La lottery ha stabilito ufficialmente l’ordine di scelta del prossimo NBA Draft e questo porta ad un bel rimpasto nelle posizioni del nostro Super Mock Draft, visto che ora il fit gioca un ruolo importante nel determinare i vari posizionamenti. Anche per questo motivo Scoot Henderson inizia a guardarsi le spalle da Brandon Miller, mentre Victor Wembanyama è sempre la prima scelta assoluta ed intoccabile.
L’ascesa più importante è quella di Taylor Hendricks (#9) che guadagna undici posizioni entrando di prepotenza nella Top 10 assieme a Gradey Dick (#10). Davanti a loro Anthony Black (#8) e Jarace Walker (#7) guadagnano entrambi delle posizioni, mentre Cameron Whitmore resta stabile alla 6. In Top 5, oltre ai tre citati sopra, troviamo i gemelli Thompson, con Amen sempre avanti ad Ausar.
Chi sale
Taylor Hendricks – Uno stretch 5 atletico con grandi skill difensive, sia sotto canestro che sul perimetro, e che tira quasi il 40% da tre su 4.6 tentativi di media. Non vi potete stupire che sia salito così tanto. É un legittimo prospetto da Top 10, anche perché in un Draft con molti progetti lui sembra essere quello con le basi più solide e con meno difetti, anche se a UCF non è che abbia avuto tanti test di primissimo pelo.
Brandon Miller – Se dovessimo soffermarci su quanto visto nella March Madness, non esiste uno scenario che vede Brandon Miller in ascesa. Eppure il front office dei Charlotte Hornets crede che, alla 2, rappresenti un fit ottimale. Lo conosciamo ormai: uno scorer di razza, magrolino con qualche red flag comportamentale, ma un prospetto dal pedigree accertato.
Jordan Hawkins – La March Madness l’ha consacrato come uno dei migliori tiratori della prossima classe di Draft. Non importa quanto segna, importa quando. La guardia di UConn ha sempre dimostrato, San Diego State ne sa qualcosa, di scegliere perfettamente i momenti. 38.8% da tre con un volume che sfiora le otto triple a partita, un atletismo da gara delle schiacciate e una solidità difensiva che non lo rende un target quando è in campo.
Chi scende
Nick Smith – Un crollo vertiginoso, il suo. L’infortunio ha ammantato di mistero le qualità del giocatore di Arkansas, stabile in Top 5 per tutto l’anno. L’ultimo mese di stagione l’ha fatto crollare, anche in maniera ingenerosa: i Razorbacks sono stati uno degli attacchi più congestionati della Division I, il che non ha giovato ad un attaccante creativo nei pressi del ferro come Smith. A preoccupare però è stato l’atteggiamento difensivo, così pessimo da scomparire dal campo nel secondo tempo contro Kansas e UConn alla March Madness.
Maxwell Lewis – Con l’andare della stagione, l’hanno tanato. É partito con l’essere uno scorer interessante, capace di unire varietà offensiva ad efficienza, avendo dalla sua una taglia intrigante per gli standard Nba (due metri per 213 di wingspan). Poi arrivata la WCC, le difese hanno iniziato a costruire i game plan difensivi ad hoc per lui che si è andato spegnendosi. Difficile che riesca a sfondare il tetto della Top 20.
Novità
Kobe Bufkin – Nella disastrosa stagione di Michigan, c’è da aggiungere anche l’improvvisa crescita di Kobe Bufkin, un giocatore su cui coach Juwan Howard sperava di poter costruire la prossima versione dei Wolverines. Esploso a febbraio dove ha messo 17 punti di media flirtando con il 50% da due, 40% da tre e 90% ai liberi, oltre che essere un difensore di tutto rispetto sulla palla. Più combo-guard che playmaker, può esplodere se accanto a lui c’è un altro creatore.
Bilal Coulibaly – Mentre tutti i riflettori delle partite del Metropolitans erano per Wembanyama, in Francia cresceva un altro prospetto da primo giro. Uno dei giocatori più giovani del Draft è già un difensore competente e forgiato da un campionato professionista. Wingspan di 221 cm, esplosivo e non ha bisogno della palla per essere pericoloso. Un coltellino svizzero che ha bisogno di tempo e di un contesto sano per crescere.
Bobi Klintman – Pur non eccessivamente chiacchierato all’epoca, era un prospetto da Nba già quando giocava l’Europeo U20 B e l’ha confermato nel corso della stagione a Wake Forest. Il tiro da tre è migliorato in corso d’opera (partito col 22% nei primi due mesi, ha raddoppiato nella seconda parte di stagione). Un progetto di quelli belli, perché i mezzi e la versatilità sui due lati del campo sono di estremo interesse.
NOTA BENE – Per comporre il nostro Super Mock Draft NBA, teniamo conto dei ranking pubblicati da oltre venti siti specializzati, facendo una media ponderata delle posizioni occupate che tiene conto anche dei vari gradi di affidabilità e competenza dei suddetti siti.
# | Giocatore | Ruolo | Età | Squadra |
---|---|---|---|---|
1 | Victor Wembanyama | PF/C | 19.3 | Metropolitans 92 |
2 | Scoot Henderson | PG | 19.3 | G-League Team Ignite |
3 | Brandon Miller | SF | 20.5 | Alabama |
4 | Amen Thompson | G | 20.3 | Overtime Elite |
5 | Ausar Thompson | SG/SF | 20.3 | Overtime Elite |
6 | Cameron Whitmore | SF | 18.8 | Villanova |
7 | Jarace Walker | PF | 20.3 | Houston |
8 | Anthony Black | SG | 19.3 | Arkansas |
9 | Taylor Hendricks | F | 19.5 | Central Florida |
10 | Gradey Dick | SG/SF | 19.5 | Kansas |
11 | Cason Wallace | PG/SG | 19.5 | Kentucky |
12 | Keyonte George | SG | 19.5 | Baylor |
13 | Nick Smith | G | 19.0 | Arkansas |
14 | Jordan Hawkins | G | 21.0 | UConn |
15 | Jett Howard | G | 19.6 | Michigan |
16 | Jalen Hood-Schifino | SG | 19.9 | Indiana |
17 | Kobe Bufkin | G | 19.6 | Michigan |
18 | Dereck Lively | C | 19.2 | Duke |
19 | Brice Sensabaugh | F | 19.5 | Ohio State |
20 | Dariq Whitehead | SF | 18.8 | Duke |
21 | Gregory Jackson | PF | 18.4 | USC |
22 | Leonard Miller | SF | 19.4 | G-League Team Ignite |
23 | Rayan Rupert | SG | 18.9 | New Zealand Breakers |
24 | Kris Murray | F | 22.7 | Iowa |
25 | Noah Clowney | F | 18.8 | Alabama |
26 | Bilal Coulibaly | SF | 18.8 | Metropolitans 92 |
27 | Maxwell Lewis | F | 20.8 | Pepperdine |
28 | Colby Jones | G | 20.9 | Xavier |
29 | Bobi Klintman | F | 20.2 | Wake Forest |
30 | Kel'el Ware | C | 19.5 | Oregon |