Dopo alcuni profili dei prospetti più forti al prossimo Draft Nba – che potete leggere tutti qui – è giunto il tempo di concludere la rosa dei giocatori che dovrebbero finire il primo giro. Partiamo oggi da Dalton Knecht e altri quattro esterni che dovrebbero finire in zona lottery.
Dalton Knecht
Uno scorer così implacabile, dominante e completo nessuno se lo sarebbe aspettato. Eppure a suon di canestri Dalton Knecht è emerso come un credibile prospetto Nba. Certamente non potrà avere lo stesso ruolo e le stesse responsabilità, ma un esterno di quasi due metri con quelle capacità dall’arco (quasi 40% su oltre sei tentativi) unite ad un’esperienza e un’intelligenza che lo portano a leggere le situazioni nel migliore dei modi lo rendono un potenziale complemento offensivo in quintetto con delle stelle già definite. Difensivamente non è un granché, nonostante sia passato da Tennessee. Dovrebbe finire in lottery.
Phenomenal effort from Tennessee's Dalton Knecht in the final game of his college career, scoring 37 points (6/12 3P) showing why he's a projected top-10 pick. Made shots in a variety of ways, was a handful in the open court, and made smart passing reads. pic.twitter.com/UCcjDhTcBp
— Jonathan Givony (@DraftExpress) April 1, 2024
Ja’Kobe Walter
Una guardia vecchia maniera che raramente vuole la palla in mano e preferisce essere innescato. Sia all’HS, con Elliot Cadeau, che al college, con Jayden Nunn e RayJ Dennis, l’ottima mano di Ja’Kobe Walter è stata servita da grandi passatori e in NBA, con spazi maggiori e giocatori di livello più alto, potrebbe essere un pezzo intrigante per un attacco da costruire. Piedi veloci e sempre in movimento, buone capacità dal palleggio aggredire il canestro o arrestarsi in un attimo e tirare. Per di più in difesa sa come sfruttare il suo atletismo per dare una mano a rimbalzo e si è inserito da subito in un sistema di squadra come quello di Baylor. Uno dei più affidabili.
Devin Carter
Dopo l’intrigante combine, Devin Carter sembra aver ricevuto una promessa da una squadra di lottery. Chi se la prenderebbe una guardia che a malapena arriva al metro e novanta e che ha 22 anni? Sicuramente qualcuno che ha bisogno di una bella dose di difesa sulla palla. Carter ha tutto per essere un lockdown defender: forza nella parte superiore del corpo, wingspan e garra. Le prime due caratteristiche aiutano a colmare una taglia non proprio da piano superiore e lo portano, nell’altra metà campo, ad essere un finisher non banale. A questo aggiungiamo anche un 37.7%% da tre su più di sei tentativi. Non una point guard nel vero senso del termine, ma ottimo per rimpolpare un reparto guardie.
Devin Carter’s defense will translate seamlessly.
– Physical and disruptive at the POA, plays much bigger than he is
– Blocks shots with perfect timing
– Has great anticipation in passing lanes and keeps his head on a swivel
– 6’8 wingspan, 42” vertpic.twitter.com/fP8WdRw8HW— Lucas 🦦 (@redcooteay) May 27, 2024
Isaiah Collier
Nel primo Super Mock Draft della stagione era il numero 1. Nell’ultimo resiste ancora in lottery ma la stagione di Isaiah Collier, e di tutta USC, è stata a dir poco sconcertante. Sulla corta doveva essere un piccolo carro armato con la palla in mano, pronto ad esplodere in tutto il suo atletismo e la sua forza fisica. Ecco, il primo non si è visto e la seconda sembra rallentarlo quando deve attaccare il canestro e non del tutto traslabile in NBA. Rimane così un passatore caotico, un attaccante senza tiro e un difensore discreto in grado di farsi sentire sull’avversario. Se tutto va bene, è questo giocatore qui. Ma raramente è andata così.
31 points (3/5 3P) for Isaiah Collier in USC's win over Washington. The 6'4 freshman showed his size, strength, handle, burst, body control, finishing creativity and shot-making prowess. pic.twitter.com/V5F5VdPZKn
— Jonathan Givony (@DraftExpress) March 2, 2024
Johnny Furphy
La scalata di Johnny Furphy ai piani alti del basket americano è stata furiosa: commit ad agosto per Kansas, minutaggio esploso intorno a gennaio, tiri da tre che hanno iniziato a grandinare tanto da far attivare i radar NBA che non possono non adorare un 205 cm che tira il 35% dall’arco. Un progetto su cui investire in primis dal punto di vista fisico e difensivo, visto che le avversarie dei Jayhawks forzavano sistematicamente il cambio per attaccare i suoi piedi lenti. Ma l’australiano dalla sua, oltre al tiro, ha un atletismo non banale e corre bene il campo in transizione. Dimenticatevi un’ala che giostra dal palleggio l’attacco, è un potenziale 3&D che dovrebbe finire in squadre ambiziose fin da subito.