Home 9 Focus 9 Il fisico di Walker e il tiro di Sheppard, la NBA Draft Combine 2023

Il fisico di Walker e il tiro di Sheppard, la NBA Draft Combine 2023

Jarace Walker NBA Combine
Autore: Stefano Fontana
Data: 26 Mag, 2023

È di nuovo quel periodo dell’anno: la stagione NBA è alle battute finali, il Draft si avvicina a passi veloci e tante franchigie iniziano a tirare le fila dei propri scouting report alla ricerca del nome migliore da pescare la sera del 22 giugno al Barclays Center di New York. Per aiutare a dirimere (o accrescere) i dubbi, sono arrivati il G-League Elite Camp e – soprattutto – la NBA Draft Combine: due eventi in cui i giovani candidati puntano a mettersi in mostra e guadagnare credito agli occhi dei vari front office.

Broome e Hall star del G-League Elite Camp

L’Elite Camp organizzato dalla lega di sviluppo della NBA ha avuto luogo a Chicago tra il 13 e il 15 di maggio: 44 giocatori divisi in 4 squadre, tutti con la speranza di strappare un invito per la vera Combine.

Alla fine della manifestazione, otto di loro hanno vinto il biglietto fortunato. Era ovvio che del gruppo facesse parte Johni Broome, centro di Auburn, che ha fatto registrare il miglior box score nelle due partite (40 punti e 12 rimbalzi in 40 minuti), ma anche per PJ Hall (Clemson) che ha mostrato un’ottima combinazione di stazza, spaziature e range di tiro. Con lui anche il compagno di squadra Hunter Tyson, ed un altro lungo senior come Tosan Evbuomwan da Princeton. Infine Dillon Jones (Weber State), forse il più completo e poliedrico dei giocatori in campo; l’elettrico Kendric Davis (Memphis); Jazian Gortman, prodotto dell’Overtime Elite, e Sir’Jabari Rice, la guardia tiratrice di Texas.

Le misurazioni fisiche

Dopo l’antipasto della G-League, si sono aperte le porte della NBA Draft Combine. Già la prima giornata, quella fatta soprattutto di interviste, misurazioni ed esercizi, ha fornito qualche risposta. Non sorprende, ad esempio, che il record di elevazione (91 cm) sia stato di Julian Phillips da Tennessee, ma sono balzati all’occhio gli 87 cm di Jaime Jaquez Jr. (UCLA), a conferma di una capacità atletica insospettabile per certi versi.
Nulla di nuovo invece per Zach Edey: il vincitore del Wooden Award 2023 ha confermato ufficialmente le sue misure monstre: 221 cm di altezza senza scarpe, 240 cm di apertura alare. Tuttavia Edey, come molti altri, ha rifiutato di giocare nelle partitelle dei giorni seguenti e questo fa pensare che il ritorno verso Purdue sia ancora possibile.

 

Per quanto riguarda le chiamate da lottery, sia Jarace Walker che i gemelli Amen e Ausar Thompson hanno fugato qualche dubbio sulle loro misure fisiche facendo registrare un rapporto wingspan/statura da slenderman. Discorso inverso invece per Mike Miles (TCU), unico a fare registrare un’apertura alare (184 cm) minore della sua altezza (185 cm).

Gli scrimmage

Una volta completata la parte più “burocratica”, è toccato al parquet dare i suoi verdetti. Il primo scrimmage ha sicuramente sorriso ad Olivier-Maxence Prosper, che si è concesso il lusso di non giocare il secondo giorno. 21 punti e 11 rimbalzi in una prestazione intensa, attentissima in difesa, in cui gli è stato anche chiesto di portare palla con una certa continuità. Il ragazzo lo ha fatto bene, soprattutto in transizione.

 

Chi invece ha sfruttato alla grande entrambe le partite a disposizione è Ben Sheppard, a conferma che quanto di buono si è visto nella sua stagione non dipendeva solo dalle avversarie di Belmont, che non gioca in una Power Conference. Agile, versatile, capace di creare problemi in attacco e in difesa, ha dominato la seconda partita con 25 punti in soli 10 tiri dal campo.

Amari Bailey era invece uno di quelli per cui questa Combine valeva moltissimo, visto che sul giocatore c’erano molte incognite. Ha risposto presente, giocando con buon ritmo e gestendo molti più possessi rispetto allo standard di UCLA. I margini di miglioramento ci sono ancora (soprattutto su range di tiro ed esplosività), ma con 36 punti e 14 assist e buone letture, potrebbe essersi guadagnato una chiamata a inizio secondo giro.

Altri due giocatori che dovrebbero aver alzato le proprie quotazioni sono Tristan Vukčević e Adama Sanogo. Per entrambi, le preoccupazioni degli scout riguardavano la mobilità e la capacità di ruotare correttamente in difesa a livello NBA. Il centro del Partizan non ha impressionato troppo nella propria area, ma è stato iper efficace in attacco: 8/10 dal campo, 3/3 dall’arco alla prima partita. Ha stazza e qualità per essere un centro che allarga il campo nella NBA contemporanea.

 

Il prodotto di UConn, invece, ha confermato di essere ancora indietro per quanto riguarda atletismo e verticalità, ma si è mosso sempre con intelligenza ed ha comunicato bene con i compagni, facendosi trovare spesso al posto giusto a la doppia doppia (18 punti e 10 rimbalzi) è stata positiva.

Ha suscitato buone impressioni anche Seth Lundy: all’interno della sua – solida – prestazione ci sono state tanta difesa e tante triple (8/11 combinato nelle due partite). Importante che abbia segnato anche quelle in movimento oltre ai classici spot-up. Nonostante sia leggermente sottodimensionato come ala da NBA (195 cm) potrebbe essere un giocatore da rotazioni molto utile.

Meritano una menzione anche la buona prestazione di Isaiah Wong (da Miami, proiettato a metà secondo giro) e quella a due facce di Brandin Podziemski da Santa Clara: devastante nella prima uscita, anonimo nella seconda. Tuttavia, è un giocatore talmente particolare e diverso dagli altri che probabilmente qualcuno ci scommetterà.

I returning players

Per tanti giocatori, infine, l’NBA Draft Combine è stata l’occasione per tastare il terreno in vista della deadline del 31 maggio, quella entro la quale chi non ha un agente può scegliere di tornare al college. È il caso, ad esempio, dei già citati Edey e Sanogo: e se sul primo c’è tanta incertezza, la buona prestazione del secondo dovrebbe convincerlo a tentare il salto.

Drew Timme e Oscar Tshiebwe, invece, potrebbero preferire tornare a dominare in NCAA piuttosto che rischiare un misero two-way contract, ma nulla è ancora certo; deve aver pensato qualcosa di simile anche Kevin McCullar, che dopo una Combine un po’ sottotono ha annunciato che giocherà a Kansas anche nella prossima stagione. I precedenti degli ultimi anni (Ochai Agbaji e Jalen Wilson) sono stati incoraggianti.

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