Secondo appuntamento con la nostra Preseason Top 25, fra squadre reduci da grandi annate (Miami e Texas), formazioni in cerca di riscatto (Kentucky e Villanova) e una infine che raramente tradisce (Arkansas).
20. Miami
È forse troppo chiedere al buon Jim Larrañaga di ripetere l’incredibile cavalcata della scorsa stagione (prima Final Four nella storia dei Canes che, giusto l’anno precedente, avevano raggiunto la loro prima Elite Eight) ma le fondamenta appaiono solide a dispetto dell’addio di gente come Isaiah Wong e Jordan Miller. Dal portal (e dalla vicina Florida State) è arrivato Matthew Cleveland, ma Miami riparte sotto il segno della continuità. Nijel Pack fra le guardie e Norchad Omier fra i lunghi sono i pilastri dei rispettivi reparti: difficilmente tradiranno, il che dovrebbe facilitare l’ascesa di attori fin qui di secondo piano come Bensley Joseph e Wooga Poplar.
19. Texas
Il turbolento addio di coach Chris Beard nel mezzo della scorsa stagione avrebbe potuto affossare le ambizioni dei Longhorns, ma Rodney Terry ha fatto un lavoro eccellente (titolo nel torneo della Big 12 e raggiungimento delle Elite Eight) che gli è valsa la conferma come capoallenatore. Alcuni dei protagonisti dell’anno scorso non ci sono più ma mantenersi su livelli alti non è proibitivo: Tyrese Hunter può formare un duo formidabile con l’ex mid-major hero Max Abmas, mentre Dillon Mitchell e Dylan Disu sono candidati a una breakout season e il sottovalutato Kadin Shedrik ha la possibilità di mostrare un volto nuovo (e migliore) lontano da Virginia.
18. Kentucky
Kentucky è come sempre sinonimo di talento giovane e questa versione dei Wildcats non fa eccezione: ci sono otto freshmen in arrivo di cui quattro agilmente in Top 20 nei vari recruiting ranking della classe 2023, con DJ Wagner e Justin Edwards osservati speciali in ottica Draft 2024. L’inesperienza può ovviamente presentare un conto salato, perciò il contributo dei super senior Antonio Reeves e Tre Mitchell sarà fondamentale. La popolarità di coach John Calipari è crollata dopo gli insuccessi delle stagioni recenti (l’ultima Elite Eight risale al 2018-19) e mai come stavolta è chiamato a portare a casa risultati soddisfacenti per i palati esigenti di Lexington.
17. Villanova
Dopo aver mancato l’accesso al Torneo Ncaa per la prima volta in 11 anni, coach Kyle Neptune è corso ai ripari investendo pesantemente nel transfer portal, strategia per certi versi diametralmente opposta a quella che aveva caratterizzato l’era Jay Wright (ma quelli appunto erano altri tempi). Quelle di TJ Bamba, Hakim Hart e Tyler Burton sono addizioni cruciali per rinforzare il quintetto titolare insieme a due veterani d’eccezione, Justin Moore – una delle migliori guardie in circolazione – ed Eric Dixon, centro dalla produzione individuale costantemente in ascesa. Potenziale piuttosto alto qui, ma l’amalgama è tutta da vedere.
16. Arkansas
Coach Eric Musselman è un pioniere della costruzione di roster coi transfer e, parallelamente, la sua tenuta a Fayetteville è stata fin qui contrassegnata da risultati ottimi ogni anno: è dunque difficile immaginare per i Razorbacks una stagione che non sia di alto livello nonostante l’addio di quattro giocatori. Dei sette nuovi arrivi dal portal, quello di Tramon Mark da Houston è il più intrigante e può dare la scintilla al reparto guardie insieme all’ex Temple Khalif Battle e il confermato Devo Davis. Fra i lunghi, Trevon Brazile ha davanti a sé l’opportunità di esplodere e creare un frontcourt duo tutto muscoli e ad alto impatto col super senior Makhi Mitchell.