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Max Abmas guida le migliori guardie della D-I

Max Abmas - Texas
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 9 Ott, 2023

Il National Player of the Year ad un lungo, il Most Outstanding Player delle Final Four ad una guardia. Negli ultimi quattordici anni si è vista questa tendenza con sette centri a vincere il NPOY, mentre sono state ben undici le guardie a trionfare nell’atto finale dell’anno. Max Abmas guida la Top Ten delle migliori guardie della prossima stagione. Chissà se tra loro si nasconde il prossimo MOP.

1. Max Abmas
TEXAS – 21.9 PTS, 4.4 REB, 4.0 AST a Oral Roberts

É il creatore dal palleggio più elettrizzante della Division I e ora sarà messo alla prova dalla conference più dura. Max Abmas sbarca a Texas con ambizioni da All-American, in una squadra dall’alto potenziale ma non favorita nella Big 12. La convivenza con Tyrese Hunter gli darà più libertà di muoversi lontano dalla palla e utilizzare le sue armi migliori, tiro da tre e visione di gioco, a difesa sbilanciata. Il suo obiettivo principale è vincere e l’ambiente Longhorns sembra già averlo investito dei galloni da leader.

2. Trey Alexander
CREIGHTON – 13.6 PTS, 4.2 REB, 2.6 AST

Trey Alexander è a caccia della consacrazione. Dopo una prima stagione da playmaker e una seconda da scorer, la guardia di Creighton dovrà trovare una sintesi in un assetto tattico che, almeno in questa estate, lo vedrà tanto con la palla in mano. Scorer versatile, bravo a pescare le braccia degli avversari per prendersi i falli, ma anche di punire dalla lunga distanza (42%). Quest’anno dovrà cercare anche di armare Steve Ashworth e Mason Miller. Ha in canna una stagione da All-American.

3. Tyrese Proctor
DUKE – 9.4 PTS, 3.1 REB, 3.3 AST

Ad inizio anno sembrava un pesce fuor d’acqua. A fine stagione il leader di una Duke in ascesa. Quest’anno Tyrese Proctor è chiamato al breakout year e far luccicare agli occhi agli scout NBA che arriveranno a Durham soprattutto per lui. Difensore versatile, di grande taglia (196 cm) e creatore dal gran timing negli assist. A livello realizzativo c’è da fare uno scatto, soprattutto dalla lunga distanza (32%). Coach Jon Scheyer l’ha nominato capitano di una versione dei Blue Devils che punta al titolo.

4.  Ryan Nembhard
GONZAGA – 12.1 PTS, 4.0 REB, 4.8 AST a Creighton

Continua la saga dei Nembhard a Gonzaga. Coach Mark Few si è affidato ad Andrew e ora farà la stessa cosa con suo fratello Ryan che avrà il compito di alzare il livello in cabina di regia dei Bulldogs. L’ex Bluejay fa quello che serve: dai trentelli in postsesason ad un esecuzione brillante, efficace e continua lungo l’arco della stagione. Atleta sottovalutato, difensore di buon livello e possibile leader di una versione di Gonzaga tutta da costruire.

5. Tyler Kolek
MARQUETTE  – 12.9 PTS, 4.1 REB, 7.5 AST

Direttore d’orchestra di un attacco atomico (7° della D-I), leader che alza l’asticella dopo una stagione trionfante. Tyler Kolek, come detto ai nostri microfoni, ha gli obiettivi chiari in mente: portare Marquette ad un titolo che manca da 47 anni. Scienziato del gioco, capace di prendere sempre la scelta giusta in campo: 4° per Ast% la scorsa stagione, percentuali da modella al tiro (50-40-80) e un controllo sulla partita pressoché totale. I Golden Eagles tornano in massa, ma serve un’altra stagione da All-American del loro leader.

6. Nijel Pack
MIAMI – 13.6 PTS, 2.7 REB, 2.3 AST

Isaiah Wong è andato, ora è il backcourt è nelle sue mani. Quando prende ritmo, il nanetto di Miami è inarrestabile: chiedetelo a Houston e a Texas, buttate fuori dal torneo dalle triple dell’ex Kansas State. In tre stagioni di college basketball non è mai andato sotto il 40% dalla lunga distanza, ora dovrà ritrovare anche quella dimensione da passatore, mostrata solamente nella sua prima stagione a Kansas State. In difesa paga la sua stazza, ma tanto c’è il cagnaccio Wooga Poplar a coprigli le spalle.

7. Dajuan Harris
KANSAS  – 8.9 PTS, 2.5 REB, 6.2 AST

Harris è l’estensione sul campo di coach Bill Self. Floor general di razza, difensore di altissimo livello sulla palla ed esperienza a palate. La fiducia in lui è incondizionata ma tutto questo potrebbe non bastare a Kansas. Per provare a vincere il secondo titolo nazionale della sua carriera serve uno scatto di livello: essere più aggressivo in attacco e prendere più tiri, soprattutto da tre, è l’imperativo per una squadra si fortissima, ma dai complicati equilibri da trovare.

8. Wade Taylor IV
TEXAS A&M – 16.3 PTS, 2.7 REB, 3.9 AST

Se Texas A&M è stata una delle storie della scorsa stagione, tanto del merito in campo passa dalla sua stella Taylor IV. Una combo guard a cui piace caricare a testa bassa la difesa, guadagnare tiri liberi (87.8%, un terzo dei suoi punti vengono da lì) e soprattutto difendere. Two-way player molto atletico che è chiamato alla stagione della conferma: coach Buzz Williams ci conta in una SEC dalla qualità media molto alta.

9. Jahvon Quinerly
MEMPHIS – 8.8 PTS, 1.9 REB, 3.6 AST ad Alabama

JellyFam alla prova del nove. All’ultimo anno della sua lunghissima e travagliata carriera collegiale avrà in mano la versione più esperta dei Tigers sotto la gestione di coach Penny Hardaway. Ad Alabama sempre andato in difficoltà quando investito di grandi responsabilità, anche se nell’ultimo anno ha migliorato notevolmente la capacità di coinvolgere i compagni (Ast% sopra il 30% lo scorso anno). Fantasia e creatività ci sono tutte. Manca solo l’efficacia continua ad alto livello.

10. Justin Moore
VILLANOVA – 13.5 PTS, 3.5 REB, 3.2 AST

Il suo solo ritorno ci ha fatto credere per qualche settimana che Villanova potesse ancora puntare al torneo NCAA. Così non è stato, ma Justin Moore è pronto per la sua comeback season e riportare in alto i Wildcats dopo un anno tremendo. Anima e cuore su entrambi i lati, metterà in campo tutta la sua esperienza sperando di ritrovare quell’atletismo che l’ha sempre contraddistinto. La palla in mano ce l’avrà Mark Armstrong, ma aspettatevi di vedere Moore quando il pallone scotta.

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