Ce n’erano due, ne è rimasta una sola e il suo cammino potrebbe non essere finito: la Cinderella della March Madness 2021 è Oral Roberts che batte anche Florida e va alle Sweet 16 dove troverà Arkansas. Baylor si libera senza faticare troppo di Wisconsin e ora se la vedrà con una Villanova in assoluta forma e sabato prossimo a mezzanotte tenetevi liberi perchè ci sarà una gran partita.
#1 Baylor – #9 Wisconsin 76-63
#5 Villanova – #13 North Texas 84-61
#6 Texas Tech – #3 Arkansas 66-68
#7 Florida – #15 Oral Roberts 78-81
Difesa e Mayer, Baylor regola Wisconsin
Prosegue senza troppi patemi d’animo il cammino di Baylor che conquista le Sweet Sixteen battendo con autorità una Wisconsin tradita dalla coppia che ha sotterrato North Carolina. Se contro UNC il canestro sembrava una piscina, al secondo turno si è notevolmente ristretto, soprattutto dall’arco, e i Badgers non hanno trovato altre soluzioni. D’Mitrik Trice e Brad Davison si sono scontrati sull’intensa difesa dei Bears che li ha costretti a sette palle perse (su un totale di quattordici) e non gli ha mai lasciato tiri facili.
La chiave della partita è stata proprio la difesa messa in campo da Baylor con Davion Mitchell sempre fondamentale. Il junior ha mostrato perché rientra sempre nei discorsi del Draft mettendo in mostra tutto il suo repertorio difensivo: piedi rapidi, grazie ai quali ha sempre cambiato su ogni blocco, e mani ancor più veloci con i quali ha sporcato molti possessi avversari. Il suo apporto si è fatto sentire anche in attacco con 16 punti e 8 assist, ma in quel lato del campo il protagonista è stato Matthew Mayer, top scorer della squadra con 17 punti, e vero mattatore nel secondo tempo: qualsiasi pallone gli è capitato tra le mani, ha preso e tirato e (questa volta) è finito dentro la retina. Eppure sa anche passarla, come ha dimostrato con questo lob per la schiacciata volante di Mark Vital, punto esclamativo sulla vittoria.
Mark Vital got UP! ✈️✈️@BaylorMBB #MarchMadness pic.twitter.com/Tg27QtAHrX
— NCAA March Madness (@marchmadness) March 21, 2021
Yes, they did it again
Ed eccola la Cinderella della March Madness 2021 ed è una Cinderella di assoluto valore perché Oral Roberts ha due giocatori forti, ma forti davvero. Dopo i 59 punti con cui hanno mandato a casa Ohio State, Max Abmas e Kevin Obanor si ripetono segnandone altri 54 e così Oral Roberts batte anche Florida, che pure ha giocato una buona partita, tirando con il 55% e vincendo la lotta a rimbalzo 37-24.
Ma non è bastato perchè “we’re not capitulating to anybody here”, come ha spiegato coach Paul Mills che riporta questo piccolo college privato evangelico di Tulsa alle Sweet Sixteen dopo 46 anni. Giocano bene i suoi Golden Eagles e, appunto, non si arrendono mai: a metà della ripresa Florida è in controllo della partita sul +11 grazie alla solida regia di Tre Mann, ma nessuno dei suoi giocatori ha mollato e anzi, sono comparsi protagonisti inattesi come DeShang Weaver, che dall’alto del suo 0/5, ha preso e segnato la tripla fondamentale del sorpasso come se niente fosse più semplice. E adesso arriva Arkansas, in una partita che si preannuncia tra le più divertenti del prossimo turno.
Le triple sotterrano North Texas
Per una Cinderella che resta, ce n’è una che se ne va e d’altronde North Texas non ha due star ma una sola, cioè Javion Hamlet, i cui 25 punti questa volta non sono bastati. Risolto l’avvio incerto in difesa e risolti i problemi di comunicazione, che hanno lasciato ai Mean Green sempre un uomo libero sui cambi, la pacchia è finita, Villanova ha iniziato a girare a pieno ritmo. Difesa aggressiva, cambi sui blocchi puntuali e ovviamente una pioggia di triple in attacco. La circolazione della palla sul perimetro è stata mortifera per North Texas e ogni tentativo di raddoppio è stato puntualmente punito, trovando l’uomo libero dall’arco: 9 triple nel solo primo tempo, saranno 15 alla fine, che hanno scavato un solco decisivo con un parziale di 34-6.
L’assenza di McClung e l’ignoranza
Finisce con una serie di possessi di ignoranza pura una partita che ignorante lo è stata quasi per intero, con scelte assurde, errori decisivi e pochi fischi che l’hanno fatta sembrare a tratti una gara di autoscontri umani. E d’altronde Arkansas è squadra giovane con 3 freshman in quintetto e non è che il suo sia proprio un gioco ragionatissimo. L’ha buttata tutta sulla grinta e il carattere una modesta Texas Tech, che alla fine è anche tornata in partita grazie a improbabili giocatori come il freshman Chibuzo Agbo, comparso dal nulla e capace di realizzare due triple (cioè il suo career high di 6 punti), di cui una di tabella, per chiudere un parziale di 13-2 che ha rimesso in partita i Red Raiders.
Ma la brutta partita di Mac McClung (9 punti) e l’oggettivo scarso talento attorno a lui hanno condannato la squadra di Chris Beard, che ha sprecato con i suoi giocatori migliori tutto lo sprecabile nell’ultimo minuto: un 1+1 (McClung), un appoggio da 10 cm (Shannon) e il lay up per l’overtime (Edwards). Meglio quindi vedere alle Sweet 16 la classe di Moses Moody e la solidità di Justin Smith, ancora il migliore dei suoi con 20 punti.