Home 9 Non categorizzato 9 Midwest – Terremoto e tragedia, si salva solo Houston

Midwest – Terremoto e tragedia, si salva solo Houston

Houston March Madness Thompson Oregon State
Autore: Manuel Follis
Data: 22 Mar, 2021

Terremoto nel Midwest Regional con una serie di upset al secondo turno che hanno bilanciato un primo round che era filato via liscio per tutte le teste di serie. E così, in una sola notte sono sparite la numero #1, la numero #3 e la numero #4 del tabellone e anche la numero #2 Houston ha rischiato grosso.

#8 Loyola Chicago – #1 Illinois 71-58
#11 Syracuse – #3 West Virginia 75-72
#2 Houston – #10 Rutgers 63-60
#12 Oregon State – #4 Oklahoma State 80-70

Un penny nell’oceano

Ci risiamo, di nuovo Loyola Chicago, di nuovo upset, tre anni dopo la corsa che nel 2018 portò i Ramblers alla Final Four. Allora però avevano battuto le teste di serie numero #6, #3, #7 e #9, non la numero #1 del tabellone ossia Illinois, che arrivava alla March Madness considerata la terza favorita dietro Gonzaga e Baylor che invece è stata spazzata via come se i ruoli fossero invertiti: Loyola una big di power conference e Illinois un ambizioso e bel strutturato programma da mid major.

Non c’è una sola cifra che abbia realmente senso citare, i Ramblers hanno giocato nettamente meglio e fine della storia. Hanno difeso perfettamente, contenendo il centro Kofi Cockburn e paralizzando tutti gli altri (Trent Frazier e Da’Monte Williams 4 punti in due) e allo stesso tempo hanno attaccato in maniera impeccabile, prendendo sempre buoni tiri, penetrando la difesa con movimenti senza palla e soprattutto sfruttando Cameron Krutwig, che ha giocato una delle migliori partite della stagione: 19 punti, 12 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperate. Se volete farvi un regalo, gustatevi i suoi highlights.

 

Ayo Dosunmu ha chiuso la sua carriera al college (andrà in Nba) con 9 punti dopo 42 partite terminate in doppia cifra. “Ma ieri non saremmo riusciti a buttare un penny nell’oceano“, ha detto la star degli Illini dopo la gara. Il fatto è che gran parte del merito va a Loyola, che adesso affronterà Oregon State.

Al contrario, c’è una squadra per cui fare canestro da 3 è stato proprio facile come gettare un penny nell’oceano. Syracuse, che in stagione veniva da un discreto 34.3% dall’arco, ha iniziato il match contro West Virginia segnando una tripla e da quel momento non si è più fermata chiudendo con 14/31 da 3 (45.2%). Il killer, che ormai non si ferma più, è stato Buddy Boeheim (25 punti con 6/13 da 3) che ha anche segnato la tripla “ignorante” che ha chiuso le porte in faccia alla rimonta di West Virginia.

 

Insomma, la difesa storicamente fisica dei Mountaineers è stata neutralizzata a suon di spingardate mentre al contrario la ragnatela della zona di Syracuse è risultata indigesta anche per West Virginia che ha vissuto di alcune folate dall’arco, ma non è stata capace di trovare ritmo (per Derek Culver 7 punti con 2/9 dal campo).

Scatto d’orgoglio

Fino a 5 minuti dalla fine Rutgers non solo era in vantaggio ma dava l’impressione di poter controllare la gara. Poi l’energia e la fisicità di Houston, che ha il merito di averci creduto fino alla fine, hanno prevalso con un 2+1 a rimbalzo del freshman Tramon Mark che ha dato il primo vantaggio ai Cougars a 24 secondi dalla fine, prima che Geo Baker perdesse palla in attacco e mettesse fine al Torneo degli Scarlet Knights.

 

Attenzione però, perché Houston è sembrata tutto fuorché imbattibile. Come al solito i ragazzi di coach Sampson sono stati una banda di belve a rimbalzo (39-29 ma 16-8 quelli offensivi), ma molto spreconi in attacco e tutti poco precisi al tiro ad eccezione di Quentin Grimes (22 punti e 5/9 da 3) che però al di là dei numeri non ha davvero lasciato il segno. Va detto che i Cougars hanno anche incrociato una serata di grazia di una delle peggiori squadre dall’arco della March Madness, ossia Rutgers, che contro Houston ha tirato 7/16 (43.8%). Ma alla fine non è bastato e almeno una testa di serie si è salvata.

Ethan Thompson vs Cade Cunningham

Uno non l’avete mai sentito nominare, l’altro è la probabile prima scelta assoluta al prossimo draft. Alla March Madness però ha prevalso il primo, a livello di squadra e individuale. Vi avevamo segnalato Ethan Thompson fosse il giocatore da tenere d’occhio di Oregon State ma ha superato le aspettative e ha portato Oregon State a passare il secondo turno, cosa che non accadeva dal 1975. La point-guard all’ultimo anno ha gestito una partita complicatissima: prima per problemi di falli, poi a causa delle pressioni della difesa di Oklahoma State. Risultato? Un gigante: 15/16 dalla lunetta e 26 punti finali. Grande direttore d’orchestra di una squadra compatta.

 

E Cunningham? Ha giocato una partita più frizzante di quanto fatto all’esordio, ma ha sofferto la marcatura di Warith Alatishe ed è stato lasciato troppo solo dai compagni e comunque, pur mostrando di provarci fino alla fine, è stato poco preciso (2/9 da 2 e 4/11 da 3).  Certo, i momenti in cui Oklahoma State è sembrata poter riacciuffare la gara hanno coinciso con i lampi di Cunningham. Il fatto è che altri hanno deluso, a partire da Avery Anderson che veniva da un periodo di grazia. C’è di buono che l’anno prossimo i Cowboys ritroveranno tutti i giocatori (3 freshmen e 4 sophomore in rotazione) a parte la loro star.

Articoli correlati

Finale Ncaa, la parola ai protagonisti

Dopo una finale così emozionante decisa da un tiro allo scadere è normale che le reazioni dei protagonisti che l’hanno Leggi tutto

Italia-Arcidiacono, c’è ancora da aspettare
Ryan Arcidiacono (Villanova)

Un ragazzo “con il dna del leader”, da prendere “a prescindere dal passaporto” perchè può diventare “un giocatore da medio-alta Leggi tutto

Villanova, una questione di tradizione
Novanation

“This is Villanova basketball”: a sentire un’intervista di coach Jay Wright o di qualsiasi giocatore del roster dei Wildcats, ritroverete Leggi tutto

Niente Arizona, Ferguson va all’estero

Terrance Ferguson saluta Arizona e decide di "parcheggiarsi" per un anno in una squadra di professionisti in Australia. "Terrance mi Leggi tutto

Nozze tra Under Armour e UCLA
Under Armour UCLA

La lotta delle sponsorizzazioni sportive legate al basket americano continua senza esclusione di colpi. Mentre gli analisti (non quelli sportivi, Leggi tutto