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March Madness, partite chiave e incertezze

Texas buzzer Oklahoma March Madness
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 6 Mar, 2020

Ultimo weekend di regular season per le grandi, mentre fra le mid già si balla. Ecco il quadro delle squadre la cui candidatura alla March Madness via at-large bid è ancora incerta.

ACC

Clemson l’ammazzagrandi conta vittorie pesantissime nel curriculum (Duke, Florida State, Louisville) ma è penalizzata da alcune sconfitte evitabili e dalla posizione nel NET (#81). L’ultima gara di stagione regolare – contro Georgia Tech, venerdì all’1:00 – non offre nulla per avanzare nella bubble. Sarà il torneo di conference a decidere il suo destino: avrà bisogno di fare un’altra vittima eccellente per continuare a sperare o sarà NIT.

NC State è in una situazione simile all’ultima di regular season (quasi nulla da guadagnare e molto da perdere contro Wake Forest venerdì notte) e dovrà fare bene al torneo della ACC, ma ha un bilancio complessivo migliore: #59 nel NET, 4 vittorie Q1 contro le 3 dei Tigers.

American

Perdendo in casa di UConn, Houston si è data la zappa sui piedi più nella corsa al titolo di stagione regolare che in ottica Torneo: la sua presenza non è in discussione e ci sembra difficile vederla con qualcosa meno di un seed 8.

Dopo di lei, il caos. È perfettamente ragionevole immaginare una AAC con tre squadre alla March Madness, ma chi possono essere le altre due? Cincinnati e Wichita State rimangono le candidate principali ma la loro presenza appare tutto fuorché scontata.

I secondi in particolare dovranno guardarsi le spalle anche all’interno della conference, visto che giocheranno l’ultima di stagione regolare in casa di Tulsa (domenica alle 21:00), squadra che è a un passo dal vincere il titolo ma con un curriculum ancora poco attraente (#75 nel NET, solo 2 vittorie Q1 e l’onta di una sconfitta Q4) e quindi obbligata ad andare il più lontano possibile anche al torneo dell’American.

Occhio però anche a Memphis: la vittoria ottenuta proprio contro Wichita State la tiene in pista più che mai e, se dovesse concedere il bis con Houston (domenica, ore 17:00), spariglierebbe un bel po’ di carte.

 

Atlantic 10

Sempre più one-bid league visto che Richmond è in una posizione discreta ma non eccelsa (#45 nel NET ma con 2 sole vittorie Q1) mentre Rhode Island è in crisi profonda e sembra irriconoscibile da qualche settimana. Il dominio di Dayton – reduce da un +27 proprio contro URI – è tale da far sembrare impossibile una sua caduta al torneo di una conference che negli ultimi anni ha regalato upset in maniera sistematica. Solo il mantenimento di questa tradizione consentirà alla A-10 di mandare due squadre alla March Madness.

Big 12

Texas Tech ha sempre un piede e mezzo dentro ma come al solito ha tanto da recriminare. Vincere in casa di Baylor le avrebbe dato il posto assicurato al Torneo (oltre che una grande iniezione di fiducia) e invece è arrivata la quarta sconfitta di quest’anno dopo un overtime. West Virginia è ormai certa di un posto anche se la serie di sconfitte patite nell’ultimo mese le ha fatto perdere molto terreno: da possibile seed 3 è ora nel range 6-8.

Fra le incerte Oklahoma è quella che gode della posizione migliore ma la distanza con Texas si è ormai assottigliata dopo il colpo esterno – con finale thriller – dei secondi in casa dei primi (entrambe le formazioni sono a quota 5 vittorie Q1 adesso).

La squadra di Shaka Smart aveva un piede nella fossa a metà febbraio (7 sconfitte in 9 gare) ma ora è reduce da ben 5 successi consecutivi. Col panorama andatosi a delineare negli ultimi tempi, nulla vieta di pensare che la Big 12 manderà 6 squadre al torneo e che sia i Sooners che i Longhorns parteciperanno al ballo. Sarà però importantissimo evitare passi falsi in chiusura di stagione regolare, o la loro candidatura tornerà a scricchiolare.

