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Preseason Top 25 2024-25: dalla #15 alla #11

Indiana - Mike Woodson
Autore: Manuel Follis
Data: 4 Ott, 2024

Siamo arrivati all’anticamera della Top 10 con cinque squadre dalle grandi ambizioni ma con diversi punti interrogativi a livello di alchimie e gerarchie. Una cinquina molto a trazione SEC, ben tre università presenti, la new entry della Big 12 Arizona e un’Indiana a caccia di una grande stagione. Ecco a voi le posizioni dalla #15 alla #11 della nostra Top 25.

15. Texas A&M

Buzz Williams ci ha messo un paio di anni, dopodiché ha trovato la quadra e così gli Aggies da tre stagioni superano le 20 vittorie e nelle ultime due sono arrivati al Torneo. L’annata che si apre è quella sulla carta con le aspettative migliori per la squadra della SEC, con la speranza che non sia di nuovo complessa a causa di infortuni (come la scorsa). Molto ruoterà attorno a Wade Taylor IV, giocatore estremamente sottovalutato, ma ormai arrivato al quinto anno al college e in grado di creare attacco da solo. Al suo fianco non ci sarà più Tyrece Radford ma Zhuric Phelps, che arriva da tre stagioni da ala piccola a SMU. Sotto canestro invece Pharrell Payne da Minnesota andrà ad aggiungersi a Andersson Garcia (“the Dominican Rodman”), Solomon Washington e Henry Coleman, pacchetto che l’anno scorso già rendeva Texas A&M la squadra più forte di tutte a rimbalzo. Ago della bilancia per la Top 10? Il tiro da tre.

14. Indiana

Mike Woodson ha reclutato sulle spoglie della Pac-12, inserendo nel backcourt il duo formato da Myles Rice (Washington State) e Kanaan Carlyle (Stanford) e sotto canestro Oumar Ballo (Arizona). In ala piccola e in ala grande resteranno invece il super talento, che però ha scintillato solo in parte, Mackenzie Mgbako e quella dinamo di atletismo ed energia che è Malik Reneau. Le aspettative sono molto alte e questo è spesso un problema se si allena Indiana, la cui tifoseria fa sentire forte la pressione del risultato. Così forte che qualche mugugno su Woodson la scorsa stagione c’è stato, visto che la squadra ha mancato il Torneo. La squadra ha profondità, talento, chili, centimetri ed esperienza. Probabile che si ripartirà da un gioco basico: tentativo di dare palla in area a Ballo e successivi adattamenti, una strategia che aveva funzionato quando c’era Trayce Jackson-Davis ma meno l’anno scorso con Kel’el Ware sotto canestro

13. Arizona

Nell’intervista prestagionale con Seth Davis, coach Tommy Lloyd è tornato sul maledetto primo turno del Torneo di due anni fa, quando Arizona è uscita a sorpresa contro Princeton. E non a caso l’anno scorso i Wildcats sono tornati alle Sweet 16. La prossima stagione si tratterà di lavorare sui dettagli e cercare di spingersi più vicino alla Final Four. Il problema è che del roster passato è rimasto solo Caleb Love, che conferma il suo talento così come la sua incostanza nelle prestazioni. Per questo, nonostante sulla carta il talento ci sia, molto del credito di cui gode Arizona si deve proprio al fatto che ci sia Lloyd in panchina. Altro problema sarà che la squadra dovrà confrontarsi con le rivali della Big 12, la conference più competitiva del college insieme alla Big Ten. Il quintetto sarà composto probabilmente oltre che da Love da Jaden Bradley (altro giocatore funambolico da Alabama) da Trey Townsend, talento proveniente da Oakland e dalla promozione del sophomore Motejus Krivas sotto canestro (occhio che potrebbe stupire). Per il resto tanti punti di domanda, dal secondo anno KJ Lewis chiamato a fare un passo in avanti ai nuovi volti Carter Bryant, Anthony Dell’Orso, Henri Veesar (redshirt l’anno scorso) oltre allo spagnolo Conrad Martinez.

12. Auburn

Ci sono due grandi motivi per cui i Tigers sono così alti in preseason nonostante ripartano da un reparto guardie nuovo di zecca e sono il coach Bruce Pearl e il lungo Johni Broome. Il primo ha portato la squadra al Torneo in 6 delle passate 7 stagioni, facendo di Auburn una corazzata nella SEC peraltro abbastanza continua nel rendimento in stagione regolare. Broome invece l’anno scorso è stato semplicemente uno dei migliori giocatori dell’intero college e quest’anno torna per la sua quinta stagione, quindi con ancora maggiore esperienza. In quintetto resteranno la guardia tiratrice Denver Jones e l’ala tuttofare Chad Baker-Mazara. Lo starting five sarà completato da due transfer, entrambi con grande propensione offensiva, il play-guardia da Furman JP Pegues e l’ala grande da Georgia Tech, Miles Kelly. Conosco questa squadra e la sua chimica meno di quanto non sia successo nelle precedenti stagioni”, ha detto Pearl di recente, mettendo in qualche modo le mani avanti. Il vero salto, che permetterà ad Auburn di passare da buona a ottima squadra, sarà quello di un exploit al Torneo dopo la Final Four del 2019 che però sembra lontanissima.

11. Tennessee

Restiamo nella SEC per un’altra squadra che ormai è una stabile presenza ai piani alti del college basketball. L’anno scorso per la prima volta ha vinto il torneo della conference e finalmente la squadra è approdata alle Elite Eight della March Madness, la seconda volta nella sua storia. Questa continuità si deve di sicuro a coach Rick Barnes che ha trasformato i Volunteers in un’armata caratterizzata da tanta fisicità e una difesa arcigna. Nella stagione in arrivo si ripartirà dal piccolo Zakai Zeigler in regia, reduce dalla prima vera annata senza infortuni, mentre verrà probabilmente promossa in quintetto la guardia fisicata Jahmai Mashack. Il resto dello starting five proviene dal mercato dei transfer dove Tennessee spera di ripescare un jolly, come avvenuto l’anno scorso con Dalton Knecht, il giocatore rivelazione del 2023-24. Il principale indiziato per un nuovo exploit è Chaz Lanier, che proviene da North Florida e dovrebbe ricoprire il ruolo di guardia titolare. L’idea di Lanier è la stessa che ebbe Knecht l’anno scorso: un grande realizzatore che punta a migliorare le sue skill difensive per arrivare in NBA. Completeranno il quintetto l’ala grande Felix Okpara da Ohio State e il lungo croato Igor Milicic, coppia che sotto canestro dovrebbe rappresentare una garanzia.

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