Un’altra grande notte di pallacanestro e altre due gare decise nei minuti finali. Michigan State riesce ad avere la meglio su Zion Williamson e Duke mentre Auburn dopo due sconfitte in stagione regolare si vendica di Kentucky nella gara più importante, staccando un biglietto per la Final Four.
East – #1 Duke – #2 Michigan State 67-68
Immenso Zion Williamson, pasticcione e impreciso RJ Barrett, impalpabile Cam Reddish, volenteroso ma senza vero talento Tre Jones, efficace ma limitato Javin DeLaurier. Questa è stata Duke, una formazione fatta di singoli che ha invece affrontato una corazzata che ha giocato di squadra come Michigan State. Gli Spartans hanno vinto la gara risultando alla fine più compatti, più precisi nei momenti chiave (17 palle perse per Duke), a partire dalla rimessa dopo time out che ha portato alla giocata decisiva della gara, la tripla di Kenny Goins a 30 secondi dalla fine. Un gioco facile e ben eseguito.
Il succo della gara è un po’ questo. Nel primo tempo parziale di 12-0 Duke e controparziale 11-0 Michigan State, poi per il resto si è trattato di una partita punto a punto, nella quale Zion ha regnato in attacco, segnando quasi sempre quando chiamato in causa (24 punti con 8/13 da 2 e 14 rimbalzi), pur se osservato speciale della difesa degli Spartans (sfidato al tiro ha fatto 2/6 da 3 punti e sommato 5 palle perse) ma soprattutto risultando uno spauracchio in difesa, in particolar modo in aiuto dal lato debole.
Il resto dei Blue Devils di fronte a Michigan State è sembrato “normale”, compreso RJ Barrett, autore di 21 punti ma con 7/17 al tiro e 7 palle perse oltre a due errori dalla lunetta, compreso quello fatale a 4 secondi dalla fine. Il talento canadese avrebbe potuto portare in pareggio i suoi, ma stavolta la sorte è stata beffarda: ha sbagliato il primo libero (che voleva segnare) e segnato rocambolescamente il secondo (che voleva sbagliare). Game, set and match.
Tra gli Spartans è difficile trovare un mvp. Verrebbe da dire Goins per le triple nel finale, compresa quella decisiva, ma è impossibile non segnalare anche Cassius Winston, che ha giocato con grande autorità di fronte a un super difensore come Jones (20 punti e 10 assist e 4 recuperate per la PG di MSU). I soli altri due giocatori con la maglia di Michigan State a registrare 20 pt-10 ast al Torneo sono stati Magic Johnson e Draymond Green, il che fa capire di che giocatore parliamo. “La differenza l’ha fatta Winston, è stato il commento di coach K a fine gara, “ha segnato e distribuito assist, è di sicuro la migliore guardia che ci sia capitato di affrontare quest’anno“. La PG degli Spartans in effetti ha sempre avuto la palla tra le mani, gestendo il ritmo della gara e risultando alla fine determinante. Preziosissimo però anche il contributo di Xavier Tillman, preciso al tiro (7/11 da 2 e 1/1 da 3) e pugnace sotto canestro.
Midwest – # 5 Auburn – #2 Kentucky 77-71
“Give me the ball, man!”: Horace Spencer non ha ascoltato Bryce Brown e il suo tiro allo scadere che poteva dare la vittoria ad Auburn è stato un mattone. Poco male: i Tigers hanno avuto bisogno di 5’ in più, ma hanno comunque raggiunto la prima Final Four della loro storia, battendo Kansas, North Carolina e Kentucky una dopo l’altra. Solo Arizona nel 1997 era riuscita a eliminare queste tre big al Torneo, per poi vincere il suo primo titolo. E tutto può davvero accadere ora, perché la squadra di Bruce Pearl non perde da 12 partite in fila e sembra davvero in missione.
Contro Kentucky ha cambiato anche pelle, vincendo una partita a ritmo e punteggio basso (60-60 dopo 40’), senza il consueto run and gun e senza la consueta pioggia di triple. Merito dei rientri difensivi dei Wildcats, l’unica cosa che ha funzionato bene per John Calipari oltre a PJ Washington, ma Bryce Brown e Jared Harper hanno comunque trovato il modo di fare malissimo, segnando 50 dei 77 punti di Auburn.
Dopo aver fermato Fletcher Magee e Corey Davis, Tyler Herro non è riuscito a limitare Brown che nel secondo tempo ha segnato a ripetizione. E quando è passato su Harrper, è iniziato lo show del play tascabile, inarrestabile nel supplementare, per non parlare di quanto il freshman sia stato abulico e assente in attacco. Senza più fiato, ha preso ferri a ripetizione (3/11) e così PJ Washington si è trovato praticamente da solo a produrre punti per i Wildcats: 28 punti e 13 rimbalzi le cifre dell’ottima partita del sophomore che ha solo sbagliato qualche libero di troppo (6/11), ma per il resto ha fatto tutto ciò che poteva per vincere.
Lo stesso non si può dire di Ashton Hagans, che ha perso la metà dei palloni totali di Kentucky (7 su 14) e anche Keldon Johnson, nonostante la doppia doppia, da 14+10 non ha inciso quanto avrebbe potuto. E così la pazza Auburn del pazzo Bruce Pearl è arrivata a Minneapolis: “We wanted to make history. You have to understand, at Auburn in athletics, we’re not Cinderellas in anything”, l’urlo del vulcanico coach. “This one was for Chuma!”, ha aggiunto. E Chuma Okeke, in sedia a rotelle dopo essersi rotto un legamento contro North Carolina, è tornato a sorridere.