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MM 2021 | #15 Oral Roberts Golden Eagles

Max Abmas Oral Roberts Oklahoma State Rob Ferguson USA Today
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 11 Mar, 2021

Oral Roberts

Oral Roberts si piazza appena nella metà alta del ranking di KenPom (#152) e proviene da una conference, la Summit League, che per qualità generale si pone nella fascia media delle mid-major. A metterla così, non pare nulla di speciale. Sbagliato. Benché sia vulnerabile nella propria metà campo (#285 per Adj. Defense), ORU è in grandissima forma, ha mostrato del sangue freddo al torneo di conference e offensivamente è cresciuta molto attorno al talento di Max Abmas, attuale leading scorer della Division I.

Ritmi sostenuti (#46 per Adj. Tempo), buon movimento di palla e spaziature impeccabili, rese possibili da dei tiratori eccellenti posti intorno all’arco: i Golden Eagles tirano da tre con un impressionante 39% (#8 nella Ncaa) in primis grazie a tre giocatori con percentuali d’élite, ossia Abmas (43.3% su 8.3 tentativi), Obanor (46.9% su 3.9) e Thompson (42.2% su 3.2).

Oral Roberts è una squadra molto giovane (quattro quinti dello starting five è formato da sophomore) ma la sua chimica è eccellente e il polso col quale Abmas dirige l’orchestra le permette di giocare una pallacanestro frizzante senza strafare: gli spazi aperti in area possono essere attaccati con degli uno-contro-uno dal palleggio (Jürgens ha mostrato numeri discreti in tal senso nella semifinale della Summit) e in transizione si vedono movimenti puntuali lontano dal pallone per punire la minima smagliatura nei rientri avversari.

Insomma, anche se dietro soffre e i suoi aggiustamenti di solito sortiscono effetti brevi, Oral Roberts è da prendere con le molle: qualche spazio di troppo concesso e può prendere il largo. A inizio stagione, aveva tenuto testa a squadre come Oklahoma State e Wichita State: con quel seed è durissima, ma chissà che non riesca a fare qualcosa di più di una buona figura.

Max Abmas Oral Roberts Oklahoma State

Max Abmas contro Oklahoma State a inizio stagione, partita persa in volata da Oral Roberts e nella quale il sophomore aveva brillato con 36 punti a referto

Quintetto

G – Max Abmas
24.2 PTS, 3.7 AST, 1.5 STL
G – Carlos Jürgens
5.6 PTS, 2.8 REB, 1.6 AST
F – Kareem Thompson
8.8 PTS, 3.7 REB, 1.8 AST
F – DeShang Weaver
6.5 PTS, 2.7 REB, 0.7 BLK
F – Kevin Obanor
18.2 PTS, 9.5 REB, 1.2 AST

Giocatori chiave

  • MAX ABMAS – So. – PG – 185 cm, 75 kg

Se non lo conosci e vai a vedere le sue statistiche, la sua taglia, il tipo di squadra in cui gioca, potresti dirti “vabbè, sarà la classica combo guard ignorante”. Abmas invece non è il solito mangiapalloni, bensì un giocatore speciale, con una produzione personale di canestri elevatissima ed efficiente (63.6 di TS%) senza mai perdere di vista i compagni. Non c’è range di tiro che gli sia proibito, né tipo di situazione in cui non possa scoccare una tripla. Può fare malissimo coi suoi runner nel cuore dell’area. E infine, come se non bastasse l’essere uno scorer totale, mantiene un buonissimo 1.7/1 nel rapporto assist-perse. Prospetto da NBA.

  • KEVIN OBANOR – Jr. – PF – 203 cm, 102 kg

Se parliamo d’impatto e di prospettive future, Obanor non ha poi troppo da invidiare a un compagno pur eccezionale come Abmas. Sfiora la doppia doppia di media, è un killer dall’arco, può mettere palla a terra attaccando da lontano, è un rollante pericolosissimo e anche in post basso sa essere incontenibile: veloce, esplosivo, atletico, può girare sul perno in un lampo e non fai in tempo a prendergli la targa che lui già sta lassù a schiacciare indisturbato. E anche quando riesci a contrastarlo, ha capacità di coordinazione e di assorbimento del contatto tali da poterti segnare in faccia. Deve giusto stare attento a non incorrere in problemi di falli.

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