Seton Hall ci sarà alla March Madness. Myles Powell non avrà vita facile ad affrontare tutta quella serie di raddoppi e marcature strette che vengono riservate ad un giocatore come lui. Non si farà neanche troppi problemi a prendere e segnare tiri contestati da sette metri e mezzo, ma con lui è così anche a marzo: o prendere o lasciare.
La stagione
Myles Powell è uno dei migliori giocatori della nazione. Già lo scorso anno aveva dimostrato ampiamente le proprie abilità, ma in questa prima metà di stagione le doti da leader del numero 13 sono risaltate ulteriormente. Seton Hall è in un ottimo periodo, ha fatto registrare sette vittorie consecutive e si trova al primo posto della Big East.
L’organizzazione di alto livello impostata da Kevin Willard ha reso tutto ciò possibile. Dopo l’ultima partita, una grande vittoria sul campo di Butler, anche l’allenatore della squadra sconfitta ha dovuto complimentarsi: “Quando non abbiamo eseguito bene, loro ce l’hanno fatto pagare ed è quello che fanno le grandi squadre”. Così Seton Hall è riuscita a strappare un upset in trasferta contro la squadra numero 5 della AP Top 25.
Se è stato possibile ottenere risultati del genere, è soprattutto grazie all’apporto di Powell (29 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e 3 recuperi contro i Bulldogs). È lui il centro di tutto nella squadra. Realizzatore puro, è in grado di procurarsi punti ovunque si trovi in campo. Si rende pericoloso sia con la palla in mano, sia senza, bravissimo nello sfruttare le uscite dai blocchi preparate appositamente per lui, in arrivo dal lato debole.
Se segnare, creare tiri e accendersi in un battito di ciglia sono il suo forte da sempre, ci sono aspetti del gioco in cui Myles ha fatto diversi passi avanti negli anni, fino ad arrivare a risultati soddisfacenti come quelli di quest’anno. Nonostante non sia un passatore naturale, piano piano ha lavorato fino a trovare il modo di rendere sempre più partecipi i compagni nella manovra offensiva.
In generale è riuscito a trovare margine di miglioramento nello sfruttare ogni tipo di vantaggio che gli viene concesso. Anche in penetrazione ha iniziato a diventare una reale soluzione quando è riuscito a sfruttare il vantaggio che poteva trarre dal comportamento dei difensori che, impauriti dal suo jumper, gli stavano troppo vicini.
Difensivamente non è un giocatore fatto e finito. Deve lavorare tanto sulla gestione delle energie in campo, in modo da poter influire di più nella propria metà campo e cercare di lottare con un po’ più di fisicità sui blocchi. Per quanto riguarda l’intelligenza cestistica, è migliorato molto, fino a poter intervenire spesso sulle linee di passaggio, rubando palla e andando a condurre il contropiede con successo.
In generale, Seton Hall non può privarsi di lui per troppi minuti. Nelle occasioni in cui era fuori per problemi fisici, i compagni hanno però reagito bene, il che non è male considerando che Sandro Mamukelashvili è ancora out. Quincy McKnight ha alzato l’asticella e ha preso per mano la squadra, continuando poi ad avere un buon rendimento anche con il ritorno di Powell. Romaro Gill è un ottimo giocatore sotto il ferro, in grado di portare tanta quantità, più che qualità. Jared Rhoden si sta ritagliando sempre più spazio e contro Butler ha segnato la tripla decisiva per strappare la vittoria.
“Quando hai il miglior giocatore degli Stati Uniti che può segnare 40 punti tutte le sere, è meglio prenderne atto e fare tutto il possibile per sfruttare al meglio il raddoppio su di lui”, conclude nel post partita l’allenatore di Seton Hall. Powell ha le chances di finire in NBA, probabilmente tramite una scelta al secondo giro del Draft. Portando Seton Hall lontano alla March Madness di quest’anno, metterebbe gli scout sotto pressione. Non resta che godersi lo spettacolo e vedere fino dove riesce a spingersi il ragazzo di Trenton, New Jersey.