La squadra
Non ha grandi vittorie da segnalare nella prima parte della stagione, ma le uniche due sconfitte sono arrivate in casa di Arizona (e vabbè) e in campo neutro contro Stanford, persa di 3 punti. Poi è iniziata la Mountain West e i Cowboys, che a inizio stagione godevano di un pre-ranking di 183 per Kenpom, sono arrivati fino alla posizione 31 e ora sono in 53.
La sensazione però è che la mano di coach Jeff Linder inizi a farsi sentire. Ha preso la squadra con 9 vittorie stagionali nel 2019-2020 (2 sole W in conference) e l’ha portata rispettivamente a 14 e 25 vittorie, eguagliando il record del 2015, anno in cui guardacaso Wyoming andò al Torneo. Occhio, che il seed sarà in doppia cifra ma lo scherzetto è a portata di mano, anche se si parte dal first four.
Squadra bilanciata, attacco equilibrato e difesa coriacea. Il punto di forza è chiaramente Graham Ike, che pur essendo un sophomore è il miglior marcatore e miglior rimbalzista della squadra viaggiando quasi in doppia doppia di media (19.6 punti e 9.6 rimbalzi). Accanto a lui la produzione offensiva passa da Hunter Maldonado, che gioca point guard nonostante i 2 metri d’altezza e che se avesse più tiro dalla distanza sarebbe un prospetto molto interessante.
In generale la squadra è molto fisica (nona nella Ncaa per average height) a testimonianza di una Mountain West quest’anno davvero tosta e competitiva. Accanto ai due giocatori citati il quintetto che passa più tempo in campo presenta la guardia al secondo anno Xavier DuSell (6-4), l’ala senior Drake Jeffries (5-5) e un altro sophomore in ala grande ossia Jeremiah Oden (6-8). Tenetela d’occhio perché l’anno prossimo potrebbe tornare.
Giocatori chiave
GRAHAM IKE – So. – PF/C – 206 cm 111 kg
Difficile vederlo giocare e non provare soddisfazione. Ike è davvero un giocatore sottovalutato a livello di college. I suoi movimenti vicino a canestro non sono fatti di sola potenza. Il repertorio comprende ganci e svitamenti in allontanamento molto eleganti con mano morbida dai 3/4 metri. Ike ad oggi è Wyoming, tanto è vero che fermato lui spesso si ferma la squadra. Il punto è che non è così facile arginarlo.