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Texas e K-State cadono, Kansas sopravvive

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 5 Dic, 2018

Settimana stramba nella Big 12: cadono Texas (contro Radford nel finale) e Kansas State (nettamente contro Marquette) ed escono dal ranking, Kansas sopravvive contro Stanford, dopo una partita giocata sempre in affanno, mentre Texas Tech continua la sua cavalcata, vincendo contro Memphis.  Oklahoma si conferma squadra quadrata, battendo Notre Dame, mentre West Virginia perde l’ennesimo big match della stagione contro Florida

Grimes-Garrett: due mondi diversi

L’esordio contro Msu di Quentin Grimes ci aveva fatto pensare ad un giocatore decisivo e invece solo contro Wofford è tornato in doppia cifra, pur continuando a tirare malissimo (4/16 da tre dopo l’esordio, il 30% da due in tutta la stagione). Ha il peggior OffRtg tra gli esterni (99.8) condizionato dalle pessime percentuali ai liberi (61,5%) e il secondo peggior DefRtg (107.0). Contro Stanford ha perso minutaggio (solo sedici) in favore di un positivo Marcus Garrett, decisivo anche contro Wofford come riportato da Self, che in attacco non avrà un briciolo di tiro, ma in difesa può difendere su esterni e lunghi mantenendo la stessa efficacia, come dimostra il DefRtg (100.8 migliore tra gli esterni Jayhawks).

 

Lagerald Vick sta continuando la sua folle stagione dal tiro da tre, un altro 7/11 contro Stanford con annessa tripla per mandare tutti all’overtime. Inoltre ha dimostrato di essere il cuore della squadra (nonostante sia arrivato in ritardo contro Wofford e aver perso il posto in quintetto), insieme ad Udoka Azubuike, che si è infortunato alla caviglia destra. I raggi X hanno escluso una lesione, ma Self ha dichiarato che starà fuori a tempo indeterminato.

Come neve al sole

Kansas State si è sciolta nel primo vero test della stagione contro Marquette, scivolando al 16/mo posto nel ranking. I Wildcats concedono più di 80 punti (massimo stagionale) e mostrano la poca profondità del reparto lunghi (fuori sia Wade che Mawien per falli). Il vero assente è stato Barry Brown Jr., che ha perso lo scontro contro Markus Howard (45 punti per lui alla fine). Non ha mai trovato ritmo in attacco, forzando inspiegabilmente conclusioni dal mid range, quando era l’unico a riuscire a entrare nel cuore della difesa e a creare vantaggi per i compagni.

Quanto è dura farli crescere, Bob

Abbiamo diversi ragazzi che devono crescere e se non lo faranno, non li posso avere attorno” così ha commentato a caldo Bob Huggins nel post partita della sconfitta contro Florida. I ragazzi a cui Huggins si riferisce sono i membri del backcourt Brandon Knapper, Jordan McCabe e, soprattutto, James Bolden. Nelle tre partite disputate in settimana (Rider e Youngstown State sono state vinte facilmente) i tre si sono divisi in maniera equa i minuti, tutti sotto i venti minuti e nessuno decisivo. Se il trascinatore tra gli esterni è Chase Harler (onestissimo giocatore, ma forse 7/8 in un rotazione da squadra vincente) è un vero problema per i Mountaineers, alle presa con la peggior partenza dal 2013. Bolden, teorico go-to-guy della squadra, ha chiuso stanotte con 1/10 dal campo.

Le altre

Texas Tech: continua la scalata, ora al #13 del ranking. Se Culver ha patito la difesa asfissiante di Memphis (6/15 al tiro e 5 TO), Tariq Owens ha sfiorato una tripla doppia (13+11+8 stoppate) ed è leader in Blk% di KenPom con 20.1. Occhio a Deshawn Corprew, ex JuCo, come 3&D dalla panchina. 

Texas: pessima partita contro Radford. Kerwin Roach e Dylan Osetkowski combinano per un 2/14 da tre, non facendo mai entrare in ritmo l’attacco dei Longhorns. Secondo KenPom, Texas ha un orrendo eFG% di 47.2%, condizionato dalle pessime percentuali ai liberi (65%) e da tre (29.3%).

 

Iowa State: in attesa del derby di venerdì contro Iowa, i Cyclones hanno strapazzato North Dakota State grazie ad una splendida prestazione difensiva. Infatti Iowa State è la 18esima difesa della nazione con un AdjDef di 93.1, un grandissimo salto dal 143esimo posto della scorsa stagione.

Oklahoma State: la sconfitta contro Minnesota ha dimostrato quanto poco è bilanciato l’attacco dei Cowboys. Il 38% da due su 44 conclusioni non va d’accordo con l’ottimo 52% da tre su 19 tiri. Andamento costante durante la stagione, dove Oklahoma State è l’ottava squadra per % da tre nella nazione (con Dziagwa a comandare), mentre da due si assestano al 180esimo posto.

TCU: strano a dirsi, ma un’ottima efficienza al tiro (eFG% 58.1% top ten nazionale) non corrisponde un attacco stellare (solo 48esimi con 110 punti su 100 possessi). Il graduale ritorno di Jaylen Fisher e Kouat Noi potrà solo far migliorare l’attacco dei Frogs.

Baylor: finire sconfitti di otto punti, dopo aver finito il primo tempo sotto di 33, è già di per sé un miracolo, ma inquadra bene le difficoltà offensive dei Bears. Pessimi in qualsiasi statistica offensiva (esclusa la 2FG%). Mark Vital è il glue guy della squadra, fa mille cose, difende sempre duro e ha suonato la carica per la quasi rimonta del secondo tempo.

Oklahoma: “una squadra esperta ha giocato da squadra esperta” cosi ha descritto la sconfitta il coach di Notre Daem Mike Brey. Una bella vittoria per i Sooners che hanno giocato a grande ritmo e hanno trovato il duo Manek-James che ha fatto faville (42 punti in due con 8/16 da tre)

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