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March Madness Sweet 16, tutte le partite ai raggi X

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 22 Mar, 2018

Una per una tutte le sfide delle Sweet16, con punti di forza e debolezze delle squadre messe a confronto.

Si parte con la partita tra le due cenerentole della March Madness per finire con Texas Tech di Davide Moretti che cercherà contro Purdue di restare nel Torneo.

Giovedì 22 marzo

#11 Loyola – #7 Nevada (00:10)

Questa è la partita che merita più attenzione di tutte. Vero, non giocano Duke o Kentucky, ma la storia di entrambe le squadre è davvero particolare: in pochi pensavano che potessero arrivare sin qui e una delle due è destinata a fare un passo oltre. Nevada ha più talento individuale e uno dei migliori attacchi in assoluto (6/a per ORtg) ma il pronostico è apertissimo: Loyola, infatti, si è spinta così lontano grazie a organizzazione, equilibrio fra le due metà campo e spirito di sacrificio invidiabili. I temi e i personaggi coinvolti in questa bella pagina di college basket sono così tanti e divertenti che abbiamo pensato fosse giusto presentarveli in maniera speciale.

 

#7 Texas A&M – #3 Michigan (00:40)

Una sfida più equilibrata e combattuta di quanto avremmo potuto pensare solo fino a qualche settimana fa. Ora le due squadre passano momenti differenti: Michigan, salvata dal miracolo di Jordan Poole ma che resta tra le favorite al titolo, sta avendo qualche problema di troppo con falli e palle perse. Inoltre non ha ancora potuto contare sul miglior Mo Wagner, star della squadra e della March Madness.

Gli Aggies stanno vivendo il loro sogno al Grande Ballo dopo aver schiantato North Carolina, difendono e sono dominanti in area, grazie alla coppia formata da Tyler Davis e Robert Williams. Proprio in area si gioca il match-up più interessante, quello tra Davis e Wagner: gran parte delle speranze delle due squadre passano da questa sfida, ma attenzione alle sorprese (DJ Hogg o Duncan Robinson?).

 

#5 Kentucky – #9 Kansas State (2:40)

Una sfida tra Wildcats. La squadra con il terzo miglior ORtg del Torneo dietro Duke e West Virginia (Kentucky) contro quella con il miglior DRtg (Kansas State). Due squadre tra le più giovani del college, senza senior in campo. Shai Gilgeous Alexander (23) e Barry Brown (18) guidano per punti le rispettive formazioni, ma occhio a Wenyen Gabriel, X factor in difesa e da 3 nel finale di stagione e al ritorno di Dean Wade, il miglior giocatore di K-State che ha saltato le ultime gare per un infortunio al piede.

 

#9 Florida State – #4 Gonzaga (3:10)

La versatilità e la maggior esperienza di Gonzaga contro l’entusiasmo di una Florida State sorprendente. I Seminoles peccano spesso di continuità e disciplina ma, in questo Torneo, hanno dimostrato di poter far leva sulla propria difesa per cambiare il corso della partita: nei minuti conclusivi del match contro Xavier, l’attenzione sulle linee di passaggio e i raddoppi in post basso sono stati cruciali tanto quanto il loro contropiede. Quest’ultimo rappresenta il fulcro del loro attacco ma, nel prevenirli, gli Zags dovrebbero saper fare un lavoro migliore rispetto a quello svolto dai Musketeers. Lo stesso discorso vale anche per le seconde opportunità concesse.

Benché molto atletica in ogni reparto e dotata di big men imponenti, Florida State non brilla sotto i propri tabelloni. I vari Johnathan Williams, Killian Tillie e Rui Hachimura potrebbero rivelarsi determinanti per questo motivo, ma non solo: i tre, infatti, dispongono di molte armi per mettere in crisi la scarsa dinamicità dei loro diretti avversari. Attenzione, infine, a Zach Norvell Jr., giocatore dal rendimento in grandissima ascesa.

