La squadra
Chi lo avrebbe mai detto! La stagione di Virginia è sorprendente, ed il principale merito va dato a coach Tony Bennett. Ha compattato un gruppo che di talento ne ha davvero poco, e che offensivamente si appoggia soprattutto al tiro di Kyle Guy e alle intuizioni di Devon Hall. Il cavallo di battaglia dei Cavaliers è però la difesa, non a caso sono la prima squadra della nazione per punti subiti (53.4). Organizzazione e sacrificio sono le fondamenta che hanno visto Virginia occupare sempre i piani alti dell’AP ranking top-25 sino a chiudere meritatamente da #1. I ritmi bassi ed i possessi ben al di sotto della media nazionale non preoccupano assolutamente, perché come successo contro Wisconsin si può anche vincere con il punteggio di 49 a 37. Nella finale del torneo dell’ACC hanno dimostrato di essere una macchina perfetta e rodata, e puntano ad un incredibile triplete.
Il freshman De’Andre Hunter
Il giocatore chiave
Virginia è il classico esempio in cui conta il collettivo e non i singoli. Il cammino al Torneo potrà però dipendere dall’apporto che riuscirà a dare il freshman De’Andre Hunter, in continua crescita. Ha mostrato di possedere il fisico (201 cm x 101 kg) e le abilità per essere decisivo al pari di Guy e Hall.
Prospetti
Nessun prospetto Nba nell’immediato, con i senior Devon Hall e Isaiah Wilkins che sono intriganti in ottica Europa. Il primo per le sue capacità realizzative ma anche di visione; il secondo per la sua concretezza vicino al canestro (è il miglior rimbalzista della squadra con 6.3) anche se i 200 cm non lo rendono così appetibile.
