Una regular season di ACC ultra competitiva ed equilibrata si è decisa giustamente all’ultima giornata. A vincere il titolo non è stata la Duke dei fenomeni, arrivata solo terza dietro a Virginia (battuta due volte) e a North Carolina (che l’ha battuta due volte) che festeggiano così il primo posto in coabitazione. Quarta Florida State che vince il duello con Virginia Tech grazie allo scontro diretto. Solo settima Louisville che sul finale ha tirato il freno a mano (2 vittorie nelle ultime 8 gare). E ora tutti a Charlotte per il torneo di conference.
Squadre
La migliore
Ovviamente Virginia, che ha vinto contro chiunque escluso che con Duke. Per coach Tony Bennett si tratta del quarto titolo di regular season, e i Cavaliers sono nuovamente la miglior difesa del paese (54.6 punti concessi). De’Andre Hunter è solo il talento più evidente di una squadra che presenta poche lacune grazie ad un collaudato sistema di gioco. Super efficace.
La delusione
Senz’altro NC State, che abbiamo avuto modo di lodare prima che si sciogliesse pian piano come neve al sole. Unica sconfitta in non-conference contro Wisconsin, ma aveva battuto Auburn ed era tra gli attacchi più prolifici della nazione. In ACC è riuscita a vincere una sola gara con chi la precede in classifica (Syracuse) e poi addirittura ha perso con Wake Forest e Georgia Tech, compromettendo forse le chance di torneo. Peccato per coach Kevin Keatts.
La sorpresa
Louisville, nonostante un finale in calo, è andata oltre le più rosee aspettative. Data in preseason poll a lottare nei bassifondi della classifica, si è ritrovata a competere per il quarto posto immediatamente dietro ai big team. Il lavoro del nuovo coach Chris Mack ha da subito pagato, e questo per i Cardinals significa tornare al torneo Ncaa dopo un solo anno di assenza.
Giocatori
Il migliore
Poco da dire, non può che essere Zion Williamson, presente in quasi ogni voce statistica. Primo per percentuale dal campo (68.3%), secondo per punti (21.6) e recuperi (2.2), terzo per rimbalzi (8.8), quarto per stoppate (1.8). Ha poi mostrato un repertorio di giocate sensazionali e ci vorranno probabilmente anni per rivedere qualcosa di simile al college. Adesso aspettiamo che si rimetta dall’infortunio per vederlo al torneo Ncaa.
La delusione
Oshae Brissett, molto al di sotto degli standard ai quali ci ha abituato la scorsa stagione con Syracuse. La sua annata è stata scandita da pochi alti e tantissimi bassi. E quei pochi alti sono stati per lo più estemporanei, e non ha mai avuto un periodo decentemente lungo di ottima forma. Non a caso il suo nome è scomparso da ogni singolo mock draft. Cercherà sicuramente di rivalutarsi in questa March Madness.
La sorpresa
Piuttosto scontata, ovvero Mfiondu Kabengele. Ne abbiamo più volte scritto in stagione perchè ha avuto una crescita impressionante tanto da passare da settimo-ottavo della rotazione di Florida State a primo terminale offensivo. La sua principale caratteristica è l’energia, per questo continua ad uscire dalla panchina e a cambiare praticamente le partite in corsa.