C’è stata una partita? C’è stata una semifinale? I pochi presenti nell’Indiana giurano di sì, eppure in campo si è vista una squadra sola, Baylor. La gara d’esordio della Final Four 2021 è durata di fatto meno di 10 minuti. A quel punto il punteggio diceva 22-11 e i Bears avevano doppiato gli avversari. Gara finita. Un po’ spiace, perché la sfida tra le due squadre del Texas doveva essere quella più equilibrata. Invece Baylor è risultata indigesta per i Cougars: troppo forte in difesa e inarrestabile in attacco. E’ finita 78-59 e il risultato è quasi generoso.
Punteggio alla mano, Houston ha persino vinto la seconda frazione di gioco (39-33), ma non se n’è accorto nessuno, perché il gap da recuperare all’intervallo era di 25 punti, e i 20 segnati da Houston all’intervallo sono stati la peggior prestazione della loro storia al Torneo. Un record, ma in negativo.
Alla fine i ragazzi di coach Kelvin Sampson hanno terminato tirando col 38.2% dal campo, in media con le altre prestazioni del Torneo. Ma il primo tempo l’hanno chiuso con il 29% e soprattutto dall’altra parte i Bears hanno chiuso con il 52.7%. Troppo forti, troppo facile per loro battere l’avversario già col primo passo. La prossima da affrontare è l’imbattuta Gonzaga, e sarà un match stellare.
Mitchell da record
L’mvp ancora una volta è stato Davion Mitchell, fresco vincitore del titolo di miglior difensore dell’anno, che prima ha fatto venire gli incubi a Quentin Grimes (per lui 13 punti segnati troppo tardi con 1/8 al tiro da 3), poi si è messo sulle tracce di Dejon Jarreau (6 punti e peggior prestazione del Torneo) e, oltre a 12 punti con 3/6 dall’arco, ha distribuito 11 assist con 0 palle perse, unico a registrare una simile prestazione dal 1987. Il primo tempo l’ha chiuso così.
Accanto a lui un Jared Butler in versione killer, che ha punito quasi ogni volta che ha potuto (4/5 da 3), anche se la prima vera scossa al match come al solito è arrivata da Matthew Mayer, che è entrato in campo e ha portato energia, canestri e quell’assetto con 4 tiratori sul perimetro che risulta indigesto e quasi indifendibile per tutti.
Rimbalzi? Sì, quelli di Baylor
I Bears hanno finito per prendere più rimbalzi di Houston (33-28) quasi pareggiando la lotta a rimbalzo offensivo, vinta dai Cougars 14-13 ma solo perché nel finale di gara i ragazzi di Scott Drew hanno allentato la morsa sulla gara. Primi sui rimbalzi dinamici, primi sulle palle vaganti, alla fine tra palle perse e protezione del ferro Baylor ha potuto garantirsi punti facili in contropiede o attacchi senza che la difesa di Houston potesse schierarsi
L’unico che si è salvato in casa Houston è stato il sophomore Marcus Sasser, autore di 17 dei 20 punti del primo tempo. E’ merito suo se l’incontro è sembrato un vero match e non una sfida di precampionato tra una squadra professionisti e una dilettanti. Il riassunto migliore lo ha fatto coach Sampson: “Siamo entrati in campo pronti a giocarcela, ma Baylor è la squadra più forte che abbiamo affrontato quest’anno. Anzi, sono la squadra più forte che io abbia mai visto nei sette anni sulla panchina di Houston”