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Ecco a voi Nico, The Man(nion)

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 25 Gen, 2019

Fresco d’inserimento alla #8 della ESPN 100 e d’invito al McDonald’s All-American: Niccolò Mannion non smette di far parlare di sé. La sua crescita nell’arco degli ultimi anni è stata impetuosa, impossibile da ignorare. Una crescita fisica e tecnica per un giocatore affamato di miglioramento, la cui nomea di gym rat è ormai ben documentata e va oltre le forzature retoriche che accompagnano sempre i discorsi sui prospetti liceali.

In campo, Nico preme il piede sull’acceleratore e, fuori, brucia le tappe. L’aver anticipato di un anno l’uscita dall’high school non ha influito in maniera minimamente negativa sulle sue quotazioni – anzi, tutt’altro. Nel frattempo, Ginja Ninja se la spassa alla grande durante il suo ultimo giro di valzer con la maglia di Pinnacle: 29.0 punti, 5.9 rimbalzi, 6.3 assist, 2.6 recuperi di media. Un alieno in mezzo agli umani.

Deve affrontare ancora molte altre partite in quest’annata, ma si è già segnalato per diversi momenti eclatanti come, per esempio, i suoi 37 punti con buzzer beater da metà campo contro Shadow Mountain (che non perdeva da 73 incontri).

 

C’è poi tutta una rassegna di inchiodate fragorose e di slalom che comincia a essere troppo lunga per essere documentata per intero. Per esempio, c’è quella volta lì che ha portato un avversario a pattinare.

 

Una bella fonte di highlights, non c’è dubbio, ma le qualità di Mannion vanno oltre il semplice intrattenimento. Coach Sean Miller, che lo avrà a disposizione ad Arizona l’anno prossimo, sa cosa aspettarsi da lui: «Nico is somebody that walks in the door with great size and athleticism», aveva detto a fine novembre. «But also I think a complete and total understanding of how to play the position. I wouldn’t consider him just a pass-first point guard, but I would call him an all-everything point guard. He can score. He can really finish in transition and he really knows how to get others involved».

Un apripista per le speranze di Arizona

«It’s more than just his talent»: così Paul Biancardi ha commentato su twitter l’entrata in Top 10 di Nico nel ranking ESPN della Classe 2019. Come dargli torto? Nico è solo un ragazzo, ma a volte sembra quasi un uomo, per di più uno in missione. In campo non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e, fuori da esso, ha sempre avuto idee molto chiare durante il proprio percorso di recruiting, ben sapendo quale tipo di situazione cercare per raggiungere i propri obiettivi. Ad Arizona avrà la squadra in mano e, in tal modo, si potrà giocare a cento all’ora: proprio come piace a lui. Il valore aggiunto rappresentato da Mannion va però oltre le sue qualità individuali.

Quando si recluta nel college basket, i giocatori migliori finiscono spesso per essere come ciliege: un talento tira l’altro. Il sì di Nico ha avuto un effetto salvifico per i Wildcats, che sembravano condannati ad anni di purgatorio dopo il processo per corruzione scaturito dalle indagini FBI. L’arrivo della PG di Pinnacle ha portato a quello di un altro All-American e talento in Top 10: Josh Green, suo compagno nei tornei AAU con West Coast Elite. I due promettono spettacolo e sono le punte di diamante di quella che è forse la migliore recruiting class del prossimo anno, potendo contare anche sul 4-star Terry Armstrong e il lungagnone Christian Koloko.

Sette mesi fa Nico ci disse che non aveva bisogno di due anni di high school, che gliene bastava uno. Adesso, sul campo, sta dimostrando che aveva ragione. Aveva anche detto che punta a essere un one-and-done e probabilmente finirà per riuscire anche in quello: se già all’epoca sembrava possibile, ora la cosa sta diventando di giorno in giorno più probabile. Prepariamoci a goderci per bene le sue danze in quel di Tucson: saranno brevi e saranno frenetiche.

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