Dopo aver passato in rassegna i primi 30 del nostro Super Mock Draft NBA, è tempo di ripartire dal basso coi nomi da secondo giro. C’è un po’ di tutto, compreso un giocatore con una provenienza inusuale per un Draft.
60. Jared Butler – PG/SG – Baylor – So.
16.0 PTS, 3.1 AST. 1.6 STL
I Bears di quest’anno erano una big anomala, priva di nomi di spicco. Ma settimana dopo settimana, il nome di Butler ha finito per emergere progressivamente anche nelle previsioni sul prossimo Draft. Le sue quotazioni non sono però altissime e chissà, forse proprio questo potrebbe farne una steal con una chiamata bassa. Perché con Butler c’è il pacchetto completo: maturità, difesa, tiro dalla distanza (38.1% da tre in stagione), gran varietà di soluzioni in uno-contro-uno e anche capacità di rendersi pericoloso off the ball.
59. Jay Scrubb – SF – John A. Logan – So.
21.9 PTS, 6.8 REB, 2.7 AST
Poco considerato in uscita dall’high school e col fardello di una situazione scolastica negativa, Scrubb è stato costretto ad optare per un junior college ma ciò non gli ha impedito di far parlare di sé. Promesso a Louisville, università della sua città natale, ha poi cambiato idea decidendo di tentare subito il salto fra i pro. Strano? Sì, ma il buzz intorno a lui c’è, eccome, tant’è che The Athletic lo proietta a metà secondo giro. Ala mancina appena sotto i 2 metri, ha qualità di scorer indubbie e un fisico che forse può farne un difensore versatile. C’è però anche tanto da sgrezzare e una testa che non convince appieno.
58. Chris Smith – SF – UCLA – Jr.
13.1 PTS, 5.4 REB, 1.6 AST
Junior anomalo per età (20 anni appena compiuti), il suo è un profilo moderno che attira. Esterno di ben 206 cm d’altezza, longilineo e con lunghe leve, discreto rimbalzista, ha registrato miglioramenti sensibili al tiro sia dalla distanza (34.9%) che dalla lunetta (84.6%), può difendere con efficacia su più posizioni, ha movimenti fluidi e un bel primo passo. Insomma, c’è un po’ di tutto anche se il suo magari non è un talento fulgido. Ma il tempo è abbondantemente dalla sua parte.
57. Trendon Watford – PF – LSU – Fr.
13.6 PTS, 7.2 REB, 1.7 AST
Fisico potente, difficile da contenere in ambito college (207 cm per 105 kg) anche se non troppo esplosivo, offensivamente si è dimostrato valido intorno al canestro, con uso di finte e del perno indigesti per gli avversari e una pericolosità accentuata dalla possibilità di attaccare partendo da lontano (al netto di qualche persa di troppo). I problemi però non mancano: palla in mano, non riesce a far molto altro dal trovare una conclusione per sé e le cose vanno anche peggio in difesa, dove spesso sfrutta male il fisico o si posiziona in maniera infelice.
56. Nick Richards – C – Kentucky – Jr.
14.0 PTS, 7.8 REB, 2.1 BLK
Ci ha messo un po’ di tempo ma alla fine, quando è esploso, il botto si è sentito. Sì, perché il giamaicano è stato uno dei migliori centri dell’ultima stagione e ha messo in fila prestazioni monstre fra gennaio e febbraio (memorabile la sua doppia doppia con Texas Tech). Rim protector ottimo (4° miglior Blk% nella Sec), le sue qualità difensive destano però qualche scetticismo se parliamo di traducibilità in ambito NBA. Non un futuro protagonista, ma un valido rincalzo, specie se saprà allargare e consolidare il proprio repertorio offensivo (il suo buon 42% dalla media può far ben sperare).