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Cameron Thomas, punti a pioggia per LSU

Thomas
Autore: Andrea Mauri
Data: 18 Feb, 2021

LSU occupa il secondo posto nella SEC dietro a un’Alabama irrefrenabile. Lo sta facendo grazie ad alcune conferme (Trendon Watford, Ja’Vonte Smart, Darius Days), ma la maggior parte dei meriti va a un giocatore il cui impatto offensivo ha pochi pari e che risalta molto all’interno dell’attacco die Tigers, #6 della nazione per Adj. Efficiency. Parliamo del freshman Cameron Thomas.

Thomas è attualmente il terzo giocatore per media punti di tutta la Division I (22.6) ed è, ovviamente, la prima bocca di fuoco del sistema di coach Will Wade. A testimonianza di questo, ci sono due dati emblematici: un Usage del 31% e una percentuale di tiri presi del 34.7%, che lo porta dritto nella Top 10 della Ncaa. Nella metà campo offensiva di LSU, non succede nulla se non è lui ad innescare l’attacco.

Cameron Thomas

Cameron Thomas

He’s as good a scorer as you could get. […] He’s going to average a lot of points. There’s going to be three, four, five games next year where he goes for 30-plus and you don’t even blink”. Così diceva Wade mesi fa. Di trentelli, in realtà, se ne conta solo uno per ora, ma non c’è dubbio che i fatti stiano dando ragione all’ottimismo del coach in offseason.

La fiducia riposta in Cameron Thomas sta pagando bene e questo grazie ai compagni che lo mettono nelle migliori condizioni per far ciò che gli riesce meglio: attaccare il ferro. Nonostante un fisico un po’ gracilino (95 chili per 195cm), riesce spesso e volentieri a raggiungere il canestro senza troppe difficoltà grazie all’esplosività, alla tecnica ed all’agilità che lo contraddistinguono.

 

Proprio a causa del suo fisico non è un attaccante che carica a testa bassa il ferro. Anzi, spesso e volentieri si guarda intorno e se nota di essere in difficoltà trova due strade: il floater o il fallo. La prima soluzione, risulta essere un’arma tremendamente efficace quando la difesa si chiude rapidamente attorno al canestro, ma è sicuramente più letale ai liberi. Come Moses Moody, anche Thomas è bravo ad accentuare i contatti e a cercarli quando servono punti sicuri. Sì, sicuri, perché quando uno tira con il 90.1%. Decisamente punti garantiti. 

 

Una meccanica da rivedere

È soprattutto grazie a questa modalità d’attacco che è riuscito a mettere assieme più di quattordici partite con 20 o più punti e, di queste, sono undici quelle con più di 25 punti a referto, infrangendo il record della SEC detenuto da Malik Monk.

Anche perché, dovesse fare affidamento sul suo tiro da tre, LSU sarebbe quasi spacciata. Chiariamoci, si son viste percentuali ben peggiori del 29.5% con cui sta tirando in stagione, ma il grande problema per lui è la meccanica di tiro con il movimento che parte da sotto le anche ed i piedi puntati in qualsiasi direzione che non sia quella esatta. Al momento, nonostante questa meccanica, Thomas riesce ad essere un buon tiratore in catch-and-shoot ed è probabile che lavorando per migliorare il movimento di tiro possa diventare una minaccia credibile anche dall’arco.

 

Oltre a lavorare per costruire un miglior tiro, Thomas dovrebbe anche impegnarsi per aumentare la propria massa muscolare. Il fisico non gli dà quel quid in più in attacco, probabilmente è anche uno dei motivi per cui la meccanica parte dal basso, e lo limita maggiormente in difesa. Nel corso della stagione ha mostrato buoni istinti difensivi accompagnati da altrettante buone letture, come testimonia la media di una rubata a partita, ma al momento non può difendere un mismatch a lui sfavorevole senza uscirne sconfitto.

È anche per questo motivo che nei vari mock draft, tra cui il nostro Super Mock Draft, raramente figura nelle scelte da lottery. Il talento per essere un one-and-done lo ha sicuramente, ma in una classe ricca di guardie come questa restare al college un altro anno per completare il proprio gioco potrebbe non essere un’idea poi così malvagia.

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