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I migliori freshman lunghi international

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 4 Nov, 2018

Parte 1: GuardieParte 2: Ali

 

Eccoci giunti all’ultimo capitolo del nostro viaggio fra i migliori freshmen internazionali di quest’anno: stavolta vi proponiamo 6 lunghi che potrebbero far rumore in questa stagione.

 

La pallacanestro universitaria è sempre stata nei piani di Samson Froling, seguendo un percorso aperto dalle sorelle maggiori (entrambe passate per Southern Methodist) e del più famoso fratello Harry, che ha speso le ultime due stagioni fra SMU e Marquette ed ora gioca da professionista nella NBL, dove si sta esprimendo su buoni livelli. Proprio la connection col fratello ha indotto molti analisti a indicare i Golden Eagles come prossima destinazione di Samson, il quale invece è andato a Creighton e formerà una fantastica coppia di lunghi Aussie con l’ex La Lumiere Jacob Epperson. In termini di rapidità e mobilità, Samson sembra meglio attrezzato di Harry per adattarsi al ritmo e alla velocità del basket americano. Il suo club Queensland ha fatto un gran lavoro con lui su ball handling e range di tiro durante la scorsa stagione, il che lo aiuterà col diventare un giocatore importante nella Big East.

Caratteristiche tecniche

  • Mancino con taglia eccellente per giocare sia da 4 che da 5. Versatilità e crescita notevoli nel suo gioco, passando da classico giocatore di post a lungo moderno che può creare dal palleggio e allargare il campo. Da bloccante, è parimenti pericoloso sia come rollante che allargandosi per il tiro.
  • Abile e di talento, di solito è un punto di riferimento in attacco. La sua signature move: penetrare partendo dalla linea da tre, voltare le spalle al canestro e, da lì, sfruttare il suo footwork per andare col gancio (con entrambe le mani) o per un appoggio al tabellone.
  • Buon fisico su cui costruire e da sfruttare in entrambe le metà campo. Difensore migliore di quel che sembra: non molto rapido o atletico, ma ha reattività e scivolamenti buoni. Sa come usare le lunghe braccia per ostacolare le linee di penetrazione e opporsi agli avversari in post.
  • Rimbalzista eccellente grazie alla taglia e agli istinti nel posizionarsi. Buon passatore dal post basso, sempre attento ai tagli dei compagni o alla loro posizione sul perimetro.

Fit e aspettative

Reclutare Froling è stato un bel colpo per Greg McDermott, impegnato in un’opera di ricostruzione dopo aver perso talenti nel backcourt come Khyri Thomas e Marcus Foster. Il reparto lunghi aveva sofferto l’anno scorso con l’infortunio al crociato di Martin Krampelj, costringendo Epperson ad abbandonare i suoi propositi di redshirt year. Benché lo sloveno sembri di nuovo in forma e pronto ad affrontare la stagione, qualsiasi elemento che possa aiutare i lunghi e i 4 undersize Cashaw e Ballock è il benvenuto. Un giocatore coi fondamentali e l’esperienza internazionale di Froling può aver bisogno di tempo per adattarsi all’innalzamento del livello atletico, ma di sicuro sembra pronto per contribuire ed essere sin da subito un pezzo importante nelle rotazioni dei Bluejays.

 

 

Un altro pezzo pregiato per Gonzaga per proseguire la tradizione di lunghi talentuosi. La PF serba ha avuto una grande estate con la sua nazionale giovanile agli Europei U18 ed è stato uno dei fattori principali che hanno portato la Serbia alla medaglia d’oro. Filip Petrušev è stato inserito nel quintetto del torneo dopo aver messo insieme 21.0 punti e 8.7 rimbalzi di media. Dopo un percorso personale turbolento, Petrušev ha vissuto un’esperienza produttiva nel suo anno a Montverde Academy, iniziando a imparare come confrontarsi con un livello diverso di atletismo ed espandendo il proprio repertorio. Sembra pronto per dare un contributo davvero utile, cosa che non molte matricole sono capaci di provvedere a un livello così alto della pallacanestro collegiale.

