Home 9 Focus 9 Oscar Tshiebwe, il cacciatore di WVU

Oscar Tshiebwe, il cacciatore di WVU

Oscar Tshiebwe
Autore: Raffaele Fante
Data: 25 Nov, 2019

‘Come on, do something’, gli ha urlato un tifoso impaziente nel primo tempo della partita contro Duquesne. E Oscar Tshiebwe ha fatto qualcosa, una doppia doppia da 17 punti e 14 rimbalzi in 27 minuti nel primo exhibition game stagionale.

E’ iniziata così l’avventura nel college basket di uno dei freshman più attesi di quest’anno, il secondo McDonald’s All-American a scegliere West Virginia, il miglior prospetto mai arrivato a Morgantown.

L’amico congolese e l’amico italiano

Centro di 2.08 con 2.28 di wingspan, dalla Repubblica Democratica del Congo ‘Big O’ è arrivato negli Stati Uniti grazie ai campus organizzati da Bismack Biyombo: nato anche lui a Lubumbashi, il centro degli Hornets è infatti diventato il punto di riferimento per tutti i giovani congolesi che sognano di giocare in Nba. “We took Oscar off the streets, we put him back in school, we gave him a scholarship”, ha raccontato. E a 14 anni Tshiebwe si è trovato con un pallone da basket in mano, dopo aver giocato perlopiù a calcio seguendo il suo idolo Cristiano Ronaldo.

Grazie a Biyombo è arrivato in America nel 2015, più precisamente in Pennsylvania, alla Kennedy Catholic High School, dove ha conosciuto e giocato con Mattia Acunzo, diventando un suo grande amico e vincendo tutto a livello statale.

Oscar Tshiebwe, Mattia Acunzo e Maceo Austin, le tre stelle di Kennedy Catholic

Oscar Tshiebwe, Mattia Acunzo e Maceo Austin, le tre stelle di Kennedy Catholic

Ha chiuso il suo anno da senior al liceo con 23.4 punti e 18 rimbalzi a partita, e tanti riflettori addosso. Dato attorno alla 30/a posizione di tutti i ranking della classe 2019, tra Kentucky, Baylor, Illinois e West Virginia alla fine ha scelto i Mountaineers, che lo seguivano dal 2016 dopo aver preso un altro centro africano alla Kennedy Catholic, e cioè Sagaba Konaté.

A great kid di 115 chili

Nominato subito nella preseason list del freshman of the year della Big12, ha iniziato a lavorare per migliorare i suoi fondamentali e i suoi movimenti, a partire da quello dei piedi. “He’s a great kid. He wants to learn. I think sometimes he almost wants to do the right thing too much”, spiega Huggins.

Al momento, è già un bell’esempio di animale d’area e, a vederlo correre per il campo, non si direbbe proprio che i chili che si porta dietro siano 115

Racconta che suo padre era un cacciatore e lui doveva correre veloce per andare a recuperare tutte le sue frecce. Bob Huggins la butta in caciara, spiegando che correva più veloce delle frecce. E Oscar ride ogni volta che sente la versione del suo coach.

Ride meno chi lo deve tagliare fuori, perchè l’istinto per andare a rimbalzo c’è già tutto e di forza fisica ce n’è in abbondanza.

Due lunghi e poco spazio

West Virginia gioca con due lunghi veri sempre in campo, perchè così vuole coach Huggins. E Derek Culver, sophomore di 2.10, parte in quintetto assieme a Tshiebwe, ma entrambi devono ancora capire come dividersi gli spazi.

“He wants to post up, I want to post up. We’ve got to know how we play”, ammette Tshiebwe. “They’re still getting in each other’s way – spiega Huggins – We need to make sure we can get each of them a chance to get isolated. If they’re both isolated, they’re going to score”. Per esempio così

 

Finora però si sono sostanzialmente alternati nel rendimento: le due doppie doppie di Tshiebwe contro Pitt (20+17) e Boston University (21+10) sono coincise con le due peggiori partite di Culver e viceversa. Ma finora nessun avversario ha vinto la battaglia a rimbalzo contro i Mountaineers: “With me and Culver in the game, nobody can rebound over us”, la sentenza di Tshiebwe.

Il motto di Big O

Erano tre anni che West Virginia non partiva con un record di 4-0 e le cose non possono che migliorare per una squadra molto giovane (267/a per esperienza in D I). Lavoro, lavoro, lavoro, continua a predicare Big O, che già guida la sua squadra in rimbalzi (9.8) e stoppate (1.5), ed è secondo solo a Jermain Haley per i punti (12.5). “I’m not playing for myself. I’m playing for the school, I’m playing for the state of West Virginia”, spiega su Twitter dove abbondano frasi ad effetto. Questa è quella classica, buona più o meno per ogni profilo

Ma tra un ‘stay focus and play hard’ e una preghiera, noi scegliamo questo tweet

Perchè dopo aver recuperato le frecce del padre, ora tocca a lui fare il cacciatore

Articoli correlati

Preview – Iowa State Cyclones – 22

Niang, Nader e McKay are all gone, complicating things for coach Steve Prohm and his Iowa State Cyclones, but Monte Leggi tutto

BasketballNcaa’s Top 25 ranking

BasketballNcaa top 25 preview. Duke or Kentucky are obvious top teams, Virgina Tech will suprise many fans. From coaches to Leggi tutto

Preview – West Virginia Mountaineers – 14

West Virginia lost three key players but their press defense is always scary. Bob Huggins will rely on experience and Leggi tutto

Preview – Kansas Jayhawks – 5

After 12 consecutive Big 12 title, it is time for Kansas to go back to the Final Four. And with Leggi tutto

Conference 4 – Battle of the giants

Duke in the ACC, Villanova in the Big East, Kentucky and Kansas in the SEC and Big 12. The 4 Leggi tutto