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Kennedy Chandler, talento in cerca d’una svolta

Kennedy Chandler
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 15 Feb, 2022

Arrivati nella sua fase conclusiva, la stagione di Kennedy Chandler stenta ancora a decollare e per questo Tennessee, per in buona forma nell’ultimo mese, ha fatto spesso più fatica del previsto nel vincere partite. Il freshman era arrivato a Knoxville in pompa magna come la migliore point guard della classe 2021 e invece non si è neanche certi che sia la migliore guardia al primo anno nel suo roster. Le sue difficoltà si riflettono sull’attacco dei Vols, mai brillante con lui in campo, e le sue ambizioni per il Draft sembrano essere in rapida discesa.

Un po’ come Mannion

Playmaker di 183 cm, Chandler arriva in Division I temprato da anni di battaglie contro la moltitudine di talenti provenienti dalle high school di Memphis e dintorni. Per questo la sua stazza non sembrava un problema, anche perché era in grado di fare giocate del genere sopra la testa di giocatori che ora giocano discretamente in Nba.

L’impatto con la NCAA però sta raccontando altro: Chandler è un playmaker veloce, capace di trovare con tempismo i compagni che si muovono intorno a lui, punire la difesa quando sbaglia o lo lascia da solo, senza però reggere l’impatto fisico e atletico delle difese della Division I. Ha una padronanza e una completezza tecnica non banale per un 2003 come lui, ma il contesto nel quale gioca azzera le sue qualità e blocca sul nascere le sue invenzioni. Per questo è costretto a fermarsi quando i difensori gli sbarrano la strada, affidarsi ai compagni, correre per liberare lo spazio, diventando poco lucido nel momento in cui tira (49.5% da due e 31.7% da tre, quasi sempre piedi per terra).

Costruita su punti di forza diversi, la sua parabola sembra essere simile a quella vissuta due anni fa da Nico Mannion. Sia a livello di storia (dominante nelle high school, miglior PG della sua classe e tanta fatica poi in NCAA e in sede di Draft), sia a livello di cifre.

AltezzaTS%eFG%3FG%Ast%To%Off Rtg
Nico Mannion
(Arizona 19-20)
19152.046.532.7 (58% delle triple prese assistite)31.418.6104.9
Kennedy Chandler
(2021-22)
18350.848.931.7 (73% delle triple prese assistite)32.620.5101.2

Anche i record di squadra sono molto simili: Arizona versione 2019-20 aveva una sconfitta in più rispetto a questa Tennessee (17-7 contro 18-6). In campo Kennedy Chandler fa fatica a finire al canestro quando non accumula vantaggio con il suo primo passo veloce. Quando ci riesce, è molto bravo a prendere il tempo ai lunghi trovando parabole interessanti, ma spesso ci si schianta contro come in questa situazione qui.

 

Il differenziale tra il suo Off. Rtg e quello della squadra è -10.7. Emblematica la scelta di coach Rick Barnes di panchinarlo negli ultimi sei minuti della partita contro Texas per rimontare con l’altro play tascabile al primo anno, Zakai Ziegler. Ma è anche capitato di mettere 6 punti in 70 secondi e portarsi a casa la partita contro Vanderbilt. Insomma la continuità sia all’interno della partita che nella stagione non sembra esserci molto. Chandler è più completo rispetto a Ziegler, senza però riuscire a sfruttare tutte le sue doti, ed è molto meno imprevedibile. Lo stesso Barnes sta provando in tutti i modi a spronarlo: dandogli fiducia, togliendolo dal campo, elogiandolo davanti alla stampa, facendolo parlare con un suo ex giocatore e pariruolo TJ Ford (ora booster importante per Texas) oppure prendendolo di petto dopo aver sbagliato la tripla decisiva per la vittoria.

Ha fatto anche cose buone

Non è tutto grigio però quello che sta facendo in campo. Attacca meglio in situazioni dinamiche o quando sgasa all’improvviso in transizione. È spesso preciso nel leggere le decisioni della difesa e ha un ottimo controllo dei tempi quando gioca il pick and roll, anche se è un po’ prevedibile. La cosa migliore che sa fare però è nella metà campo difensiva: è uno di quei nani razzenti ai quali non devi mai dare le spalle se non vuoi perdere il pallone e vederti panchinato nel giro di un millisecondo. Chandler viaggia a 2.3 rubate di media, spesso nate da letture più che dalla pressione sul portatore – cosa su cui è molto indietro più per una questione fisica che di velocità.

Da quando sono andati via Admiral Schofield e Grant WIlliams, Tennessee non è mai riuscita a far ripartire veramente un ciclo vincente nonostante i successi in sede di recruiting ottenuti da Barnes. Attualmente i Volunteers sono a due vittorie da Auburn nella SEC, ma in settimana dovranno affrontare Kentucky e Arkansas che rappresentano due test estremamente interessanti. Non sembrano essere una squadra pericolosa in ottica March Madness, dove già arrivare alle Sweet 16 significherebbe eguagliare il miglior risultato ottenuto dall’ex coach di Texas a Knoxville. A una decina di gare dalla fine, solo un’improvvisa esplosione di Kennedy Chandler potrebbe far mutare questa situazione.

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