Entriamo nella parte calda della nostra Top 25, tra gli eroi mid-major di FAU, una spruzzata di Big East e due grandi con qualcosa da dimostrare.
10. Creighton
Perdere due pezzi da novanta come Ryan Nembhard (Gonzaga) e Arthur Kaluma (Kansas State) fa male, ma i Bluejays dovrebbero essere in grado di dire la loro quest’anno. I ritorni degli starter Baylor Scheierman, Trey Alexander e Ryan Kalkbrenner (specie quest’ultimo) offrono un’ottima base per ripartire e l’aggiunta della combo guard Steven Ashworth (star assoluta nella MWC con Utah State) dovrebbe allievare almeno in parte l’addio del già citato Nembhard. Se la difesa (#1 nella Big East per DRtg) terrà come nella stagione scorsa, allora Creighton avrà la possibilità di fare strada ancora una volta.
9. Florida Atlantic
È la squadra meno blasonata della Top 25 ma anche la meno intaccata dal via vai del portal, a dimostrazione che il carisma e la bravura di un coach (Dusty May in questo caso) a volte possono avere la meglio sulle sirene dei NIL. La già mitica Cenerentola dell’anno scorso torna sostanzialmente in blocco (zero transfer, una sola partenza per eleggibilità esaurita) con un gruppo privo di stelle ma coeso e oliato sui due lati del campo come nessun altro. Non sarà facile ripetersi, anche perché la AAC di oggi è un poco più impegnativa della C-USA di ieri, ma FAU è in genere accreditata come favorita nella conference.
8. Gonzaga
A Spokane la parola rebuilding è stata cancellata dal dizionario. Dal 2014-15 a oggi, coach Mark Few ha sempre raggiunto le Sweet 16 e anche quest’anno ha a disposizione le pedine adatte per proseguire la striscia. Le tante partenze, tra cui quella pesantissima di Drew Timme, per una volta privano gli Zags dello status di favoriti sul piano nazionale, ma questo roster rimane interessante grazie alle aggiunte dal portal unite ai possibili passi in avanti di Nolan Hickman e Anton Watson. Ryan Nembhard dovrebbe rinvigorire parecchio la cabina di regia; Steele Venters, ex Eastern Washington, ha davanti a sé un bel salto da compiere ma il talento c’è; Graham Ike viene da un anno di stop ma dovrebbe comunque dominare tra i lunghi della West Coast dopo averlo fatto nella MWC.
7. Marquette
Insieme a UConn, è la squadra che suscita più interesse e aspettative in una Big East sulla carta ultracompetitiva. Reduce dalla doppietta di conference e un passaggio del primo turno al Torneo Ncaa che mancava dal 2013, la truppa di coach Shaka Smart torna al completo meno Olivier-Maxence Prosper (scelto al primo giro del Draft). Tyler Kolek, POY della Big East in carica, è il cuore pulsante di un attacco votato ai ritmi alti ed estremamente prolifico (#7 della nazione per ORtg) e che ha in Kam Jones (15.1 punti di media l’anno scorso) e Oso Ighodaro (11.4) due eccellenti terminali. Duri da digerire per chiunque.
6. Michigan State
Negli ultimi tempi gli Spartans erano stati un po’ lo specchio della propria conference: tanto talento, tante aspettative ma scarsi risultati a marzo. Coach Tom Izzo sembra però essersi districato dalle sabbie mobili di mediocrità che avevano caratterizzato le due annate precedenti a quella scorsa e ha gli uomini giusti per imporsi nella Big Ten, Purdue permettendo. Joey Hauser è l’unico titolare in meno, ma l’intero starting five trabocca di esperienza (tutti giocatori al quarto o quinto anno) e gli esterni – AJ Hoggard, Tyson Walker e Jade Akins – sono di comprovata pericolosità.
