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March Madness, DJ Burns tiene viva la fiamma di NC State

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 24 Mar, 2024

Tra vittorie al supplementare (Creighton, NC State) e statement win di spessore (Gonzaga, North Carolina, Arizona) non ci siamo fatti mancare niente nella prima tornata di partite del secondo turno. Il recap della terza giornata di March Madness.

 

Midwest

Gonzaga senza pressioni fa paura – Da un semplice pick and roll centrale si possono trovare i varchi per la nona Sweet 16 consecutiva. Nell’anno in cui Gonzaga è stata messa in dubbio, coach Mark Few trova il modo, per l’ennesima volta, di portare il risultato a casa. Stavolta lo fa con un secondo tempo da antologia annichilendo Kansas a suon di canestri. 60% dal campo, 53% da tre sui 40 minuti, 133 di Offensive Rating, numeri che salgono nella seconda frazione quando ai Bulldogs entra di tutto mentre ai Jayhawks non vanno più le gambe né in attacco né nelle rotazioni difensive. É dalle mani di Ryan Nembhard che sgorga l’attacco di Gonzaga che sta facendo a fettine chiunque (11 vittorie nelle ultime 12 partite): il resto del quintetto può solo ringraziare e segnare. Per Kansas, è la fine di un anno complicatissimo ma anche sfortunato che porterà coach Bill Self a fare interessanti riflessioni sulla costruzione del roster.

Tennessee avanti nonostante un Knecht un po’ così – Jonas Aidoo e Max Abmas. Le chance che fosse il primo a decidere una Tennessee-Texas brutta, ma tirata fino all’ultimo erano infinitamente più basse rispetto a quelle del secondo. Eppure il lungo è stato freddissimo dalla lunetta e l’ex Oral Roberts si è andato a infilare nell’angolo destro a prendere la tripla del pareggio fuori equilibrio. Muscoli e gomiti, spallate ed errori (36% e 33% le percentuali dal campo) dominano una partita molto sentita e sempre aperta. Il tiro da tre non è il compagno di bevute adatto per la serata dei Volunteers che entrano negli ultimi cinque minuti tirando 1/21 dalla lunga distanza. Due bombe però spaccano un po’ la partita e mettono Texas nella scomoda posizione di dover rincorrere e, nonostante lo sforzo finale, i Longhorns non ci riescono più a riprende i loro avversarti. Dalton Knecht litiga con i ferro per tutta la partita (5/18 dal campo per 18 punti), soprattutto quando si mette in proprio, marcato bene da Chendall Weaver, ma i quattro liberi della staffa portano la sua firma.

Creighton non muore mai – Oregon sembrava aver trovato la soluzione per confezionare questo upset, trascinata nuovamente da un secondo tempo incredibile di Cousinard e Dante. Ma l’errore fatale del centrone in un 1+1 ha dato a Baylor Scheierman la palla del pareggio. E se Cousinard tiene a galla Oregon nel primo overtime, non c’è storia nel secondo supplementare dove Creighton domina con un parziale di 15-2. Alexander, Ashworth, Kalkbrenner e Scheierman si alternano, punendo Oregon in momenti diversi della partita. Il 91% dei punti è arrivato da loro. Per la prima volta nella storia dell’ateneo, i Bluejays approdano alle Sweet 16 per due anni di fila.

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA MIDWEST REGION

 

West

Arizona si piega ma non si spezza – Quindici minuti di dominio, poi un aggiustamento avversario per una reazione potente ma infine contenuta con buona autorità: la vittoria di Arizona contro Dayton (78-68) vale l’accesso alle Sweet 16 e manda anche segnali significativi riguardo i livelli di maturità e versatilità di questa squadra, visibilmente maggiori rispetto alle passate due versioni dei Wildcats targati Tommy Lloyd. Certo, avere Caleb Love in squadra è un po’ come tirare una monetina: stavolta però è caduta sulla faccia giusta (top scorer di giornata per UofA con 19 punti più 5 assist) e va pure detto che i precedenti alla March Madness parlano in suo favore. Prova corale convincente con un protagonista semisilenzioso da menzionare: Pelle Larsson, satanasso vero in difesa e anche autore di una prova offensiva efficiente nonostante un inizio in sordina (13 punti, 7 rimbalzi e 6 assist alla fine).

North Carolina, tutto a gonfie vele – UNC agguanta la vittoria senza soffrire più di tanto contro una Michigan State incapace di andare al di là dei suoi cattivi vizi. 85-69 alla fine restando quasi ininterrottamente al comando nel punteggio dopo un inizio equilibrato: RJ Davis come al solito leading scorer (20 punti), Armando Bacot fa la differenza sui due lati del campo (18 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate) e Harrison Ingram sfodera un’altra prestazione maiuscola (17 punti e 7 rimbalzi), stavolta colpendo in maniera impressionante dall’arco (5/7). Elliot Cadeau invece da tre non ci ha preso nemmeno per sbaglio (0/4) ma non si è scomposto e ha dato via 4 assist senza perse.

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South

Jack Gohlke? No, DJ Burns – Nel college basket ci sono giocatori unici e iconici per caratteristiche tecniche o fisiche o per la loro storia o il loro look. Nel primo turno il mondo ha scoperto Jack Gohlke, ma i suoi 22 punti (con 6/17 da 3) non sono bastati a Oakland per battere NC State guidata dai 140 kg di DJ Burns che, con la sua doppia doppia da 24+11, ha dato la settima vittoria consecutiva ai Wolfpack. Ovviamente non particolarmente mobile ma con una mano sinistra molto morbida, Burns è stato triplicato e menato senza pietà in quello che il coach di NC State coach Kevin Keatts ha definito un match di boxe, finito all’overtime dopo che Oakland ha sprecato l’ultima palla della vittoria senza riuscire a tirare nei 17 secondi finali. “I think people now hopefully will know that we’re not in California and we’re from Michigan”, la magra consolazione di Trey Townsend che con i suoi 30 punti ha provato fino alla fine a far diventare Oakland la cenerentola del Torneo. E invece avanza NC State, squadra che due settimane fa era alla March Madness proprio non ci doveva andare e invece torna dopo 9 anni alle Sweet 16.

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA SOUTH REGION

 

East

La coppia tremenda – L’italiano Niccolò Moretti è stato in campo 3 minuti (una tripla tentata senza successo) e questo dovrebbe dire già molto su come è andata la gara tra Illinois e Duquesne, con i Dukes che non sono mai entrati in partita e non hanno mai avuto una chance nemmeno emotiva per rompere le scatole a Illinois. Terrence Shannon (30) e Marcus Domask (22) continuano a essere troppo per gli avversari e ora alle Sweet 16 si prospetta un grande scontro tra il super attacco di Illinois e la super difesa di Iowa State.

Scontro tra difese – A proposito di difese, lo scontro tra Iowa State e Washington State è stata una bella gara a non far segnare l’avversario. Partita alla lunga vinta dai Cyclones, svegliati da coach Otzelberger nell’intervallo e rientrati con piglio decisamente più aggressivo nella ripresa, generando canestri facili dalle perse avversarie (8 nel secondo tempo). Prova corale di Iowa State, che ha sfruttato al meglio le penetrazioni di Tamin Lipsey (15 punti) e le triple di Curtis Jones (3/5).

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA EAST REGION

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