Obi Toppin è l’unico che sarà preso in considerazione dalla NBA. Gli altri candidati al “Naismith player of the year” sono giocatori che farete fatica a vedere al secondo giro del draft 2020 (qui il nostro mock). E questo è un peccato. Luka Garza ha fatto una stagione pazzesca con Iowa (non a caso Espn l’ha già nominato giocatore dell’anno), il centro di Kansas Udoka Azubuike è salito di colpi nel corso della stagione finendo per diventare uno dei giocatori più determinanti del college basket.
Il reparto guardie, al capitolo nomination, è quello che ha fatto più discutere. Ci sono Myles Powell, star di Seton Hall e Payton Pritchard, il generale che ha guidato Oregon nel corso della stagione. Esclusi quindi Markus Howard di Marquette, Devon Dotson di Kansas e soprattutto Malachi Flynn di San Diego State.
Oggi vi presentiamo brevemente i finalisti, giocatori che se non sfonderanno in NBA, presto potrebbero arrivare in Europa.
Di tutti, in realtà, nel corso della stagione vi avevamo in qualche modo parlato
Obi Toppin, il lungo più versatile del draft
Luka Garza doppie doppie fra botte e gomitate
Myles Powell, tutto è sulle sue spalle
Payton Pritchard, conta solo vincere
Udoka Azubuike, il principe del post di Kansas
Ma adesso, con la post season che si è chiusa in maniera frettolosa, ha senso ripercorrere la stagione di questi campioni (in ordine alfabetico)
Udoka Azubuike
È stato il miglior giocatore della squadra più forte della Ncaa, ossia Kansas. Già questo dovrebbe bastare per inserirlo nella lista dei top player. Ha chiuso la stagione con una doppia-doppia di media (13.7 punti, 10.5 rimbalzi) risultando determinante ogni volta che è riuscito a non avere problemi di falli e a stare in campo più di 20 minuti è stato il più determinante in campo.
Luka Garza
Il più migliorato da una stagione all’altra. È passato dall’essere un discreto giocatore a un atleta totale, capace di dominare una partita dal primo all’ultimo minuto. Le gare contro Iowa quest’anno sono state preparate in sostanza “contro Garza”, ma questo non ha impedito al lungo degli Hawkeyes di incidere quasi in ogni partita. Ha chiuso con 23.9 punti di media (quinto in tutta la Division I) sfiorando la doppia-doppia di media con 9.8 rimbalzi. Ha registrato 9 match consecutivi con almeno 20 punti a referto, la più lunga serie nella Big Ten da 20 anni a questa parte.
Myles Powell
Un altro atleta di quelli che “si caricano l’attacco sulle spalle”. Giocatore meno “totale” rispetto agli altri finalisti, la guardia dei Pirates è più concentrato sulla fase offensiva e più realizzatore a 360 gradi. Il suo rammarico più grande è aver disputato l’anno da senior, nella migliore Seton Hall della storia degli ultimi anni, proprio nella stagione che si è bruscamente interrotta a causa del coronavirus. Le sue cifre sono leggermente calate rispetto alla stagione da junior ma considerata l’attenzione che gli hanno riservato le difese avversarie i 21 punti di media finali non sono niente male.
Payton Pritchard
Il più “discusso” sui social di Basketballncaa. Ha disputato un’annata da leader vero di una Oregon piena di talento, ma con troppi transfer e che quindi ha fatto fatica a trovare chimica e amalgama. Nel caos che è spesso stata la stagione dei Ducks la guardia dell’Oregon è stata l’unica luce. Costante e continuo, non si contano le triple decisive mandate a segno, spesso da distanza NBA. Ha chiuso l’anno con 20.5 punti, 4.3 rimbalzi e 5.5 assist, miglior risultato della sua carriera collegiale.
Obi Toppin
La sorpresa con la L maiuscola della stagione. Nessuno si aspettava che Toppin fosse un talento così scintillante e così totale e infatti nessuno si aspettava che Dayton sarebbe stata una delle squadre dominatrici della stagione. I 206 cm del ragazzo dello stato di New York, la sua propensione a rimbalzo (7.5) e per la stoppata (1.2) e la sua capacità di giocare sia vicino a canestro, sia lontano (39% da 3 punti) ne hanno fatto uno degli astri nascenti della stagione. Un astro che probabilmente sarà una top pick al prossimo draft.