Caratteristiche tecniche

  • Lungo moderno e versatile con un QI cestistico alto. Sa giocare di squadra e prende buone decisioni con una certa rapidità, il che ne fa un grande fit per lo “stile europeo” di Gonzaga.
  • Di recente ha mostrato progressi nel post-basso. Eccellente nel prendere posizione nel pitturato, ottimi piedi, tocco morbido vicino al ferro (soprattutto con la mano destra). Capace d’individuare e sfruttare i mismatch favorevoli scaturiti dai cambi della difesa. D’altro canto tende a far fatica in area contro giocatori più grossi.
  • Pericoloso quando riceve palla attorno al perimetro: può segnare dalla distanza, cercare il tiro dalla media dal palleggio o sfruttare le sue abilità di passatore. Alcuni dei suoi passaggi sono rischiosi, ma ha buone mani e tempismo per i passaggi alto-basso e quelli dal gomito per servire i compagni disposti sull’arco.
  • Non molto veloce ma abbastanza mobile per sostenere ritmi alti.
  • Nel complesso, un difensore accettabile, benché la sua mancanza di verticalità e di esplosività possono essere un problema contro lunghi più atletici. Aver migliorato la propria aggressività lo sta aiutando a diventare ulteriormente competitivo sotto i tabelloni.

Fit e aspettative

Con l’infortunio di Killian Tillie e l’addio (forse solo provvisorio) di Jacob Larsen, non c’è dubbio che Petrušev avrà minuti veri uscendo dalla panchina. Dopo tutto, Mark Few ha detto di essere molto felice sia della sua estate con la nazionale serba che del modo in cui si è comportato nei primi allenamenti della preseason. La sua versatilità e tecnica lo prospetta come qualcosa di più di un erede “accettabile” di Tillie. Per quanto sembri pronto per avere un impatto in attacco, molto del suo spazio futuro dipenderà da quanto sarà solido in difesa.

 

 

In una pallacanestro in cui la versatilità è sempre più richiesta, c’è ancora spazio per gente di vecchio stampo. Lukas Kišūnas è sostanzialmente quel tipo di giocatore: non fa tantissime cose ma eccelle in quelle che fa. Ciò non ha minimamente inficiato le sue quotazioni: dopo essersi defilato dal suo commit con UConn, il centro lituano ha scelto Stanford in mezzo a diverse high-major (fra le varie: Arizona, Virginia, Wake Forest, Purdue, Northwestern). Ha già passato due anni negli USA, rivelandosi come uno dei giocatori principali di Brewster Academy. La sua ultima apparizione europea risale al FIBA U18 del 2017, in cui ha contribuito al bronzo della Lituania viaggiando a quota 8.9 punti e 6.4 rimbalzi in 17.0 minuti di media.

Caratteristiche tecniche

  • Giocatore roccioso il cui fisico e atletismo sono migliorati nel corso degli ultimi due anni. Decisamente un plus nei pick and roll: bloccante solido, rolla a canestro con molta decisione. Buon rimbalzista.
  • Scorer pericoloso in post basso. Sempre in posizione per afferrare un passaggio nel modo migliore, protegge il pallone, ha piedi veloci e punta il ferro con forza. Discreto il tocco nei pressi del canestro, con entrambe le mani, ma può e deve migliorare.
  • Difensore molto tosto in uno-contro-uno nel pitturato: fa sentire il corpo senza fare fallo, non abbocca facilmente alle finte, ha posizione e tempismo buoni per contestare il tiro. Abbastanza mobile per raddoppiare il ball handler sui pick and roll alti.
  • Giocatore sveglio: lontano dal pallone, sa trovare in un amen lo spazio libero per attaccare l’area, ma manca di varietà nel repertorio offensivo. Gli sarebbe utile riuscire a espandere il range di tiro.
    Passatore affatto malvagio per il suo ruolo, ma non è sempre prudente per scelte ed esecuzione.

