Eccoci arrivati ai vertici del nostro Super Mock Draft NBA, dove troviamo il go-to guy di Georgia al primo posto e, in generale, tanto talento quanti interrogativi aperti .
Qui i capitoli precedenti: #30-#26 – #25-#21 – #20-#16 – #15-#11 – #10-#6
5. Cole Anthony – PG – North Carolina – Fr.
18.5 PTS, 5.7 REB, 4.0 AST
Stagione disgraziata per lui (infortunato per un mese e mezzo) e soprattutto per UNC (6-14 nella ACC), il suo talento si è visto più che altro a lampi in un contesto desolante. Con maggior fortuna, il prossimo capitolo vedrà un Anthony in grado di mettere a frutto il proprio potenziale difensivo, efficace in campo aperto, capace di caricarsi la squadra sulle spalle grazie al suo talento realizzativo (ma c’è molto da migliorare nelle conclusioni al ferro, 53.6% per Hoop-Math) e alla sua bravura nell’innescare i compagni in maniera creativa.
4. Deni Avdija – SF – Maccabi Tel Aviv
(EuroLeague) 4.0 PTS, 2.6 REB, 1.2 AST
Giocatore che intriga tanto grazie a un talento cristallino e versatilità in entrambe le metà campo. Può difendere su più ruoli, ha visione di gioco, può far male in attacco sia on che off the ball, giocare il pick and roll sia da bloccante che da portatore di palla. E poi c’è l’esperienza fatta in Eurolega che di certo non guasta. Se dovesse migliorare al tiro, avremmo un matchup nightmare fatto e finito.
3. LaMelo Ball – PG – Illawarra
(NBL) 17.0 PTS, 7.4 REB, 6.8 AST
Portare quel cognome significa dividere, è inevitabile. Ball però è riuscito a riscuotere consensi crescenti durante la sua annata australiana. Play-guardia di 2 metri abbondanti, controllo del pallone, passatore estremamente creativo, con lui le giocate sul filo del rasoio abbondano ma il suo assist/turnover ratio (un più che buono 2.75) finora gli ha dato ragione. Meccanica e selezione di tiro lasciano ancora un po’ a desiderare ma forse il maggior punto di criticità risiede nella concentrazione e nell’intensità (specie in difesa) riversate in campo, che con lui vanno molto a corrente alternata.
2. James Wiseman – C – Memphis – Fr.
19.7 PTS, 10.7 REB, 3.0 BLK
Ha lasciato la NCAA sbattendo la porta e di certo ci sarebbe piaciuto godercelo un po’ di più. Tre sole partite giocate al college ne fanno in buona parte un oggetto misterioso, ma il fascino è innegabile. Taglia d’élite (213 cm d’altezza e 228 di wingspan), rimbalzista top, dentro l’area è una forza della natura e può essere un rim protector incredibilmente complicato da aggirare. Problema: quanto può crescere negli altri aspetti del gioco, specie quelli che rendono valido un lungo oggigiorno?
1. Anthony Edwards – PG/SG – Georgia – Fr.
19.1 PTS, 5.2 REB, 2.8 AST
Forse la scommessa migliore in un Draft dove le certezze mancano terribilmente. L’Ant-Man di Georgia è una discreta testa calda, ma d’altronde difficilmente si può avere una stile così fragoroso senza avere un caratterino. Fisico eccellente per una guardia (197 cm d’altezza e 205 di apertura di braccia), Edwards è fra i migliori prospetti di questo Draft sul piano atletico, può spaccare in due le difese quando attacca il canestro e da passatore ha intuizioni notevoli. Da affinare QI e tiro (29.4% da tre), ma il materiale col quale lavorare permette di sognare, almeno un po’.