 

Venerdì 23 marzo

#5 Clemson – #1 Kansas (00:10)

Sarà attacco contro difesa: Kansas, uno degli attacchi più efficienti (5/o in tutta la Ncaa) contro Clemson, la 7/a miglior difesa di tutto il college basket per efficienza difensiva. Se ci limitiamo soltanto alla fase offensiva, si tratta di due squadre che si ritrovano quasi davanti a uno specchio, con il peso dell’attacco che poggia sulla batteria degli esterni e le loro percentuali da tre.

Da un lato, Malik Newman e Sviatoslav Mykhailiuk; dall’altro Gabe DeVoe e Shelton Mitchell, guidati rispettivamente da due floor general come Devonte’ Graham e Marcquise Reed. Se il Player of the Year della Big 12 è in serata, Kansas ha più di mezzo piede nelle Elite Eight, altrimenti la gara si deciderà sotto i tabelloni con la sfida tra Udoka Azubuike (dopo i problemi al ginocchio, sta tornando il dominatore visto in regular season) ed Elijah Thomas. Non sarà una passeggiata per i ragazzi di coach Bill Self.

 

#5 West Virginia – #1 Villanova (00:30)

Jalen Brunson contro Jevon Carter, e fin qui ci siamo. Attacco contro difesa? Solo in parte: è vero che Villanova è la miglior squadra offensiva della nazione e che West Virginia è 10/a per forced turnovers e 7/a per le recuperate. Ma i Wildcats difendono eccome (sia Radford che Alabama tenute sotto i 62 punti) e i Mountaineers sfiorano i 90 segnati al Torneo.

Per vincere, Bob Huggins dovrà sicuramente limitare il tiro da tre dei suoi avversari (31 le triple segnate in due turni da Bridges e compagni), mentre Jay Wright dovrà stare attento ai lunghi di WVU (5/a per OReb%). Di certo, una delle partite più interessanti e attese del turno.

 

#11 Syracuse – #2 Duke (2:40)

Uno dei migliori attacchi, quello di Duke, opposto a una delle migliori difese, quella di Syracuse. Basta sapere questo per rendere appetibile il match. I Blue Devils hanno dimostrato di essere devastanti quando corrono in campo aperto. Gli Orange, dal canto loro, possono imbrigliare qualsiasi attacco: anche quello di Michigan State, che si è visto sporcare quasi ogni pallone offensivo. Nessuno lo avrebbe predetto a inizio stagione, ma sarà anche un confronto tra difese a zona 2-3, visto che quest’anno anche Coach K la usa.

Syracuse sta dimostrando di essere attenta, rognosa ed equilibrata quando si tratta di difendere, subendo pochissimi contropiedi. Spetterà a Marvin Bagley e compagni far vedere che le retroguardia degli Orange non è così insuperabile.

 

#3 Texas Tech – #2 Purdue (3:00)

Texas Tech rincorre la prima Elite Eight della sua storia, mentre Purdue manca dal 2000. Entrambe vengono da sfide complicate e risolte nel finale: SFA e Florida per i primi, Butler per i secondi.

L’infortunio di Isaac Haas gioca a favore dei texani, che sotto canestro non hanno i centimetri per arginare il lungo infortunato. Anche Matt Haarms sarà un problema, ma minore. La sfida tra il secondo attacco della nazione (Purdue) e la quarta difesa della nazione (Texas Tech) dovrebbe volgere a favore di questi ultimi, che hanno una batteria di esterni fisica e atletica per fermare la legione di tiratori dei Boilermakers, in particolare un ispiratissimo Vincent Edwards. Nell’altra metà campo, l’obiettivo è limitare Keenan Evans: probabilmente l’altro Edwards, Carsen, lo marcherà. Fondamentale sarà l’apporto della panchina di Chris Beard: occhio a Davide Moretti che, come nel match del primo turno, potrebbe portare ossigeno all’attacco dei Red Raiders.

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