E’ il più importante torneo post season riservato ai senior e l’ormai tradizionale Portsmouth Invitational, giunto alla 67/a edizione, ha visto anche quest’anno la partecipazione di diversi protagonisti del college basket con la consueta folla di agenti, scout NBA e scout europei. Otto le squadre in campo per 64 giocatori coinvolti nell’evento.
Vediamo come si sono comportati i giocatori più attesi.
Prestazioni solide del duo Josh Perkins (in uscita da Gonzaga) e Nick Perkins (in uscita da Buffalo) con giocate interessanti. Il primo ha dimostrato e confermato di avere una visione di gioco fuori dal comune e il torneo chiuso con 10,3 assist e 9,3 punti di media sicuramente lo avrà fatto finire su qualche taccuino dei presenti. Nella stessa squadra al torneo, Nick Perkins forse non poteva trovare compagno migliore in regia e ne ha beneficiato con un torneo da 18 punti e 8 rimbalzi di media nelle solite 3 partite giocate con l’unica nota dolente data dal misero 1 su 5 da 3 dopo aver sfiorato il 40% in stagione con i Buffalo Bulls. Forse un po’ lento, ma è senza dubbio un ottimo prospetto.
Josh Perkins hasn't thrown a normal pass in this game, awesome assist from Elijah Thomas pic.twitter.com/gfw7esVNzT
— Ben Pfeifer (suns 1-1, hawks 1-0) (@Ben_Pfeifer_) April 19, 2019
Un altro prospetto attesissimo era Chris Clemons, reduce dal primo posto nella classifica marcatori della Division I con 30.1 a partita: la guardia in uscita da Campbell è stato il miglior realizzatore anche del PIT con 3 partite giocate a 18.3 punti di media, anche se con percentuali non altissime. Dal basso del suo metro e 75 centimetri, ha confermato un’energia quasi interminabile senza soffrire troppo dal punto di vista atletico, nemmeno quando si tratta di attaccare il ferro. Un torneo che lo ha visto tornare a casa anche con il premio di MVP e la vittoria finale per la sua squadra.
Nella squadra vincitrice figurava anche CJ Massinburg, ma per la guardia di Buffalo è stato un torneo molto sotto le aspettative dopo una stagione importante con Buffalo chiusa a oltre 18 di media: al PIT, invece, solo 7 punti con 4 rimbalzi a partita con un bruttissimo 25% da 3, ben lontano da quel 39% che ha tenuto per ben 130 partite in NCAA. Forse ne uscirà un po’ ridimensionato, ma chi lo ha visto giocare per tutta la stagione sa che può fare ben di meglio rispetto a quanto mostrato in queste 3 partite.
Si è confermato un ottimo tiratore Fletcher Magee e non c’erano dubbi, visto che ha chiuso la sua carriera al college con il record di triple segnate in Division I. Il senior in uscita da Wofford ha avuto la mano calda anche nelle 3 partite del PIT con 13,7 punti di media e un incredibile 52,4% dalla lunga distanza.
Elijah Thomas (Clemson) ha messo di nuovo in mostra le sue doti di protettore d’area con ben 4 stoppate di media oltre a 10,7 punti e 6,4 rimbalzi. Nota a margine, ma neanche troppo: 4 i tentativi da oltre l’arco tentati (1 a segno) nelle 3 partite del torneo, mentre in 101 partite di NCAA ne aveva tirati solo 2 non segnandone nessuno.
Clemson’s Elijah Thomas with the rejection! #PIT19 pic.twitter.com/377CjWBPl2
— P.I.T. (@PIT_Basketball) April 20, 2019