita. Né Zakai Ziegler, né Jordan Josiah James, né Jordan Gainey sono riusciti a supportarlo. Il reparto lunghi è affondato per falli e la stoppata di Edey ha chiuso ogni speranza. Era dai tempi di Larry Bird che un giocatore non segnava e non prendeva così tanti rimbalzi in un singolo torneo. Un altro record da appuntare sul petto a Zach Edey.

Il North Carolina ha un padrone nuovo – Mai nessuno era arrivato alle Final Four dopo una stagione con 14 sconfitte, ma ora North Carolina State sente forte il profumo del 1983, quando il mitico coach Jim Valvano portò l’università di Raleigh a vincere il trofeo dopo un cammino simile. Da squadra praticamente fuori dalla March Madness a contender per il titolo, la trasformazione dei Wolfpack ha un protagonista principale che è DJ Burns, vero volto di questa follia di marzo: sorride, balla e scherza il centrone di coach Kevin Keatts mentre segna il suo season-high di 29 punti, usando molto più la sua dolce mano sinistra che i suoi 130 chili abbondanti e distruggendo il reparto lunghi dei Blue Devils.

Non fa molto di meglio il backcourt, visto che i Wolfpack giocano in 6 perché Tyrese Proctor indossa di fatto la maglia rossa dei suoi avversari: ogni attacco di Duke che finisce con un suo tiro è un successo della difesa di NC State. Ignobile la partita dell’australiano che cancella tutto quanto di buono fatto nel Torneo, ma bugiardo anche il tabellino di Jared McCain che segna metà dei punti dei Blue Devils. Ma se i 13 del primo tempo servono a tenere sempre avanti Duke, dopo l’intervallo si spegne e guarda anche lui la partita cambiare padrone senza opporsi, con un risveglio nel finale quando segna 15 dei suoi 19 punti della rirpresa negli ultimi 3 minuti e mezzo in un tentativo di rimonta assolutamente tardivo. Nel complesso tutte le guardie sparacchiano da fuori e si infilano sempre in mezzo all’area a schiantarsi contro il trio di lunghi dei Wolfpack, perché sia Kyle Filipovski che l’inutile Mark Mitchell non aprono il campo e rendono facile il lavoro della difesa di coach Keatts.

Molto ma molto più importanti i 20 punti segnati da DJ Horne, così come la prestazione da 6 punti, 11 rimbalzi e 6 assist di Michael O’Connell e, mentre Jon Scheyer non ha nulla dalla sua panchina, Ben Middlebrooks lascia riposare DJ Burns tenendo alta la fisicità di NC State. Che, dopo aver litigato con il canestro con soli 21 punti nel primo tempo, nella ripresa ritrova tutto il suo attacco, ne spara 55 nella retina di Duke e manda i casa gli acerrimi rivali della Tobacco Road.

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