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Verso il Draft 2020 – Deni Avdija

Deni Avdija Maccabi Tel Aviv
Autore: Stefano Fontana
Data: 6 Nov, 2020
Deni Avdija

Deni Avdija

Luogo di nascita: Beit Zera, Israele
Data di nascita: 3 gennaio 2001
Altezza: 206 cm
Peso: 100 kg
Ruolo: 3
Squadra: Maccabi Tel Aviv
Stats 2019-2020: 9.0 PTS, 4.7 REB, 2.0 AST (I-BSL + EuroLeague)
#4 nel Super Mock Draft NBA

Carriera

Nato in Israele da famiglia serba, Deni Avdija entra nelle giovanili del Maccabi Tel Aviv già da bambino, e con quella canotta completa il percorso di crescita che lo ha portato a disputare 26 partite (14.3 minuti di media) nella scorsa EuroLeague. Il vero acuto della sua giovane carriera, però, è stato il doppio titolo consecutivo agli Europei Under 20 con Israele, nel 2018 e nel 2019. Soprattutto durante la seconda campagna, al termine della quale è premiato come MVP della competizione. Lo scorso aprile si è arruolato nell’esercito israeliano per il servizio di leva obbligatorio, che concluderà proprio negli Stati Uniti, giocando in NBA in quanto “atleta eccezionale”. Insomma, una sorta di ambasciatore di Israele nel mondo.

Punti di forza

Letture – Testa sempre alta, personalità da vendere e mani educatissime: Avdija sembra essere sempre in controllo del gioco. Con la palla in mano, ama gestire il ritmo dell’attacco a suo piacimento, ed è dotato della visione giusta per servire l’avversario libero praticamente in ogni momento. Nonostante non sia esplosivo, è letale nell’attaccare la difesa in transizione, riuscendo spesso a punire l’avversario al primo passo falso. Anche senza palla, il suo QI cestistico elevato gli permette di muoversi con astuzia per sfruttare gli spazi lasciati liberi dalla difesa.

Mismatch – Nonostante non sia un gigante, ha una buona stazza per il ruolo. In un basket sempre più orientato verso i quintetti small, questa caratteristica gli torna utile per le giocate in post: è abilissimo nello sfruttare il mismatch per tirare sopra la testa di avversari più bassi di lui. Anche quando si accoppia con un lungo, l’ottima rosa di abilità a disposizione ed un primo passo fulmineo gli permettono spesso di segnare partendo spalle a canestro.

Versatilità – Nato e cresciuto da ala piccola, Avdija può tranquillamente essere adattato come 4 o addirittura come guardia sovradimensionata. Sicuramente ha bisogno di un po’ di lavoro per interpretare questi ruoli al meglio, ma il solo fatto di poterlo impiegare comodamente per difendere su 3 o 4 ruoli già ingolosisce più di qualche coach oltreoceano.

Punti deboli

Tiro dal palleggio – Nel suo gioco è praticamente assente, dato che circa il 90% delle sue conclusioni arrivano dopo un assist di un compagno. Questo condiziona anche il suo pick and roll: potenzialmente potrebbe sfruttare i cambi difensivi per avere mismatch favorevoli, ma con ogni probabilità in NBA verrà battezzato. Passando dietro al bloccante, gli avversari lo lascerebbero nell’impasse di doversi prendere una grande quantità di triple dal palleggio, che realizza con risultati altalenanti.

Mano debole – Per sua stessa ammissione, il suo gioco si sviluppa in maniera molto più florida dal lato destro rispetto al sinistro. Le giocate con la mano mancina sembrano ancora acerbe e questo lo porta spesso ad attaccare ripetutamente da una parte sola, permettendo alla difesa di adattarsi ed intrappolarlo lungo la linea di penetrazione. Oltre alla questione tecnica, forse c’è quella di fiducia, dato che in più interviste ha dichiarato di sentirsi insicuro nell’affrontare possessi pesanti attaccando con la mano debole.

Paragone

Con delle caratteristiche così particolari, è difficile provare a paragonare Avdija ad un giocatore NBA. Lui stesso ha dichiarato di non amare i paragoni e di voler essere semplicemente il “miglior Deni Avdija possibile”. A seconda del suo sviluppo, però, si può immaginare nella migliore delle ipotesi un giocatore simile a Nicolas Batum, nel caso venga adattato da guardia, o a Danilo Gallinari, qualora dovesse essere impiegato più come lungo mobile. In entrambi i casi, però, è necessario migliorare il tiro. Altrimenti, potremmo ritrovarci in mano un giocatore simile a Kelly Oubre Jr. e qualche rimpianto di troppo.

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