Fit e aspettative

La Pac-12 è la meno intrigante fra le Power Six quest’anno: mandare 5 squadre al Gran Ballo sarebbe un successo enorme, onestamente. Sulla carta, Stanford non sembra poter puntare a nulla più di una partecipazione al NIT. Ad ogni modo, questa è una squadra molto giovane che vale la pena seguire sul lungo periodo, potendo costruire un nucleo molto interessante coi vari Daejon Davis, Oscar Da Silva e Kezie Okpala. L’addio di Reid Travis è come una ferita per i Cardinal e Coach Jerod Haase avrà bisogno di gente pronta a incidere nel frontcourt se vorrà continuare a puntare sui canestri ravvicinati. Il senior Josh Sharma non ha mai avuto molti minuti ma è il favorito per partire in quintetto. Kišūnas può certamente racimolare minuti come suo sostituto.

 

Mid-Major: Guglielmo Caruso, Matthias Tass, Neemias Queta

 

Guglielmo Caruso è probabilmente il classe ’99 migliore d’Italia e uno dei volti più intriganti della colonia italiana di Division I. Ala/centro il cui sviluppo dovrà orientarsi verso il ruolo di 4, ha mostrato cose buone con Napoli in Serie A2 nonostante l’annata non sia stata delle più fortunate: dopo aver saltato la prima metà della stagione per recuperare da un intervento alla spalla, il suo rientro non è bastato a scongiurare la retrocessione di una squadra molto debole. Ciononostante, Caruso ha dimostrato di essere uno dei migliori giovani della categoria, mettendo insieme 9.1 punti, 5.5 rimbalzi, 1.5 stoppate in 23.2 minuti nel giro di 17 incontri.

Caratteristiche tecniche

  • Migliorare dal punto di vista fisico è una priorità. Atleta nella media ma troppo magro, fa fatica in post basso contro avversari più grossi. Può migliorare nella difesa lontana dal pallone. Abbastanza mobile per essere affidabile come difensore sull’uomo intorno al perimetro. Ha braccia lunghe e tempismo eccezionale per le stoppate.
  • Non è particolarmente veloce ma ha abbastanza equilibrio e mobilità per attaccare il canestro dal palleggio: benché destrorso, sembra più a suo agio con l’andare a sinistra in questo genere di situazioni.
  • Pericoloso nei blocchi sulla palla, sa rollare a canestro efficacemente oppure far partire il jumper dal gomito. La meccanica di tiro è migliorata durante gli ultimi due anni ma è ancora lontano dal poter aprire il campo.
  • Il gioco in post è ancora un lavoro in corso ma ha un buon tocco vicino al canestro con entrambe le mani e mostra lampi sempre più frequenti in area. Visione e passaggio sono buoni, specialmente nel servire i compagni sui tagli in backdoor.
  • Non un gran rimbalzista per via della poca forza di cui dispone: fa fatica coi tagliafuori ma a volte sa rimediare seguendo la traiettoria del pallone.

Fit e aspettative

Ovviamente ha ancora molta strada da fare, ma Caruso potrebbe finire per rivelarsi come il miglior giocatore di questa recruiting class di Santa Clara. La vocazione positionless di Coach Herb Sendek dovrebbe aiutarlo a trovare il modo di contribuire, benché lui non possa certo essere la soluzione di tutti problemi. Pur avendo grandi qualità di stoppatore, Caruso non sembra fisicamente pronto adesso per fornire una vera e propria protezione del ferro a una squadra che ha concesso tantissimi, troppi tiri in area. Josip Vrankic e il grad transfer Josh Martin saranno probabilmente i due titolari ma Caruso potrebbe trovare molti minuti se Sendek optasse frequentemente per un assetto small.

 

 

L’innegabile crescita di alcuni prospetti estoni (Henri Drell e Joonas Riisma, per citarne un paio) ha recentemente attirato l’attenzione dei reclutatori verso la piccola repubblica baltica, pur non nella stessa misura dei vicini di Lituania e Lettonia. Il nome di Matthias Tass ha girato per un po’ di tempo in Europa e rappresenta una delle speranze d’un paese che sta facendo strada nel panorama cestistico del Vecchio Continente. Nell’arco delle ultime due stagioni, questo centro di 208 cm è cresciuto notevolmente, diventando uno dei lunghi più versatili, intelligenti e produttivi dell’area baltica, accumulando esperienza dopo aver giocato per il Kalev/Cramo e il TTÜ.

