Home 9 MM2018 9 Round 4 (a) 9 Matthews fa volare Michigan

Matthews fa volare Michigan

Autore: Fabio Cro
Data: 25 Mar, 2018

Non la gara più spettacolare del Torneo, ma di sicuro quella tra Michigan e Florida State è stata una delle più vibranti e combattute. Pochi canestri, molte palle sul ferro e tanto agonismo, così i Wolverines hanno superato i Seminoles 58 a 54 in uno Staples Center gremito di tifosi ‘maze and blue’, quasi Michigan giocasse sul campo di casa. “I felt like we were in Ann Arbor“, ha detto John Beilein a fine partita.

Non chiamateli Wolverines ma pitbull

Punteggio basso, scarse percentuali dal campo (nessuna delle due squadre è arrivata al 40%), Michigan che ha litigato per tutta la partita con il tiro da tre (4/22 dopo lo scintillante 14/24 con cui aveva asfaltato Texas A&M), difese protagoniste della gara. In particolare quella dei Wolverines, soprattutto nella seconda frazione, è stata esaltante (2 punti subiti in 10 minuti a cavallo tra primo e secondo tempo), non ha lasciato un solo centimetro agli avversari, sporcando ogni pallone e forzando i Seminoles a palle perse sanguinose (ricavandone 12 punti in transizione, pesantissimi). “They call themselves the junkyard dogs, well, we’re pitbulls”. I mastini di coach Beilein.

Un nuovo leader

Ormai non è più una novità. Charles Matthews ha chiuso con 17 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate. MVP della gara e fattore decisivo nella vittoria. Più di Mo Wagner (12 punti e 6 rimbalzi) che ha faticato a trovare il canestro come tutti i compagni. Tutti tranne Matthews, che in questa March Madness si è sempre fatto trovare pronto, trovando il canestro in tutti i modi e con continuità. E, silenziosamente, si è guadagnato la leadership della squadra che nel corso della stagione sembrava passata nelle mani di Muhammad-Ali Abdur-Rahkman.

La panchina c’è, ma gli altri?

I Seminoles hanno sbattuto il muso contro la difesa degli avversari, racimolando punti per lo più dalla lunetta. Un black out nella seconda frazione che di fatto ha compromesso la gara, nonostante il tentativo di recupero nel finale. Troppe palle perse (15) e un tiro da 3 completamente sparito nel momento in cui si è decisa la gara, nonostante il solito ottimo contributo offerto dalla panchina. Phil Cofer è stato il migliore tra i Seminoles insieme a PJ Savoy (12 punti). Ma se Cofer è stato presente con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi, altri sono mancati a livello offensivo, in primis due big come Braian Angola e Terance Mann (10 punti in due). Troppo poco per battere una Squadra con la S maiuscola, “a complete basketball team”, come li ha definiti coach Leonard Hamilton a fine gara.

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