Alle porte della nuova stagione NCAA, andiamo ad analizzare i dieci migliori freshman ai blocchi di partenza. Ovviamente sono tanti i possibili one-and-done con addosso già gli occhi degli scout NBA, ma attenzione anche a chi potrebbe ritagliarsi una carriera più longeva nel college basketball.
1. Isaiah Collier
USC | PG | 196 cm | 95 kg
Creatore di gioco dalle grandissime potenzialità, Collier ha tutto quello che si potrebbe chiedere ad un leader offensivo: potenza, atletismo e velocità per attaccare il ferro, ma soprattutto una capacità di gestione del possesso d’élite. Con la palla in mano sa sempre quale compagno servire e quando. Ha pazienza, stabilità e intelligenza cestistica, ma anche le proprietà tecniche per mettere la palla più o meno dove vuole. Arriva a USC insieme al suo compagno di squadra a Wheeler High School, Arrinten Page: dovessero ritrovare da subito l’intesa, soprattutto nei pick and roll, potranno mettere in difficoltà qualsiasi difesa.
2. Justin Edwards
Kentucky | SF | 203 cm | 92 kg
Figlio d’arte (la madre è stata professionista in Portogallo), ha descritto Kentucky come la sua scuola dei sogni. La genetica gli ha donato un fisico che sembra fatto per giocare a basket, lui lo muove con una facilità che gli permette di giocare benissimo nelle pieghe della partita. Rapido e atletico, è un’ala con buon range di tiro (soprattutto piedi per terra) che sa fare tante cose preziose anche senza palla. Il suo nome è nella watchlist per il Julius Erving Award (che premia la miglior small forward in NCAA) e nel primo quintetto di preseason della SEC. Dovrà dimostrare di non soffrire il peso dell’hype.
3. Ja’Kobe Walter
Baylor | SG | 196 cm | 88 kg
A Baylor c’è da raccogliere l’eredità di Keyonte George, volato in NBA portandosi via un titolo di freshman dell’anno della Big 12. Proverà a farlo Ja’Kobe Walter: il prodotto della Link Academy ha dalla sua una tecnica di tiro pulita ed efficace e una stazza superiore alla media del suo ruolo. Questo gli permette di essere velenoso nella metà campo offensiva, dove sa muoversi con accuratezza senza palla per trovare lo spot migliore dal quale colpire in catch-and shoot. In quella difensiva, invece, può difendere praticamente su tre ruoli: ha mobilità ed atletismo, ma gli manca un pizzico di malizia. L’accoppiata con il transfer da Toledo RayJ Dennis, un floor general con esperienza, sembra sulla carta un vero affare per coach Scott Drew.
4. Aaron Bradshaw
Kentucky | C | 213 cm | 98 kg
Dopo Oscar Tshiebwe, i tifosi di Kentucky potrebbero aver trovato un altro centrone tutto muscoli a cui affidare le proprie speranze di gloria. Fermo da mesi per un infortunio al piede, Bradshaw tornerà nella seconda metà di novembre, ma questo non gli ha impedito di finire nella watchlist del Kareem Abdul Jabbar Award (il premio per il miglior centro) e nelle posizioni nobili in diversi Mock Draft. Dovesse superare con serenità i guai fisici, John Calipari potrà godersi un centro moderno e completo, con un wingspan estremo ed un atletismo che gli permette di catturare pressoché qualsiasi cosa passi sotto entrambi i tabelloni. Ha un jumper affidabile, sa cambiare ed aiutare bene in difesa e sembra poter fare molto bene tutto quello che si richiede ad un lungo nel 2023.
