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Preseason Top 25 – N. 5 – Kansas

Ochai Agbaji - Kansas
Autore: Raffaele Fante
Data: 12 Nov, 2020

> Preseason Top 25 <

La squadra

Perdere il miglior asse play-centro della D-I ed essere sempre lì, tra le prime del ranking: è la forza di Kansas, non a caso una delle superpotenze della Ncaa, guidata dal 2003 da coach Bill Self che l’anno scorso ha visto sfumare la chiara chance di vincere un altro titolo dopo quello del 2008. E invece i Jayhawks sono rimasti giusto al primo posto di tutti i ranking di una stagione interrotta e le partenze di Udoka Azubuike e Devon Dotson rendono ben più complicata la scalata alla vittoria della prossima March Madness.

In una Big 12 che si preannuncia molto combattuta, con Baylor fortissima e le solite, temibili Texas Tech e West Virginia, Self avrà a disposizione una squadra lunga ed esperta che punterà ancora di più sulla difesa, la seconda della nazione per Adjusted Efficiency l’anno scorso dietro solo a Virginia. Vero che non ci sarà più Azubuike a presidiare l’area, ma Marcus Garrett (#4 nella nostra Top 10 guardie) è ancora al suo posto e ci sarà ancora tanta pressione sui portatori di palla.

David McCormack - Kansas

David McCormack – Kansas

E poi ci sono i volti nuovi, a partire da Bryce Thompson, il freshman più interessante giunto a Lawrence quest’anno, ma non solo. Sfortunatissima la prima stagione di Jalen Wilson, che era invece il freshman più atteso dello scorso anno, in campo per soli due minuti e mezzo prima di rompersi la caviglia e salutare tutti. Risolto l’equivoco Silvio De Sousa, che ha lasciato Lawrence dopo esser finito nell’ennesimo casino della sua vita, Wilson potrà avere tanto spazio in un frontcourt che non sarà certo uno dei punti forti dei Jayhawks: partito Azubuike, sono rimasti infatti i soli David McCormack e Mitch Lightfoot ad avere chili e centimetri da mettere in area. Ma ecco, non stiamo esattamente parlando di star ma di due onesti gregari, attorno ai quali ci vorranno giocatori che producono punti.

E Wilson era una delle top 50 recruit dell’anno scorso anche per le sue mani tutt’altro che grezze, così come Tyon Grant-Foster, aletta tuttofare reclutata in un junior college e probabile 4 titolare in una squadra che giocherà spesso con quattro esterni e un centro. Ma le possibilità di Bill Self sono davvero tante quest’anno, potrà cambiare quintetti e modo di giocare sfruttando una rotazione a 9-10. Anche Tristan Enaruna (#27 nella Top 30 degli europei), svanito l’anno scorso da gennaio in poi, avrà le proprie chance. E se troverà la chimica giusta, Kansas sarà anche quest’anno una delle squadre più forti della Division I.

Starting Five

G – Marcus Garrett – Sr, 1998, 195 cm
G – Christian Braun – So, 2001, 195 cm
G – Ochai Agbaji – Jr, 2000, 195 cm
F – Tyon Grant-Foster – Jr, 2000, 200 cm
C – David McCormack – Jr, 1999, 208 cm

Giocatori in evidenza

Nelle cinque partite giocate a dicembre, è andato sempre in doppia cifra tranne una volta e ha tirato con oltre il 45% da tre. Nelle sei partite di conference giocate a gennaio, è andato in doppia cifra una sola volta e ha tirato con il 25% complessivo dal campo. Ochai Agbaji (menzione d’onore nella Top 10 guardie) ha tutto per essere un giocatore da Nba, ma potrebbe anche finire nel campionato filippino: dipende dalla sua testa e dalla sua crescita. Le premesse però sono buone, visto che ha passato l’estate a lavorare sul suo tiro e anche sul playmaking, e Self punta molto su di lui. Perché se Garrett sarà ancora il leader difensivo, Kansas ha disperatamente bisogno di un leader in attacco.

 

Agbaji è il più serio candidato per quel ruolo, ma Bryce Thompson (menzione per lui nella Top 10 freshmen) ha passato la sua carriera liceale a produrre punti. “As far as being prepared to be a freshman here, he’s probably as prepared as anybody we’ve had. I’m very excited about him”, le non banali parole di Self per lui. Guardia dotata di centimetri e velocità, gli ci vorrà sicuramente un po’ di tempo per adattarsi ai meccanismi dei Jayhawks soprattutto difensivi, ma potrebbe essere un gran bel vedere.

Curiosità

Per capirci, Bill Self ha più vittorie della regular season della Big 12 che partite perse in casa: 15 contro 14. Basterebbe questo dato per capire cosa vuol dire giocare all’Allen Fieldhouse Arena, 16.200 posti occupati da gente che non mangia popcorn e compra magliette, ma urla e fa un gran rumore. Nel Monday Night contro West Virginia del febbraio del 2017, i decibel sono arrivati a 130.4, cifra mai raggiunta per un evento sportivo al chiuso.

Ma non è stata questa la prima volta che ‘The Phog’ è finita nel Guinness dei primati: nel dicembre del 2016, ben 3.473 persone si sono presentate a vedere i Jayhawks con un maglione natalizio, battendo nettamente il precedente primato di 1.175. Perché si sa, gli americani ai record ci tengono, anche a quelli più idioti. Ci sarà poco da battere quest’anno: dopo lunghe trattative, la capienza è stata fissata a 1.500 persone. Molto poche, ma sicuramente molto rumorose.

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