‘Come on, do something’, gli ha urlato un tifoso impaziente nel primo tempo della partita contro Duquesne. E Oscar Tshiebwe ha fatto qualcosa, una doppia doppia da 17 punti e 14 rimbalzi in 27 minuti nel primo exhibition game stagionale.
E’ iniziata così l’avventura nel college basket di uno dei freshman più attesi di quest’anno, il secondo McDonald’s All-American a scegliere West Virginia, il miglior prospetto mai arrivato a Morgantown.
L’amico congolese e l’amico italiano
Centro di 2.08 con 2.28 di wingspan, dalla Repubblica Democratica del Congo ‘Big O’ è arrivato negli Stati Uniti grazie ai campus organizzati da Bismack Biyombo: nato anche lui a Lubumbashi, il centro degli Hornets è infatti diventato il punto di riferimento per tutti i giovani congolesi che sognano di giocare in Nba. “We took Oscar off the streets, we put him back in school, we gave him a scholarship”, ha raccontato. E a 14 anni Tshiebwe si è trovato con un pallone da basket in mano, dopo aver giocato perlopiù a calcio seguendo il suo idolo Cristiano Ronaldo.
Grazie a Biyombo è arrivato in America nel 2015, più precisamente in Pennsylvania, alla Kennedy Catholic High School, dove ha conosciuto e giocato con Mattia Acunzo, diventando un suo grande amico e vincendo tutto a livello statale.
Ha chiuso il suo anno da senior al liceo con 23.4 punti e 18 rimbalzi a partita, e tanti riflettori addosso. Dato attorno alla 30/a posizione di tutti i ranking della classe 2019, tra Kentucky, Baylor, Illinois e West Virginia alla fine ha scelto i Mountaineers, che lo seguivano dal 2016 dopo aver preso un altro centro africano alla Kennedy Catholic, e cioè Sagaba Konaté.
A great kid di 115 chili
Nominato subito nella preseason list del freshman of the year della Big12, ha iniziato a lavorare per migliorare i suoi fondamentali e i suoi movimenti, a partire da quello dei piedi. “He’s a great kid. He wants to learn. I think sometimes he almost wants to do the right thing too much”, spiega Huggins.
Al momento, è già un bell’esempio di animale d’area e, a vederlo correre per il campo, non si direbbe proprio che i chili che si porta dietro siano 115
Racconta che suo padre era un cacciatore e lui doveva correre veloce per andare a recuperare tutte le sue frecce. Bob Huggins la butta in caciara, spiegando che correva più veloce delle frecce. E Oscar ride ogni volta che sente la versione del suo coach.
Ride meno chi lo deve tagliare fuori, perchè l’istinto per andare a rimbalzo c’è già tutto e di forza fisica ce n’è in abbondanza.
Due lunghi e poco spazio
West Virginia gioca con due lunghi veri sempre in campo, perchè così vuole coach Huggins. E Derek Culver, sophomore di 2.10, parte in quintetto assieme a Tshiebwe, ma entrambi devono ancora capire come dividersi gli spazi.
“He wants to post up, I want to post up. We’ve got to know how we play”, ammette Tshiebwe. “They’re still getting in each other’s way – spiega Huggins – We need to make sure we can get each of them a chance to get isolated. If they’re both isolated, they’re going to score”. Per esempio così
Finora però si sono sostanzialmente alternati nel rendimento: le due doppie doppie di Tshiebwe contro Pitt (20+17) e Boston University (21+10) sono coincise con le due peggiori partite di Culver e viceversa. Ma finora nessun avversario ha vinto la battaglia a rimbalzo contro i Mountaineers: “With me and Culver in the game, nobody can rebound over us”, la sentenza di Tshiebwe.
Il motto di Big O
Erano tre anni che West Virginia non partiva con un record di 4-0 e le cose non possono che migliorare per una squadra molto giovane (267/a per esperienza in D I). Lavoro, lavoro, lavoro, continua a predicare Big O, che già guida la sua squadra in rimbalzi (9.8) e stoppate (1.5), ed è secondo solo a Jermain Haley per i punti (12.5). “I’m not playing for myself. I’m playing for the school, I’m playing for the state of West Virginia”, spiega su Twitter dove abbondano frasi ad effetto. Questa è quella classica, buona più o meno per ogni profilo
Limits exist only in the mind, but in reality does not limit, sky’s the limit. pic.twitter.com/fncR9jtL3w
— Big O (@Oscartshiebwe34) November 21, 2019
Ma tra un ‘stay focus and play hard’ e una preghiera, noi scegliamo questo tweet
the real hunters never stop hunting until they get the result of they work. #Gameday in Jesus name we play??
— Big O (@Oscartshiebwe34) November 15, 2019
Perchè dopo aver recuperato le frecce del padre, ora tocca a lui fare il cacciatore