5. Stephon Castle
UConn | G | 198 cm | 98 kg
A proposito di giocatori che sanno fare tutto: Stephon Castle sembra il sogno di molti allenatori. A UConn è arrivata una combo guard nel corpo di un’ala, con un controllo del fisico clamoroso e un ball handling che sembra già pronto per i palcoscenici più prestigiosi. Non è esattamente esplosivo, ma il resto del pacchetto è tutto lì: sa crearsi il tiro dal palleggio, mettere in ritmo i compagni, chiudere al ferro anche in situazioni rocambolesche. Può agire sia da facilitatore, gestendo il ritmo, che da terminale offensivo, e non ha paura di prendersi responsabilità pesanti.Nessuno meglio di lui per punti segnati (16.7 di media) nel tour estivo degli Huskies, durante il quale ha tirato con il 60% dal campo confezionando anche 4.0 rimbalzi, 1.7 assist e 2.3 rubate.
6. Mackenzie Mgbako
Indiana | PF | 203 cm | 98 kg
Farsi arrestare a meno di un mese dall’inizio della sua stagione da freshman potrà non essere sembrata a molti una decisione geniale, ma per coach Mike Woodson – che lo ha strappato in extremis a Duke, facendogli stracciare la lettera di intenti già firmata – Mbagko è reintegrato e a tutti gli effetti disponibile per la preseason di Indiana. Gli Hoosiers potranno dunque contare su un’ala potente e strutturata che sa segnare dall’arco e gestire le spaziature, oltre ad avere buone capacità da rimbalzista. Dovrà migliorare il ball handling e le capacità decisionali per avvicinarsi al modello di point forward che tanto fa gola in NBA, ma le basi sembrano ottime.
7. Aden Holloway
Auburn | PG | 185 cm | 75 kg
I video in cui spara triple dal logo con imbarazzante facilità hanno fatto venire l’acquolina in bocca ai tifosi di Auburn, che non a caso vedono la loro squadra di nuovo in cima ai ranking preseason della SEC. Grande portatore di palla e tiratore dal range praticamente infinito, Holloway avrà il compito di gestire l’attacco e facilitare l’esplosione definitiva di altri due talenti come Johni Broome e KD Johnson, finalmente libero da troppe responsabilità palla in mano. Paga qualcosa in termini di stazza, ma è una point guard plug-and-play che può iniziare a fare a fette le difese da subito.
8. Mookie Cook
Oregon | SF | 201 cm | 91 kg
Arrivato un po’ in punta di piedi in una recruiting class comunque molto ricca, Cook potrebbe essere in forte ascesa nei Mock Draft già dopo poche settimane dall’inizio della stagione. Mani veloci, wingspan importante e ottima comprensione del gioco ne fanno un difensore dalle grandissime potenzialità, considerata anche la facilità con cui riesce ad accoppiarsi con quasi tutti gli avversari. Nella metà campo offensiva offre buone percentuali dall’arco ed una certa continuità nel battere il diretto marcatore, pur non brillando per atletismo e tocco. In una parola: solido.
9. Xavier Booker
MSU | PF | 211 cm | 100 kg
Si presenta principalmente come un 4 ma ha le carte in regola per giocare anche da centro: Booker sembra il prototipo del lungo moderno che sa guadagnarsi da vivere in area ma fa male anche mettendo i piedi dietro la linea del tiro da tre. Ha buona visione e verticalità, e rischia di essere una vera spina nel fianco per i lunghi più tradizionali costretti ad inseguirlo in giro per il campo. Per reggere l’urto col college basketball, però dovrà mettere su qualche muscolo in più e dimostrare di avere l’aggressività giusta per essere efficace sotto i tabelloni.
10. Omaha Biliew
Iowa State | SF | 203 cm | 91 kg
Figlio di rifugiati sud sudanesi, ha una di quelle storie personali che non lasciano indifferenti. Arriva in Ncaa come candidato one-and-done, ed è facile capire perché: difensore d’élite, può cambiare praticamente su tutti grazie ad una combinazione di stazza e rapidità di piedi che raramente si trova in un prospetto di questo tipo. Letale quando può attaccare in transizione, se riuscisse a dimostrare di avere un jumper solido e saper prendere le giuste decisioni in attacco, entrerebbe sicuramente in NBA dalla porta principale.