La conference
La MWC nelle ultime stagioni ha perso sempre più appeal e sembrano lontani gli anni nei quali la conference mandava tre squadre al Torneo Ncaa (San Diego State, BYU e UNLV nel 2011) e atleti come Kawhi Leonard, Paul George, Larry Nance Jr. o Jimmer Fredette ne erano i giocatori copertina. Negli ultimi due anni è arrivata alla Big Dance solo la vincitrice del torneo di conference, in entrambe le occasioni uscita al primo turno. Quest’anno le cose potrebbero cambiare grazie alla conferma di Nevada, il ritorno di SDSU e due programmi in rampa di lancio come Boise State e Wyoming. Gli occhi degli scout saranno puntati sulla UNLV del recruit 5stelle Brandon McCoy, mentre se volete divertirvi tenete d’occhio Utah State di Koby McEwen o Fresno State con metà roster pieno zeppo di guardie. Menzione speciale per New Mexico che dopo i fasti del recente passato è chiamata a un anno di transizione.
La favorita – Nevada Wolf Pack
Dopo l’accoppiata regular season-torneo di conference della scorsa stagione sono ancora loro i favoriti. Perché? Sono la squadra con più talento, hanno il miglior coach (Eric Musselman), un candidato a POY come Jordan Caroline e quattro transfer con alle spalle l’esperienza in power conference: i gemelli Martin (N.C. State), Hallice Cooke (Iowa State) e Kendall Stephens (Purdue).

Jordan Caroline (Nevada)
Le contender – San Diego State Aztecs, Boise State Broncos e Wyoming Cowboys
Tutte e tre per motivi diversi possono aspirare a detronizzare Nevada. SDSU dopo l’addio al leggendario coach Steve Fischer riparte dal suo assistente Brian Dutcher con la difesa e il miglior backcourt della MWC come punti di forza. Le incognite? La costanza dell’attacco, l’inserimento del transfer Devin Watson e la tanto aspettata esplosione di Malik Pope. Boise State punta tutto su Chandler Hutchison, il MWC Preseason Player of the Year, e il transfer da Fordham Christian Sengfelder: se trovano la giusta chimica, sono il frontcourt che può guidare i Broncos al titolo. Wyoming si affida ad un roster esperto, al duo Justin James-Hayden Dalton e all’altitudine dell’Arena-Auditorium per giocarsela con tutti.
I prospetti
Brandon McCoy, McDonald’s All American, ha sorpreso tutti quando ha deciso di rifiutare le offerte di Arizona e Michigan State per accasarsi a UNLV. Centro che domina l’area sia in attacco che in difesa, grazie a presenza fisica e senso innato per il rimbalzo, i vari mock lo danno tra la lottery e fine primo giro intrigati soprattutto dalle sue potenzialità da rim protector. Sviluppo di un gioco fronte a canestro e capacità di lettura saranno i fattori che determineranno la sua posizione al draft. Rimanendo a UNLV occhio alla guardia 4stelle Amauri Hardy.

Brandon McCoy (UNLV)
Gli altri che si giocano le loro chanche Nba (da secondo giro) sono i due migliori giocatori della conference Jordan Caroline e Chandler Hutchison, due ali che attaccano aggressivamente il ferro, sanno metterla da tre e hanno ottimo istinto per il rimbalzo. Attenzione anche alla stagione di tre guardie con punti nelle mani come Kendall Stephens, Trey Kell e Koby McEwen. Infine chiudiamo con Malik Pope che, dopo i primi anni al college nei quali veniva considerato addirittura materiale da lottery, è chiamato ad un’ultima stagione degna del suo talento per sperare ancora in una chiamata al piano di sopra.