 

Big East

Marquette è un po’ la WVU della conference: il periodo è nerissimo (5 sconfitte nelle ultime 6, l’unica vittoria con una Georgetown rimaneggiata) ma il suo posto alla March Madness sembra assicurato, anche se andare oltre un seed 8 ci pare davvero difficile al momento.

Di Providence vi abbiamo già parlato e la sua situazione è davvero ottima: ben 7 vittorie Q1, mentre scriviamo solo otto squadre in tutta la D-I ne contano di più. Basta evitare un (improbabile) tracollo casalingo con DePaul sabato e tutto dovrebbe andare per il verso giusto.

Se la conference sarà capace di mandare sette squadre al ballo, molto dipenderà da Xavier (#42 nel NET con un bilancio 3-10 nelle gare Q1). Sabato alle 2:30 di notte contro Butler dovrà vincere per guadagnare il bye al torneo di conference e cogliere un’opportunità di abbellire il proprio curriculum prima del suddetto torneo. L’occasione è davvero ghiotta, perché gioca in casa contro una squadra che non ha brillato nell’ultimo mese e che ha qualcosa in meno da conquistare, visto che la sua situazione non è a rischio (i Bulldogs sono nel range 5-7 come seed).

Big Ten

Battendo Maryland, Rutgers ha fugato i pochi dubbi rimasti riguardo il suo curriculum. Sembra proprio che gli Scarlet Knights torneranno a ballare, anche se per ora non possono sperare in un seed alto (siamo fra il 10 e l’11). La conference dovrebbe mandare dieci o undici squadre al Torneo Ncaa: dipende da quel che faranno Indiana e Purdue.

IU ha fatto il proprio dovere vincendo in casa con Minnesota e se dovesse fare il colpo con Wisconsin (sabato ore 18:00) potrebbe probabilmente considerarsi sicura di un posto. Non sarà facile, visto che i Badgers inseguono ancora la vittoria finale nella regular season. I Boilermakers han mantenuto fede all’etichetta di squadra-enigma: sembravano prossimi a uscire di scena e invece si sono rimessi in pista battendo proprio Indiana (per l’ennesima volta) e poi Iowa. Contro Rutgers (sabato ore 20:00) si gioca buona parte delle sue chance.

 

Pac-12

Oregon e UCLA sono le due rimaste a giocarsi il titolo di regular season ma solo i primi (insieme ad Arizona e Colorado) sono certi di un posto alla March Madness. I secondi infatti non hanno ancora il biglietto timbrato nonostante la scalata impetuosa delle scorse settimane. Vincere l’ultima di stagione regolare in casa di una USC che ha un piede nel Torneo (sabato, ore 21:15) dovrebbe garantire loro il pass, anche se qui di certo non c’è proprio nulla.

La situazione della Pac-12 è una delle più intricate in assoluto. Anzi, probabilmente è la più complessa visto che nel conto delle papabili vanno aggiunte due squadre in equilibrio precario come Arizona State e Stanford. ASU ha il dovere di non perdere con Washington State mentre i Cardinal, reduci da una sconfitta bruciante con Oregon State, possono rimettersi in cosa con un upset sui Ducks.

SEC

Ci sono due squadre sicure – Kentucky, Auburn – e due che lo sono quasi – LSU, Florida. Poi fra tutte le altre, le speranze non sono altissime. Dove si può pescare una possibile – ma improbabile – quinta squadra da March Madness? I nomi si sprecano, ma quello di Arkansas ci pare più solido rispetto alle varie Mississippi State, South Carolina, Tennessee (nonostante i recenti colpacci contro Florida e UK), Alabama (autrice di un discreto harakiri contro Vanderbilt).

I Razorbacks – #43 nel NET – hanno migliorato la propria posizione con la vittoria di mercoledì su LSU. Non è ancora abbastanza però e dovranno far bene al torneo di conference: qualsiasi risultato inferiore al raggiungimento della semifinale dovrebbe vederli condannati al NIT.

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