Caratteristiche tecniche

  • Solido giocatore di post basso dal fisico massiccio: si muove bene lungo il campo e mostra buona coordinazione e controllo del corpo. Mostra un ottimo uso dei piedi ma manca di esplosività.
  • Non ha molta abilità nel gestire il pallone ma ha capacità avanzate come passatore, specialmente nel riaprire il gioco quando raddoppiato in post. La sua meccanica di tiro mostra un potenziale di tiratore continuo dalla media e lunga distanza. Rimbalzista affidabile che usa bene il corpo.
  • Eccellente nell’usare i blocchi per crearsi un vantaggio. Buon finalizzatore dal pick and roll, con buon tocco e jumper affidabile dalla media. Mostra una combinazione interessante di uso del corpo e footwork nel gioco spalle a canestro dalla quale si crea spazio per concludere in semigancio. Buon QI.
  • Molta poca mobilità per difendere il perimetro. Nei cambi sul pick and roll i suoi aiuti sono troppo lenti. Buon tempismo per la stoppata.

Fit e aspettative

Dopo una stagione deludente, Saint Mary’s hanno dovuto veder partire alcuni dei giocatori più rappresentativi della sua storia recente: Emmett Naar, Calvin Hermanson, Jock Landale. Con l’addio di quest’ultimo, Coach Randy Bennett è andato in cerca di un lungo con un potenziale simile. Può darsi che sia presto per dirlo, ma Tass sembra corrispondere alla descrizione. Aaron Menzies, grad transfer da Seattle, ricoprirà la maggior parte dei minuti a disposizione nel posto di 5 mentre Tass lotterà per avere spazio nella second unit.

 

 

Per i recruiter americani, i campionati FIBA di Division B sono fra le competizioni che attraggono maggiormente, essendo animate da giocatori più o meno sconosciuti che trovano lì un’ottima vetrina per mettere in mostra il proprio potenziale. Così è stato per Neemias Queta, le cui prestazioni lo hanno posto nei radar delle università di Division I. Dopo l’esplosione agli Europei U18 del 2017, il centro portoghese ha attirato l’attenzione di molti scout di college, scegliendo poi di andare a Utah State, di certo con l’aiuto del suo connazionale Diogo Brito. Quest’estate ha mantenuto fede alle aspettative viaggiando a quota 14.1 punti e 10.3 rimbalzi agli Europei U20.

Caratteristiche tecniche

  • Buona mobilità in entrambe le metà campo. Nonostante l’altezza, non ha un fisico enorme o particolarmente esplosivo. Muove bene i piedi ma dovrebbe lavorare sul suo equilibrio nel gioco in post.
  • Nel complesso, deve migliorare la propria tecnica, pur avendo capacità nel gioco fronte a canestro unite con una meccanica accettabile nel mid-range.
  • Agisce principalmente da finalizzatore nelle situazioni off-the-ball. Bravo nel creare linee di passaggio e ricevere nel pitturato dopo il pick and roll. Usa bene il corpo nel gioco spalle a canestro.
  • Attivo a rimbalzo, efficiente nel concretizzare le seconde opportunità. Ha molto margine di crescita come rim protector. Ha piedi rapidi ed è reattivo in difesa, mostrandosi capace di contenere le guardie nei cambi sul pick and roll.

Fit e aspettative

Quella scorsa, non è stata la migliore delle stagioni di Utah State, il che ha portato al cambio in panchina in favore del neoarrivato Craig Smith. Via Koby McEwen, trasferitosi a Marquette, e DeAngelo Isby, passato al professionismo, gli Aggies possono ancora contare sul leading scorer Sam Merill. Il frontcourt ha i numeri ma la sensazione è che ci sarà molto su cui lavorare, col senior Quinn Taylor che dovrà indicare la via ai compagni. Queta è uno dei tra volti nuovi stranieri in arrivo, oltre a essere il più giovane del gruppo: dovrò lavorare sui fondamentali – piuttosto grezzi, ora – per poter guadagnare minuti veri. Ciononostante, le sue qualità fisiche e la sua mobilità dovrebbero adattarsi bene ai ritmi alti di Coach Smtih.

 

di MaceoBaller16, Federico Gaibotti, Riccardo De Angelis

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